Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Nella borgata di Bousson Alta sorge un edificio misterioso, composto da diversi ambienti che si appoggiano gli uni agli altri, in parte sotterranei e seminterrati; nel muro occidentale si trovano quattordici lapidi con scritte parzialmente leggibili, in Francese, ma l’originale decorazione scultorea del monumento comprende almeno altre due lapidi, e anche architravi scolpiti, cantonali in carniola abbelliti con particolari “bocce” aggettanti, nicchie scolpite a volute e fregi vegetali, cornici modanate...
È evidente come l’insieme delle strutture si distingua fortemente dalle forme architettoniche tipiche di quest’area: la scelta delle decorazioni e la complessità dei diversi ambienti non trovano confronti con situazioni simili nei paraggi. La Casa delle Lapidi è stata costruita con scisti locali e carniola per cantonali e cornici, in gran parte provenienti dai depositi alluvionali circostanti.
Il nucleo più antico è quello centrale, più elevato e caratterizzato da un arco murato e da un particolare coronamento, in corrispondenza di un gocciolatoio in lastre di pietra lavorate.
A questo si appoggiano, senza legarsi, i muri degli altri ambienti: alcune stanze rettangolari a est, un edificio che ospitava al proprio interno un’abside a sud e, ovviamente, la struttura occidentale, stretta e lunga, terminante a nord in una nicchia interna che ospitava, probabilmente, un’edicola lignea scolpita di cui resta una piccola traccia. Il muro occidentale di questa struttura è quello che dà il nome al monumento, contenendo ben quattordici lapidi in scisto (un’altra è inglobata nella struttura absidata dove fino agli anni ’70 si poteva ammirare anche una sedicesima lapide, oggi crollata).
Molte di queste lapidi recano iscrizioni in Francese e decorazioni incise e scolpite molto ricche e variegate e costituiscono il fulcro del mistero del monumento.
L’ultima struttura che compone la Casa delle Lapidi è un curioso basso avancorpo a nord decorato con architravi, cornici e cantonali scolpiti a motivi vegetali e geometrici stilizzati di grande pregio.
Tra storia e leggenda
Una struttura così ricca e complessa ha suscitato la curiosità di appassionati e studiosi e la nascita di ipotesi interpretative che spesso sconfinano nella leggenda. Non vi è, ad esempio, nessuna prova archeologica delle origini medievali dell’edificio, e le decorazioni e le lapidi danno una datazione univoca tra XVII e XVIII secolo. La funzione della struttura resta poi un mistero: sono da accantonare le ipotesi di un romitorio, di un ospizio o di un lazzaretto, come pure le suggestioni di comunità catare o genericamente eretiche in Bousson.
Allo stato attuale della ricerca le due ipotesi più solide ci conducono a una struttura privata, forse abitazione della famiglia degli abili artisti che si occuparono delle decorazioni scultoree e pittoriche dell’area tra XVIII e XIX secolo: i Bert.
D’altro canto, però, la forte connotazione religiosa del complesso, le caratteristiche di alcuni ambienti aperti verso l’esterno e le epigrafi stesse, rivolte verso i passanti, possono sostenere l’ipotesi del legame con una comunità religiosa, forse una confraternita, sicuramente influenzata almeno parzialmente dalle tematiche gianseniste, ma in ogni caso integrata e non “clandestina” nella comunità boussonese.
Nel 2016 la Casa delle Lapidi è stata restaurata e oggi ospita un museo degli usi e costumi locali (informazioni e orari di visita sul sito del Comune di Cesana Torinese)
Tratto da "Itinerari di Cultura e Natura Alpina: Piana di Oulx e valli di Cesana", Centro Culturale Diocesano, Susa, 2012.
Le foto sono di Valeria Villa
Indirizzo
- Casa delle lapidi
- Frazione Bousson Cesana torinese
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