Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Torre Pellice è il centro principale della Chiesa Valdese italiana ed il capoluogo della Unione Montana del Pinerolese.
La sua storia è strettamente legata quella dei Valdesi, un movimento religioso promosso nel sec. XII dal mercante lionese Valdo, che affermava la povertà evangelica e il diritto alla predicazione dei laici e che nel secolo XVI aderì alla Riforma protestante.
Fin dal XII secolo Torre Pellice, come tutta la sua valle, iniziò a popolarsi di Valdesi, in fuga dalla vicina Francia, e a partire dal Cinquecento il paese fu fortemente colpito dalle persecuzioni religiose.
Nel Settecento le persecuzioni si attenuarono, anche se i valdesi non potevano ancora ricoprire cariche istituzionali né celebrare il culto in pubblico, e solo il 17 febbraio 1848 Carlo Alberto pose fine alle discriminazioni con l'editto di pacificazione. Da allora tutti gli anni, la notte tra il 16 e il 17 febbraio, i Valdesi ricordano l'evento accendendo dei grandi fuochi all'aperto in tutta la valle.
La notte dei fuochi nel prato della Casa Unionista a Torre Pellice.
Il processo di industrializzazione di Torre Pellice ebbe inizio nella seconda metà del 1700 (la prima filatura della seta è del 1760) e si consolidò nel secolo successivo, quando sorsero stamperie, pastifici, fabbriche di grafite ed altre industrie. Gli abitanti passarono da 2300 nel 1819 a 6000 circa all'inizio del Novecento; attualmente sono intorno ai 4600.
Nel 1882 venne realizzato un collegamento ferroviario fra Torre Pellice e Pinerolo, che era la prosecuzione della ferrovia Torino-Pinerolo
Torre Pellice una realtà dinamica, da visitare percorrendo l’isola pedonale che inizia in Piazza San Martino con la Chiesa Cattolica, il Priorato Mauriziano e la Fontana di Carlo Alberto e prosegue nel centro storico per arrivare alla zona valdese, con il Tempio neo-romanico del 1852, la Casa Valdese dove ogni anno si riunisce in assemblea il Sinodo, la Fondazione Centro Culturale Valdese con il suo museo, gli archivi e la biblioteca, il Collegio Valdese, ora Liceo, costruito nel 1835, la Foresteria Valdese, il Convitto, eretto in memoria dei 500 valdesi caduti nella prima guerra mondiale, la Casa Valdese della Gioventù e la Casa delle Diaconesse, sede centrale delle infermiere all'opera nei numerosi istituti di assistenza.
Presso il Collegio Valdese si trova l'Erbario Rostan, che raccoglie la flora alpina delle valli pinerolesi; l'abitato ospita un busto di Edmondo De Amicis e un monumento in bronzo al pastore-condottiero Henri Arnaud.
Il Centro Culturale Valdese.
Durante tutto l’anno presso La Civica Galleria d’arte contemporanea Filippo Scroppo e presso il Centro Culturale Valdese è possibile visitare mostre e partecipare a incontri e conferenze. Vi si organizza ogni anno il festival “Una Torre di Libri”.
Le vicende storiche hanno fatto di Torre Pellice un centro internazionale, definito da Edmondo De Amicis “la Ginevra italiana”, e questa vocazione internazionale si riflette nel multilinguismo.
Tutta la Val Pellice è caratterizzata dalla presenza di quattro parlate contemporanee: l'italiano, lingua ufficiale fin dal 1560, il francese, lingua ufficiale della Chiesa Valdese per due secoli, l'occitano, lingua letteraria nel Medioevo, e il piemontese, lingua popolare e commerciale.
Torre Pellice è la base ideale per escursionisti e appassionati di montagna, che in poco tempo possono raggiungere i rifugi alpini e le vette circostanti; appena fuori dall'abitato, l'Ospedale Valdese è il primo istituto assistenziale edificato in favore delle popolazioni valdesi nel XIX secolo, mentre in posizione dominante si trovano i ruderi del forte di Santa Maria, fatto incendiare da Catinat nel 1690.