Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
La Vincia di Mout sembra un toponimo da elfi del Signore degli Anelli. Ha in se qualcosa si magico e ci si aspetta di veder sbucare fuori da un momento all’altro un folletto. E invece è il piccolo mondo di Danilo Mout, un laboratorio di falegnameria da cui si possono ammirare le Ramats.
Qui, all’uscita di Chiomonte salendo verso Exilles, Danilo ha voluto impiantare la sua impresa e gli ha dato il nome di una località della sua Exilles che porta nel cuore. In questo laboratorio si capisce che tra l’artigiano e la sua materia non solo c’è massima sintonia, ma l’uno completa l’altro e viceversa. Danilo quando va alla ricerca di un vecchio pezzo di legno sa già cosa farci. Sa già che sotto le sue sapienti mani ne uscirà una credenza o un tavolo: quel legno gli parla prima e lui deve solo seguire l’istinto per plasmarlo. Ecco allora che da questo piccolo laboratorio escono pezzi unici e non potrebbe essere altrimenti.
Alla Vincia non si lavora in serie, ogni colpo di pialla definisce una sfaccettatura di quel mobile e solo di quello. Danilo poi va oltre: riesce a costruire delle porte antichizzate che non hanno nulla da invidiare a quelle usurate dal tempo. E lo fa usando anche vecchi chiavistelli e chiodi consumati ma sempre durissimi. Solo l’occhio esperto e il tatto possono riscontrare le differenze. Con la stessa maestria Danilo riesce poi a restaurare portoni che han visto lo scorrere degli eserciti e dei viandanti. E li riporta a quell’antico splendore, di quando il pellegrino bussava all’uscio per ottenere un po’ d’accoglienza.
Dietro a tutto questo c’è una profonda conoscenza del territorio, degli usi e costumi di un tempo e c’è la voglia di vivere il territorio che porta Danilo ad essere anche coltivatore, a piantare patate e grano. Proprio come facevano i falegnami di una volta che alla bottega univano anche la passione per la terra. Un ritorno al passato per guardare avanti e rinnovare le tradizioni.