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Nel 2024 ricorrono gli 850 anni della nascita del movimento valdese, che si fanno risalire alla "conversione" di Pietro Valdo, avvenuta a Lione nel 1174.
La predicazione valdese sosteneva la necessità del rinnovamento spirituale del cristianesimo mediante l’accesso diretto alla Scrittura, la libera predicazione dell’evangelo, la povertà della chiesa e la sua separazione dal potere politico, il superamento della barriera chierici e laici.
Divenuta Chiesa evangelica valdese all’epoca della Riforma protestante del Sedicesimo secolo, nonostante persecuzioni prima e pregiudizi poi, ha continuato a sostenere i principi ispiratori delle origini pur nei profondi mutamenti dell’età moderna.
La Fondazione Centro Culturale Valdese di Torre Pellice ha organizzato una ricca serie di eventi per celebrare la ricorrenza.
850 ANNI. VALDESI IN MOVIMENTO
Fra il 1173 e il 1174 un ricco mercante di Lione di nome Valdo leggendo la Bibbia prese una decisione che cambiò non solo la sua esistenza (si spogliò di tutti i beni e cominciò una vita di povertà e predicazione) ma anche quella di molti altri che decisero di seguire il suo esempio.
Fu l’inizio del movimento valdese che, con l’adesione alla Riforma nel 1532, diventerà quella che ancora oggi conosciamo come Chiesa valdese. Un fatto storico che ha dato il via a un movimento che attraverso i secoli è riescito, trasformandosi, a lasciare tracce fondative anche in quella che è oggi l’Europa.
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In diversi luoghi del mondo (dalla Francia all’America Latina, dalla Germania alla Svizzera) - scrive Davide Rosso, Direttore Fondazione Centro culturale valdese - si stanno preparando per il 2024 momenti celebrativi. In Italia la Chiesa e la Fondazione Centro culturale valdese hanno in cantiere diversi progetti: un convegno; una mostra; tre appuntamenti “itineranti” con viaggi che porteranno in luoghi e regioni che nel periodo medievale sono stati caratterizzati dalla presenza valdese.
Il programma della Fondazione Ccv per gli “850 anni” avrà inizio il 3 febbraio dalle 15,30 alle 19,30 alla Casa valdese in via Beckwith 2 a Torre Pellice (Torino) con il convegno “Eresie di ieri, eresie di oggi”.
All’incontro, articolato in due sessioni, interverranno: Marina Benedetti (Università di Milano); Anna Benvenuti (Università di Firenze); Francesco Mores (Università di Milano); Pietro Polito (Centro studi Gobetti); Federico Vercellone (Università Torino); Stefano Tallia (Ordine giornalisti Torino). A moderare e curare le conclusioni Bruna Peyrot e Davide Rosso, Presidente e Direttore della Fondazione Ccv.
L’appuntamento muoverà dal fatto che nella storia singoli e correnti filosofiche o teologiche, personalità e movimenti, sono stati definiti eretici (tra questi i valdesi) diventando eretici senza volerlo, nominati così da chi temeva uno sconvolgimento nell’ordine sociale.
Il concetto ha assunto nel tempo significati diversi che si sono sovrapposti; eresia, ha affermato lo storico medievista Gioacchino Volpe, è un «moto di cultura» perché implica che ognuno impari a leggere i fatti mettendoli in relazione alla propria coscienza.
La seconda tappa del programma per gli “850 anni” si terrà il 10 febbraio con l’inaugurazione alle 16 negli spazi della Fondazione Ccv in via Beckwith 3 a Torre Pellice della mostra “Valdo e i valdesi tra storia e mito”, visitabile poi fino al 30 settembre 2024.
L’esposizione, curata da Marco Fratini e Samuele Tourn Boncoeur, illustrerà attraverso la figura del suo “fondatore” le tappe della costruzione della storia del movimento valdese. La mostra presenterà nella sua prima sezione una narrazione attraverso le testimonianze che di Valdo diedero i contemporanei, nella seconda sezione invece proporrà le testimonianze di circa duecento interpreti, dal XIII al XX secolo, del dibattito sulle origini dei valdesi, mostrando come solo in tempi recenti Valdo sia stato largamente accettato come fondatore del movimento valdese, mentre per anni sono state accreditate ipotesi di un’origine del movimento valdese risalente ai primi secoli del cristianesimo o di una discendenza dagli apostoli.
Il calendario prevede infine da parte della Fondazione Ccv anche alcune proposte di viaggio “sulle tracce dei valdesi tra il 1174 e il XVI secolo”. Si andrà a Lione nel maggio 2024, ma anche in Austria e in Cechia dal 24 al 29 settembre; e il 25 maggio 2024 a Torino.
L’idea è percorrere alcune delle strade della diffusione del movimento e riscoprire luoghi come la cittadina di Steyr in Austria, testimone di repressioni e roghi contro i valdesi nel XIV secolo, o altri dove il valdismo ebbe origine come Lione, che portano con sé un significato che spesso è stato dimenticato o messo a tacere. Non si tratterà di viaggi della memoria, ma di percorsi di riscoperta e di approfondimento come il percorso nella “Torino valdese” che mira a riscoprire luoghi oggi letti in una dimensione diversa come il Palazzo Reale e la piazza Castello un tempo spazi di reclusione e di esecuzione degli eretici.
Infine un appuntamento dedicato all’arte: il 26 ottobre vi sarà a Torre Pellice, al Museo valdese, l’inaugurazione di un’istallazione dell’artista Thanchanok Belforte dedicata agli “850 anni di valdesi in movimento”.
Maggiori dettagli sul programma delle iniziative sul sito web fondazionevaldese.org alla pagina “Valdesi 850 anni”.