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Luserna San Giovanni, attraversata da due fiumi, il Pellice e il Luserna, è il paese più popoloso della valle (circa 8000 abitanti). Comprende la collina di San Giovanni (con il vecchio nucleo abitativo), la pianura del fondo valle (dove sorgono gli Airali, capoluogo del Comune e centro residenziale di recente costruzione) e Luserna (l’antico borgo medievale costruito alla confluenza tra il Pellice e il Luserna, ai piedi della boscosa collina del “Castello”).
La vicenda storica di questo paese è singolare, poiché il Comune è nato dalla fusione di due entità distinte, Luserna e San Giovanni, nel 1871. Il palazzo del Municipio, risalente al 1872, è costruito a ridosso di Piazza Partigiani, nel centro di Airali.
La storia
Come gran parte del Piemonte centro-occidentale, la storia del territorio iniziò con piccoli insediamenti territoriali di Taurini-celtoliguri provenienti dalla Gallia Transalpina, scalzati poi dagli antichi romani Cozii del II secolo a.C., che vi instaurarono il piccolo agglomerato agricolo-rurale, gli Airali, un antico nome ancor oggi mantenuto, che indicava un "luogo di corte dove si batteva il grano" (dal latino ajra o aia).
Le prime notizie storiche risalgono a un atto del 1186, nel quale si parla della torre di Lucerna, da cui forse anche l'origine del nome Luserna. La torre, adibita poi a torre luminosa ed oggi inesistente, si trovava presumibilmente alla confluenza dei torrenti Pellice e Angrogna, a indicare la signoria dei nobili che diventeranno presto casata Luserna, assoggettati a loro volta ai conti di Savoia.
Nel 1222 il casato si divise in tre rami: i Manfredi, i Bigliori ed i Rorenghi. Ciò ebbe pesanti ripercussioni sugli equilibri interni alla dinastia, con continue dispute territoriali e scontri di potere. Per evitare l’eccessiva frammentazione del territorio e trovare una possibile convivenza, i Signori decisero che ogni anno, a rotazione, uno di essi sarebbe stato nominato potestà, con il compito di rappresentare tutti i Luserna.
In questo periono, nel 1276, Luserna si dotò di uno “Statuto Comunale”, che fu tra i primi dell’intero Piemonte.
Il casato di Luserna ha dominato con rapporti di vassallaggio nel corso di diversi secoli e su un territorio alquanto ampio, arrivando a comprendere, secondo la epoche, Bibiana, Bagnolo, Campiglione, Mombrone (ora Montebruno di Garzigliana), Macello e numerosi altri centri.
Indiscussa capitale economica nel Medievo, vide svolgersi sul suo territorio mercati e fiere di grande rilevanza, grazie a trattati economici con il Delfinato e con altre regioni.
San Giovanni invece, posta sul lato opposto del torrente Pellice rispetto a Luserna, ebbe nel corso della storia un ruolo centrale nelle vicende religiose della valle principalmente per la presenza – a partire dal XIII secolo – di una folta comunità di Valdesi.
A causa delle persecuzioni susseguenti alla scomunica del 1184, promulgata da papa Lucio III con la bolla Ad abolendam, e, trecento anni dopo, all’adesione alla riforma protestante nel 1532 con il Sinodo di Chanforan, San Giovanni vide un arrivo continuo e massiccio di rifugiati valdesi, con il favore dei Signori Luserna che li accolsero come sudditi.
Nella valle, dal XV secolo all’inizio del XIX, per motivi politici e religiosi si scontrarono le diverse componenti che vi si erano insediate: le guerre di potere videro scontrarsi truppe francesi e spagnole con soldati di provenienza svizzera, tedesca, milanese, napoletana a fianco delle milizie locali. Ciò causò la distruzione di numerosi monumenti romanico-medievali (comprese le quattro porte di accesso alle fortificazioni), creando un’irreparabile perdita di carattere storico e culturale, lasciando come testimonianza del tempo solo qualche elemento del vecchio centro storico.
Fu questo il clima che portò il Comune alla divisione, nel 1657, tra la parte valdese (San Giovanni) e quella cattolica (Luserna), con la costituzione dei due rispettivi comuni di San Giovanni Pellice e Luserna.
Luserna fu inoltre la sede del Tribunale Mandamentale, con sede nel vecchio palazzo di Via Pietro Guglielmo, e nello stesso periodo (1630-1697) fu capoluogo di provincia, sostituendosi a Pinerolo (allora occupata dai Francesi).
Le trattative per la riunificazione con Luserna non furono né semplici né rapide a causa dei sospetti e delle diffidenze tra i due comuni, i quali a metà Ottocento continuavano a disputarsi i confini.
Fu solo a metà del XIX secolo che l’intolleranza religiosa si stemperò, dopo l’Editto di Re Carlo Alberto del 17 febbraio 1848 che riconosceve i diritti politici e civili al popolo valdese.
Le trattative per la riunificazione non furono né semplici né rapide a causa dei sospetti e delle diffidenze tra i due comuni, i quali continuavano a disputarsi i confini. L’atto di riunificazione fissò la propria decorrenza a partire dal 1° gennaio 1872, definendo “Luserna San Giovanni” quale nuova denominazione del Comune.
Come capoluogo e sede del palazzo municipale fu designato il nucleo territoriale di Airali (fino ad allora occupato da campi), dove si assistette allo sviluppo dei settori industriale e residenziale.
Luserna San Giovanni nel XX secolo fu caratterizzata dalla nascita di stabilimenti tessili, meccanici, dolciari (tra i più noti Caffarel e I Tre Re Magi) e dallo sfruttamento delle note cave di pietra, che già anticamente venivano utilizzate per l'estrazione della pietra liscia e piatta, utilizzata specialmente per le coperture dei tetti. L’area coperta dall’estrazione e lavorazione della pietra è tutt’ora attiva, sebbene nel corso degli anni si sia fortemente ridimensionata.
Di notevole rilievo economico divenne a partire dagli anni settanta l'attività della società Pontevecchio nel settore delle acque minerali, che imbottiglia e distribuisce acqua di sorgente con i marchi Sparea, Fonte delle Alpi, Valmora, Alpi Cozie e Monviso.
Accanto a queste grandi industrie sorgono a Luserna decine di piccole e medie aziende operanti sia nel campo della produzione sia in quello dei servizi: circa l’80% dell’occupazione industriale della valle è concentrata sul suo territorio.
Monumenti e Musei
La Chiesa Parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù è ubicata nella zona di espansione novecentesca del comune. La facciata è realizzata con blocchi di pietra di Luserna; il fronte è caratterizzato da tre ampie finestre con vetri cattedrale lavorati al piombo, raffiguranti un coro di angeli.
Sopra il portone è posizionato un altorilievo rappresentante Gesù pantocratore irradiato dalla luce Divina e dello Spirito Santo.
A San Giovanni sorgono la chiesa di San Giovanni Battista ed il Tempio Valdese, costruito quando il 9 aprile 1806 il governo di Napoleone diede l’approvazione al progetto e permise l’inizio dei lavori.
Dal 1994 a Luserna c’è un Planetario, il primo utilizzato in Piemonte per la visualizzazione della volta celeste a scopo didattico; nel 1998 fu edificata la torre con la cupola in vetroresina e aggiunti gli strumenti ottici per la visualizzazione e la fotografia degli oggetti del profondo cielo (loc. Bric del Colletto n. 1 - info@osservatoriourania.it)
Il Museo Civico del Gioco e del Giocattolo “Giovanni Peyrot” (Via Generale Diaz 21 - museogiocattololuserna@gmail.com) raccoglie invece giochi antichi e moderni, giochi di prestigio, illusioni ottiche, teatrino di marionette e burattini, proiezione di diapositive, antiche fiabe.