Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Andrea Perotto è quello che oggi si può definire un pioniere.
Vent’anni fa decide di dissodare alcuni terreni abbandonati della piana di Salbertrand che da oltre 50 anni non venivano lavorati e di recuperare prati lasciati inutilizzati per decenni.
Avvia in questo modo l’omonima azienda agricola e si mette a coltivare prevalentemente patate. Anno dopo anno affianca questa produzione con la coltivazione di altri ortaggi, innescando un virtuoso utilizzo dei terreni che ne rigenera il suolo e riconsegna ad esso una nuova fertilità.
Oltre alle patate, gli altri ortaggi che Andrea coltiva sono prevalentemente autunnali… ma coltivati in estate!
“Sfruttando il clima più mite dell’alta valle di Susa ecco che posso ritrovare nei miei campi, anche in estate, broccoli, cavolfiori, porri e cavoli di ottimo sapore e aspetto. Lo stesso principio mi ha dato la possibilità di sperimentare la coltivazione di verdure non comuni in queste zone, come ad esempio i carciofi, zucche Hokkaido o i pomodori, dai quali produco una gustosa passata" ci racconta Andrea, che continua:
Può sembrare strano ma il caldo estivo rilasciato di notte dai muretti e l’ottima esposizione di alcuni terrazzamenti che ho curato nel tempo permette di avere una maturazione ideale di questi ortaggi.”
Andrea è da sempre attento alle tecniche da utilizzare per le sue coltivazioni e in particolar modo è a favore dell’utilizzo degli animali da tiro in agricoltura, come il cavallo, “ideale per fare le sarchiature e le lavorazioni superficiali… per avere una compattezza del terreno minima e al contempo combattere le malerbe senza usare prodotti chimici”.
Non è un caso, infatti, che seguendo questa filosofia di totale rispetto della Natura l’Azienda Agricola Perotto possa fregiarsi della certificazione biologica ICEA, ulteriore prova di un modo di intendere l’agricoltura così “vicina” alla terra.
Biologico ed estremamente gustoso è anche il miele prodotto dall’azienda, che può contare su circa 15 arnie installate in montagna.
“Avere cura del nostro terreno oggi significa preservare la fertilità per le generazioni future”, conclude Andrea, conclude Andrea, che a tal proposito si è anche fatto conoscere negli anni per importanti lavorazioni e attività boschive in zone sensibili e svantaggiate, anche in questo caso utilizzando, dove possibile, il cavallo da tiro.
Un vero esempio di attenzione, recupero e riutilizzo di terreni votati storicamente alle produzioni agricole che permette di ottenere oggi, anche guardando responsabilmente al domani, dei risultati straordinari.