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Le comunità valdesi hanno sempre considerato l’istruzione importante, anzi fondamentale: “soltanto chi sa leggere può avvicinarsi direttamente alla Bibbia”. Nelle valli pinerolesi, anche nei secoli scorsi molte persone sono arrivate a posizioni elevate grazie all’istruzione: un caso su tutti, quello di Lidia Poet, la prima donna avvocato d’Italia.
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Le Scuolette Beckwith erano delle vere e proprie scuole private gestite dalla Tavola Valdese, minuscole strutture di pochi metri quadrati in cui i piccoli valligiani apprendevano i primi rudimenti del sapere. Probabilmente esistevano già alla fine del XVII secolo (forse allestite nelle stalle delle abitazioni private), ma solo nella prima metà dell'Ottocento, grazie all'attività di Charles Beckwith, si moltiplicarono fino a diventare più di 200, sparse qua è là nei bacini del Pellice, del Germanasca e del Basso Chisone.
In genere venivano situate a metà strada tra due borgate o tra due comuni, in modo da raggruppare più scolari. È il caso della scuola di Odin-Bertot (Comune di Angrogna) o di quella di Bovile (Comune di Perrero), che serviva anche le frazioni vicine.
Per tanti bambini il primo testo scolastico fu così la Bibbia, che veniva studiata in francese, una delle due lingue del Ducato di Savoia. Emanuele Filiberto, nel 1561, aveva infatti disposto che tutti gli atti ufficiali fossero redatti in lingua francese nelle provincie sabaude, in Valle d'Aosta e nelle valli occitane, e in italiano nella parte piemontese del ducato, con l'eccezione delle zone di montagna dove, anche per la vicinanza con il confine, si parlava abitualmente francese, e dove ancora oggi il patois assomiglia molto alla lingua d’Oltralpe.
Inizialmente gli insegnanti erano scelti tra persone comuni; l’importante è che sapessero leggere e scrivere. Le lezioni potevano svolgersi in un qualsiasi ambiente comunitario, come ad esempio una stalla o il tempio.
Alla fine dell’Ottocento il sistema venne perfezionato e reso organico, e vennero costruiti anche locali appositi, grazie al fondamentale apporto di John Charles Beckwith, un generale inglese ferito nella battaglia di Waterloo.
Ma come finì un uomo con questa storia alle spalle nelle valli valdesi del Piemonte?
La storia di John Charles Beckwith
Di famiglia inglese, nato il 2 ottobre 1789 in Canada, figlio di un magistrato e primo di dieci figli, Beckwith tornò in Inghilterra a 14 anni e intraprese la carriera militare.
Partecipò alle guerre napoleoniche e fu ferito gravemente a Waterloo nel 1815, circostanza in cui gli fu amputata la gamba sinistra. Durante la convalescenza approfondì lo studio del francese e soprattutto della Bibbia; leggendo il libro del canonico anglicano William Stephen Gilly sui valdesi (“Resoconto di una gita fatta nelle montagne del Piemonte nell’anno 1823 e ricerche sui valdesi o abitanti protestanti delle Alpi Cozie”), scoprì l’esistenza della Chiesa Valdese.
Foto Museo Valdese Torre Pellice
Per la sua ferita ricevette la medaglia d’onore e una rendita annuale come invalido e terminò la carriera militare (nel 1846) con il grado di Maggiore Generale. Nel 1827 cominciò una serie di viaggi a Torre Pellice e nei dintorni, specie d’inverno, dove approfondì la conoscenza del mondo valdese e diventò amico di diverse persone, tra cui il pastore Pierre Bert, Moderatore della Tavola Valdese. I valligiani lo chiamavano affettuosamente “il Generale con la gamba di legno”.
Beckwith era un convinto assertore dell’importanza dell’istruzione e per questo si dedicò alla riorganizzazione del sistema scolastico nelle valli valdesi che amava.
In quel tempo esistevano le scuole d'insegnamento primario maschile solo nei comuni più grandi, e meno sviluppate ancora erano le scuole femminili, per lo più religiose. Beckwith fece costruire scuole anche nelle borgate, poi chiamate “scuolette”, dove gli alunni potevano sedere in aule vere, luminose, aerate e pulite.
In alcuni casi queste scuole furono dotate di una stanza per l’insegnante, in quanto Beckwith pensava che quello del docente fosse un mestiere da retribuire. Pensò persino a mandare alcuni docenti e pastori valdesi a formarsi (nell’italiano!) a Firenze, e a dotarli di materiale fatto arrivare dall’Inghilterra.
Si insegnavano francese, italiano, aritmetica semplice e musica sacra, con un innovativo metodo didattico. Nel 1836 fu stampato a opera di Michel Pellegrin, a uso delle scuole delle valli, il libro “Eléments d’arithmetique à l’usage des écoles vaudoises de Piemont”: venivano spiegate le varie unità di misura, mettendo a confronto il sistema metrico decimale con le tradizionali misure piemontesi, e gli alunni venivano invitati a svolgere esercizi sulle quattro operazioni utilizzando problemi di vita contadina, come somma di noci, castagne, pecore e simili.
Il “Libro di prima lettura ad uso delle scuole valdesi” stampato a Genova, raro in quanto in italiano, è del 1856: il successivo, stampato a Pinerolo nel 1873, è in francese e si intitola “Prémier livre de lecture pour les écoles vaudoises”. Nel 1883 compare persino una raccolta di poesie: “Poésies françaises à l’usage des écoles élementaires vaudoises”.
Beckwith contribuì direttamente a finanziare tutte queste opere, così come la costruzione di alcuni templi e di altre strutture (l’Ospedale Valdese di Torre Pellice, biblioteche e case per professori). Non è un caso se la via principale di Torre Pellice porta il suo nome e tantissimi edifici e luoghi pubblici lo ricordano. Anche le scuole, nel tempo, sono diventate note nel gergo comune come “scuolette Beckwith”.
Altri fondi li trovò nei comuni e nella chiesa valdese, e pure da benefattori olandesi e inglesi. Istituì anche le “scuole parrocchiali” che erano un livello superiore e avevano la loro sede nel centro della parrocchia; le “écoles des filles”, scuole per ragazze dai dieci ai sedici anni che insegnavano loro un mestiere, e il pensionato per le giovani di classi sociali più elevate. Fu un grande momento per l’istruzione e la cultura nelle valli.
Dal 1850 il generale si stabilì in modo definitivo a Torre Pellice, dove morì il 19 luglio 1862.
Oggi alcune "scuolette" sono diventate musei
Le scuolette Beckwith furono soppresse in modo graduale a partire dal 1911, quando dell’istruzione primaria cominciò a occuparsi lo Stato. Oggi alcune di loro si possono visitare perché sono state trasformate in Musei:
Bovile (Foto di Michele Rege)
Bovile (Perrero): illustra anche la storia delle Diaconesse, donne incaricata della cura dei malati e dei poveri, oltre che di taluni uffici liturgici.
Odin-Bertot (Angrogna): lunghi banconi di legno, cattedra, stufa, materiali didattici
Pramollo: Museo dedicato all’istruzione primaria a San Germano, Pramollo e in genere nelle valli valdes
Rodoretto
Rodoretto: la ex scuola ospita il Museo e conserva un’aula.
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Massello – La Balsiglia: nella ex scuola è allestito il Museo del Glorioso Rimpatrio
Nel Museo Valdese di Torre Pellice si trovano alcuni oggetti e memorie di Beckwith ed è ricostruita una scuoletta di montagna.
Per visite e maggiori informazioni: +39 0121 950203 oppure il.barba@fondazionevaldese.org