Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Il Collem Scalae, con i suoi 1762 m, è il valico più “basso” che congiunge l'Italia con la Francia lungo tutta la catena delle Alpi Occidentali.
Pur essendo il collegamento più agevole tra Bardonecchia e la Francia è sempre passato in secondo piano rispetto ai vicini colli del Moncenisio e del Monginevro; nel Medioevo veniva utilizzato dai viaggiatori che non volevano pagare il pedaggio che veniva praticato sui colli principali.
Ripido e selvaggio sul versante italiano, è dolce e verdeggiante su quello francese, un’ampia e lunga sella prativa compresa tra la ferrigna Guglia Rossa (2545 m) e la costiera della Cima della Sueur (2665 m).
Fino alla seconda guerra mondiale ha segnato il confine tra Italia e Francia. Oggi è totalmente in territorio francese e da maggio a novembre, compatibilmente con la quantità di neve presente, mette in comunicazione Bardonecchia e la valle Stretta con Briançon, attraverso la valle della Clarée.
Gli italiani negli anni trenta lo avevano fortificato denominando il sistema di fortificazioni "Caposaldo Scala". Inoltre avevano costruito una teleferica che dal Pian del Colle portava i materiali fino al colle.
L’apertura della strada carrozzabile, allora non asfaltata, risale al 1964. Il primo ad intuire la necessità di ampliare la mulattiera esistente fu Mauro Amprimo, sindaco di Bardonecchia, il quale si adoperò per superare le difficoltà e la diffidenza delle autorità militari nel periodo post-bellico. Rivolgendosi ai sindaci dei paesi della valle della Clarée, ben consci della possibilità di sfruttare turisticamente la loro vallata, in tempi relativamente brevi riuscì a interessare i governi centrali e le Camere di Commercio della regione di frontiera, cosicché un primo progetto venne approvato nel 1961.
Da parte italiana, tra i primi finanziatori dell’impresa risulta la società degli impianti sciistici di Bardonecchia e di Melezet. L’accordo tra i tecnici italiani e francesi fu definitivamente sanzionato nel 1964, ma il progetto prevedeva una pendenza massima del tracciato del 6%, con un raggio minimo di curvatura dei tornanti di 14 m. Se si considera che la pendenza naturale del terreno sul versante italiano è pari al 90%, si comprenderà la difficoltà di realizzazione di tale richiesta e l’inevitabile prolungamento dei lavori.
La strada si allaccia alla vecchia strada della valle Stretta, 200 m a monte della diga delle Sette Fontane, a quota 1508, 2.5 km dalla sbarra di confine di Melezet. Lo sviluppo della strada su sette tornanti è di 5 km fino al colle, che raggiunge attraverso due tunnel, di 46 e 30 m, costruiti nei pressi della vecchia scala da cui il colle traeva la sua denominazione.
Il costo dei lavori, iniziati nel 1964, fu di 8000 ore lavorative, 3120 ore di pala meccanica, 560 ore di escavazione, 2000 ore di compressori e martelli perforatori e circa 1300 kg di esplosivi. Il tutto per una spesa complessiva di 70 milioni circa, pari a 14.000 lire al metro.
Poco prima dei due tunnel vale la pena visitare una caserma abbandonata, sopra il curvone: si posteggia l’auto all’inizio del rettilineo che precede i tunnel, si prende un sentierino che sale diritto nel bosco, ma che con pochi metri di dislivello conduce a una caserma che, forse perché nascosta, conserva ancora affreschi militari autentici e ben leggibili, testimonianza storica della retorica fascista.
Indirizzo
- Colle della Scala
- Colle della Scala Névache Alte Alpi
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