Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Una nuova pubblicazione, “La Strada del Moncenisio”, di Roberto Catuzzo Moglia, ripercorre la storia della regione del Moncenisio e in particolare del collegamento tra Susa e la Maurienne, a partire dal sentiero attraverso le montagne fino a diventare un'importante via di comunicazione e di transito tra due nazioni.
Nella narrazione viene posta particolare attenzione alla storia delle persone che hanno lavorato per la realizzazione delle imponenti opere stradali, non solo il tracciato ma anche le gallerie necessarie per garantire la messa in sicurezza dalle numerose slavine e valanghe. Il punto più alto raggiunto dal tracciato supera infatti i 2000 metri di altitudine, che prima della strada napoleonica, costruita dal 1803 al 1810, venivano superati con l'aiuto dei marrons, portatori locali che accompagnavano i viaggiatori, aiutandoli nei punti più impervi e ghiacciati, guidandoli ai luoghi di sosta e riconoscendo i tratti di strada esposti al rischio di valanghe: soltanto la loro abilità consentiva di utilizzazione il valico anche nei mesi invernali.
LEGGI ANCHE: Il valico del Moncenisio nei secoli: dalla Strada Reale a quella Napoleonica
I mesi per effettuare i lavori da sempre sono limitati alla bella stagione, durante la quale erano comunque frequenti nevicate con vento forte e nebbia fitta.
Oltre alla strada, soprattutto nel periodo napoleonico, veniva prestata grande attenzione all'assistenza dei viandanti che percorrevano questa via di comunicazione prima a piedi e successivamente, quando la qualità della strada l'avrebbe permesso.
Sono state varie le strutture realizzate per l'accoglienza, a partire dai primi rifugi e locande fino ad arrivare all'edificazione del grande Ospizio Napoleonico, del quale la pubblicazione riporta numerose foto d'epoca e una pianta con varie sezioni.
L'ospizio napoleonico (oggi sommerso) e il lago prima della nuova diga.
La narrazione prosegue poi con un capitolo dedicato alla Ferrovia Fell, con la descrizione del suo tracciato, accompagnato da foto d'epoca. Dopo la costruzione della strada napoleonica il Moncenisio era diventato uno dei passi più frequentati delle Alpi, con più di 40.000 transiti all’anno, anche se in inverno sovente il traffico era ostacolato e talvolta interrotto dalle nevicate.
Fu così che si decise di costituire un collegamento ferroviario fra Susa e St. Jean de Maurienne, che venne realizzato in soli due anni, dal maggio 1866 all’agosto 1867. Dopo poco più di tre anni di esercizio però, nel 1871 venne aperto il traforo del Frejus e quindi la linea Fell fu superata ed abbandonata.
LEGGI ANCHE: La ferrovia Fell da Susa a St. Jean de Maurienne
La storia di questo territorio alpino è strettamente legata allo sfruttamento delle risorse idriche, tramite la realizzazione di dighe sempre più imponenti, ed alle numerose opere militari, che hanno dovuto continuamente essere aggiornate per rimanere al passo con l'evoluzione degli armamenti.
Il forte Roncia. Sullo sfondo le vecchie dighe riaffiorano in un momento di poca acqua dell'invaso.
La Seconda Guerra Mondiale ha portato ai cambiamenti più rilevanti, non solo nel pianoro del Moncenisio, ma anche in tutto il territorio circostante, addirittura con la ridefinizione dei confini: la Francia, come risarcimento dell’aggressione italiana del giugno 1940, pretese l’annessione del pianoro del Moncenisio, dell’Alta Valle Stretta e di una piccola parte del Monginevro.
LEGGI ANCHE: Italia - Francia, un confine ridisegnato dopo la Seconda Guerra Mondiale
La narrazione termina con una breve descrizione dei giorni nostri e di quanto rimane del glorioso passato. In tutto questo susseguirsi di eventi alcune aziende e numerosi lavoratori provenienti delle valli Biellesi ebbero un ruolo importante prima nella realizzazione delle opere civili e militari, e poi nella loro demolizione in seguito ai trattati di pace tra le due nazioni confinanti. Ampio spazio viene dedicato a questo argomento, particolarmente caro all'autore di origini biellesi.
Roberto Catuzzo Moglia, “La Strada del Moncenisio e i lavori dei valligiani biellesi”, 2024, Rosso Tipografia.
Il libro è disponibile presso le seguenti librerie:
Torino: Libreria La Montagna
Valle Susa: Librerie Panassi
Biella: Libreria Vittorio Giovannacci, Libreria Il Libro, Libreria De Alessi