Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
La Valle di Susa è la patria dello sci alpino fin dai primi del 900, grazie a pionieri come Adolfo Kind, ed oggi vanta 600 km di piste da discesa e numerosi itinerari per lo sci alpinismo e lo sci da fondo. E, nelle altre stagioni, il territorio offre escursioni a piedi e in bicicletta e appuntamenti dedicati al golf, ai motori ed all’arrampicata
In valle lo sci fa capolino a inizio 900 e qui trovano il loro habitat naturale pionieri come Adolfo Kind. Sestriere, da semplice colle di collegamento tra due valli, diventa stazione sciistica e poi paese. Stesso sviluppo lo vede Bardonecchia. E nel corso della storia dello sci, impossibile non soffermarsi sulle Olimpiadi di Torino 2006 che sulle Valli Olimpiche hanno fatto vivere momenti di gloria all’intera nazione.
Oggi lo sci in alta Valle di Susa vuol dire 120 impianti, oltre 600 km di piste di discesa altri 50 km di piste da fondo. Il comprensorio sciistico più importante della valle è la Via Lattea con 400 chilometri di piste, situato nei comuni Sestriere, Sauze d'Oulx, Claviere, Cesana-Sansicario, Pragelato (in Val Chisone) e Monginevro (in territorio francese). Un'altra località sciistica di grande prestigio è Bardonecchia con 100 chilometri di piste, e poi vi sono anche località sciistiche minori ma importanti come il Pian del Frais situato a 1500 metri nel comune di Chiomonte (25 chilometri di piste).
La Val di Susa offre anche piste per lo sci di fondo. Nei pressi del Sestriere ci sono le piste di Pragelato (situato nel fondovalle della Val Chisone) utilizzate per i XX Giochi olimpici invernali per le gare di sci di fondo e combinata nordica. A Bardonecchia c’è la pista di fondo Assomont situata nella Valle Stretta, a Cesana Torinese la pista è localizzata in Val di Thuras.
Ma la valle è sport anche nelle altre stagioni. Basti pensare a tutto il mondo del ciclismo e degli itinerari in mountain bike. Le strade della valle sono state percorse da tutti i più grandi interpreti delle due ruote, da Coppi e Bartali a Merckx, da Bugno e Chiappucci a Armstrong, passando ovviamente per il pirata Marco Pantani che volava al Sestriere. E poi la tappa fantastica del Giro d’Italia al Colle delle Finestre: nel 2005 con la vittoria di Savoldelli, nel 2011 di Kiryenkka, nel 2018, con l’arrivo allo Jafferau, con l’impresa di Chris Froome, che in questa tappa pose le basi per la vittoria del Giro. Accanto ai grandi Giri le grandi corse su sterrato con l’Iron Bike, la Via dei Saraceni: capaci di portare in valle migliaia di specialisti del fuoristrada.
Lo stesso dicasi per le corse. Il podismo qui ha offerto strade e piste d’allenamento ad olimpionici come Gelindo Bordin, ma anche ai grandi della corsa in montagna come Jonathan Wyatt, indiscusso re del Challenge Stellina sulle pendici del Rocciamelone, e come i nostrani Maria Confortola e Gabriele Abate.
La valle è anche passione per i motori: qui è nata a inizio Novecento la Susa-Moncenisio, la più antica gara automobilistica d’Italia, dove hanno primeggiato fenomeni come Vincenzo Lancia e Alfieri Maserati, e in tempi più recenti Mauro Nesti. Voglia di motori anche con la Cesana-Sestriere del 1961 o con i rally del Sestriere e dei Rododendri degli anni 60, che erano festa di paese al passaggio dei bolidi. E grandi piloti di Valle come Cornelio Maffiodo di Caprie legatissimo al nome Abarth e l’aviglianese Emilio Ostorero mito del motocross dagli anni 50 agli anni 80.
Per la sua conformazione la valle è poi terra di arrampicata, anche qui i massimi esperti del settore si sono cimentati con le pareti valsusine e con le cascate di ghiaccio: su tutti un mito come Giancarlo Grassi.
Sport meno pericoloso, ma decisamente praticato in valle, il golf con le 18 buche del Sestriere, uno dei green più noti al mondo o come Le Fronde ad Avigliana, club altrettanto esclusivo. In questa carrellata sullo sport valsusino non può mancare il calcio, con i ritiri di numerose squadre di serie A a Bardonecchia, dove lo sport ed il turismo si mescolano alla perfezione. O come il ritiro della nazionale Italiana di Marcello Lippi prima del mondiale in Sudafrica al Sestriere. Sugli impianti in altura dove nel 1994 un certo Sergej Bubka vinse una Ferrari stabilendo, con 6,14 mt, l’allora record del mondo di salto con l’asta.