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Rubiana è un comune di circa 2500 abitanti posto in un ampio anfiteatro montuoso sulla sinistra della Dora Riparia. Il territorio è compreso tra il monte Curt, il Santuario della Bassa, il Colle del Lys, il monte Rognoso, il Monte Civrari, il Monte Sapei e Rocca Sella.
Le abitazioni sono sparse sul territorio in circa 100 borgate suddivise tra il Capoluogo e le Frazioni di Favella e Mompellato.
La strada provinciale che da Almese sale al Colle del Lys attraversa il paese e mette in collegamento la Valle di Susa con le Valli di Lanzo. Il clima e la vicinanza con Torino hanno fatto di Rubiana un centro di villeggiatura estiva, oltre che meta turistica per il week-end, con notevoli possibilità di passeggiate ed escursioni.
La valle è attraversata dal Torrente Messa, alimentato dai numerosi affluenti laterali; esso fornisce ancora oggi acqua ad alcune delle "Bealere" di irrigazione realizzate nei secoli scorsi dai rubianesi, oltre ai "Mulini dei cereali" ormai in disuso.
Le glaciazioni hanno lasciato tracce nell'erosione del terreno, nella formazione di una collina morenica verso sud e di piccoli cocuzzoli rocciosi sparsi sul territorio detti "Mollar" (Fornero, Brunatto, Micè, Magò, Pertica, ecc.)
Frazione Mompellato in una cartolina d'epoca.
Rubiana appare la prima volta su un documento dell'anno 1029, quando il Marchese Manfredi di Torino e la moglie Berta fecero dono di questa terra all'Abbazia di San Giusto in Susa, perciò a quell'epoca Rubiana era già una pieve fiorente, degna di comparire, insieme ad altri paesi della valle, nell'elenco di una donazione. Era soggetta al controllo del castellano che risiedeva nel castello di San Mauro, presso Almese.
Le ricerche storiche ci dicono che i primi abitanti della valle furono i Liguri, poi subentrarono i Celti o Gallo-Celti, popolazioni che prima di subire l'influsso romano e poi cristiano, adoravano le divinità delle foreste dove si recavano a compiere atti di culto.
Il toponimo "Rubiana" potrebbe derivare dal nome di una delle divinità dei Celti, il dio Arubianus, o dal latino ruber, rosso, dal colore rossastro del terreno dovuto alla massiccia presenza di ferro:
nella storia del paese nei secoli XVI e XVII si fa cenno ad un'intensa attività estrattiva nelle zone del Monte Arpon, con trasporto per mezzo di muli lungo il rio del Ferro fino al Fornello.
In questa borgata il minerale veniva ridotto a ferro per mezzo del carbone di legna.
La produzione di carbone di legna è stata un'altra delle risorse naturali di Rubiana fino all'ottocento; anch'esso veniva trasportato con carri e venduto sui mercati di città.
Dal 1414 Rubiana dipenderà dal potere dei monaci di Susa fino alla soppressione dell'Abbazia, avvenuta nel 1786, anche perchè il paese fa parte della castellania abbaziale di San Mauro che comprende anche San Mauro e Almese.
Il 2 luglio 1944 Rubiana fece da teatro agli aspri scontri tra i nazi-fascisti e i partigiani della 17a Brigata Garibaldi, ricordati nell’Ecomuseo della Resistenza al colle del Lys e nel monumento che li ricorda assieme a quelle di tutta la Valle di Susa e della Val Sangone
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la chiesa parrocchiale in una cartolina d'epoca.
L’impianto attuale della parrocchiale di Sant’Egidio potrebbe risalire al 1726, ma fu ulteriormente rimaneggiato nel corso del XIX secolo; venne consacrata nel 1769. Della chiesa preesistente resta il campanile romanico.
Sullo spartiacque tra Val della Torre e Rubiana, in frazione Mompellato, si trova il santuario della Madonna della Bassa, edificato sul sito di un pilone sorto nel 1714: la statua mariana che in esso si venera venne offerta da Lorenzo Nicol, miracolato dalla Vergine.
Villa Tabusso è stata progettata dal l'ingegner Pino nel 1906. Durante una gita in calesse in Val di Susa, Alfredo Tabusso la comprò nel 1927, da allora la casa è stata sempre della famiglia che è sfollata a Rubiana in tempo di guerra e durante questo periodo il pittore Francesco Tabusso, allora adolescente, imparò a conoscere la natura, le piante, gli animali e i contadini che avrebbe poi dipinto nei suoi quadri.
Dopo la guerra e il ritorno a Torino la casa è stata residenza estiva della famiglia e li ogni estate il pittore lavorava nel suo studio all'ultimo piano. Ha sempre frequentato i boschi e le borgate intorno a Rubiana, come prima di lui, fece il suo maestro Felice Casorati (a cui è anche intitolato l'asilo comunale).
Indirizzo
- Rubiana
- Rubiana TO
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