Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Nata da un'idea di Gabriele Ferreri, Duma c'Anduma (modo di dire dialettale che sprona a incamminarsi, letteralmente "andiamo che andiamo") è una piccola ma ben organizzata realtà che propone escursioni e trekking in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta e accompagna camminatori in viaggi a piedi organizzati in tutta Italia e nel mondo: Slovenia, Irlanda, Scozia, Portogallo e Grecia.
"Suo figlio viaggerà molto!" disse un giorno un'indovina mia madre, ci racconta Gabriele. "Non so se il viaggio facesse già parte del mio destino o se la cosa mi piacque a tal punto dal volerla realizzare ma tant'è che, dopo aver relegato la mia passione alle sole ferie aziendali, cammino per professione dal 2015 perché prima, come spesso si sente dire al giorno d'oggi, facevo tutt'altro. Dalle quattro mura di un ufficio ad una stanza a cielo aperto, dalla città alla montagna, oggi accompagno le persone in esperienze di cammino con la convinzione che rappresentino vere e proprie esperienze di vita in miniatura, come scrive Brizzi".
Nel corso degli anni il team di Duma c'Anduma si è ingrandito accogliendo altre due guide ambientali escursionistiche, Ruben e Sabrina, e un formatore esperto di Team Building aziendale, Andrea. Duma c'Anduma propone, tutto l’anno esperienze di cammino in luoghi di alto interesse naturalistico, storico e culturale, ponendo grande attenzione alla filosofia del “camminare in gruppo”, rispettando le esigenze e le difficoltà del singolo.
Riuscite a trovare una metafora della vita più forte ed emblematica di "mettersi ed essere in cammino"? Oltre all'azione che definisce un preciso atto fisico, avete mai pensato a camminare come ad un modo di affrontare la vita e di muoversi in essa? Ad "un'esplorazione fisica e interiore del legame con la Vita"? Oppure ad "un bagno di realtà, autentica e forte che ti mette davanti a te stesso"?
Quando si cammina, si fa della sobrietà un principio, della semplicità un valore, della convivialità una gioia. Camminare è quindi per Duma c'Anduma l'inizio di un dialogo verso se stessi e verso gli altri, un modo per ristabilire un contatto con la propria realtà e le proprie priorità o un'occasione in cui si decide di essere presenti a se stessi e di prendersi un "periodo di vuoto da riempire come si vuole".
Quando si cammina insieme è così:
ogni tanto bisogna fermarsi.
Guardare chi si ha intorno.
Fare la conta di chi c’è, chi è avanti,
chi è indietro e chi si è perso.
E poi si ricomincia, non tanto con l’ansia di arrivare chissà dove,
ma con il piacere di godersi il Cammino e la Compagnia.
Quella di chi si trova sulla stessa strada semplicemente perché si cammina tutti nella stessa direzione.
Renato Collodoro