Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Per esercitarsi, gli allievi della Scuola di Cavalleria avevano bisogno di un edificio dedicato e coperto. Ecco che nel 1910 in viale della Rimembranza fu costruita la Cavallerizza, dedicata al Capitano Federico Caprilli, colui che inventò il metodo di cavalcata “naturale” ovvero con il busto inclinato in avanti, seguendo l’equilibrio dell’animale adattandosi spontaneamente ai suoi movimenti. Il metodo fu presentato durante il Concorso Ippico Internazionale di Torino del 1902.
Federico Caprilli (Foto Museo della Cavalleria)
Nato a Livorno nel 1868, Federico (o Federigo) Caprilli legò il suo nome a quello di Pinerolo: istruttore alla Scuola di Cavalleria detenne per sette anni, dal 1902 fino alla sua morte nel 1907, il record di salto: 2,08 metri in sella al cavallo Mepolo.
Ai tempi la Cavallerizza era la più grande (misura 79.3 metri di lunghezza per 34.6 metri di larghezza) e una fra le più belle d’Europa: in stile liberty, di forma rettangolare, presenta ai quattro angoli figure equine. Al suo interno, dall’alta volta, sono state recentemente ospitate mostre fotografiche e d’arte grazie agli spazi ampissimi e luminosi.
Nel 1922 fu utilizzata per il grande banchetto offerto alla popolazione in occasione della nomina del pinerolese avvocato Luigi Facta a Presidente del Consiglio dei Ministri.
È posta a soli due isolati di distanza dalla Scuola di Cavalleria e dal “Quartiere” a essa dedicato, dove ora sorge il Museo: serviva per le esercitazioni degli allievi cavalieri e per i concorsi ippici.
Il Museo storico dell’Arma di Cavalleria di Pinerolo, oltre al monumento eretto sullo scalone, conserva alcuni cimeli del capitano Caprilli e una ricca documentazione fotografica. Oltre alla Cavallerizza, la Città ha dedicato al Capitano Caprilli una via.
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La sua morte rimane un mistero: cadde da cavallo a Torino, vicino a piazza d’Armi, battendo la testa. Una ricostruzione della sua vita (intrecciata con quella di Giovanni Agnelli e di Emanuele Cacherano di Bricherasio, tutti cavalieri) si trova nel romanzo “Quando l’automobile uccise la Cavalleria” di Giorgio Caponetti, edito da Utet.
La Cavallerizza è aperta al pubblico soltanto in occasione di alcuni eventi, come la Fiera dell’Artigianato.
Info: Pinerolo Ufficio del Turismo, via Duomo n. 1, Tel. 0121 795589