Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Nel maggio 1944 i nazifasciti effettuarono un vasto rastrellamento in alcune valli del Piemonte occidentale, fra cui la Val Sangone. Qui presero 24 partigiani catturati e detenuti nel carcere allestito nella scuola elementare di Coazze e li condussero a Forno dove, nei pressi del torrente Sangone, fecero scavare una grande fossa e poi li mitragliarono alle gambe facendoli cadere, vivi, nella cavità, dove morirono dissanguati.
Per due giorni i nazifascisti impedirono alla popolazione di avvicinarsi, poi gettarono sui corpi sassi e terra e se ne andarono. Altri quattro partigiani furono fucilati contestualmente a Forno.
Subito dopo la Liberazione, nel maggio 1945, su iniziativa dei partigiani della valle e del comandante Giuseppe Falzone, si decise la costruzione di un ossario per una degna sepoltura delle vittime, poco più in alto della fossa comune dove si consumò l’eccidio, a circa duecento metri di distanza.
I lavori per la realizzazione dell’ossario, progettato dall’ingegner Coticone, iniziarono già nel giugno 1945 e la struttura fu inaugurata il 4 novembre dello stesso anno, alla presenza di Ferruccio Parri e dell’arcivescovo di Torino, cardinale Maurilio Fossati.
La forma della struttura vuole ricordare un’aquila ad ali spiegate. Al centro c’è una piccola cappella con la sovrastante scritta Usque ad finem et ultra comites e ai lati le lapidi coi nomi dei 98 caduti le cui salme sono state qui tumulate: oltre ai 24 caduti della fossa comune, vi riposano molti altri partigiani uccisi in valle (che in tutto furono 278), fra cui anche quattro stranieri (due cecoslovacchi, un polacco e un russo) e alcuni di cui non è stato possibile accertare l’identità. Vi sono anche due civili, le prime vittime della repressione nazifascista in valle.
Fra il 1986 e il 1991 l’ambiente intorno all’ossario è stato risistemato con un viale di accesso monumentale con alcune lapidi e anche l’area della fossa comune è stata resa più accessibile; nel 1991 è stata inaugurata un’area di accoglienza, intitolata al comandante Luigi Milano, con targhe commemorative e pannelli che illustrano in breve gli avvenimenti legati alla Resistenza locale e propongono gli itinerari di visita e le mappe dei sentieri partigiani.
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Dopo una ulteriore ristrutturazione nel 2012 l’area è stata coperta, denocoazze piazza luigi minata “Finestra sulla Resistenza” e pensata come punto di partenza per la visita dei luoghi della memoria resistenziale e in primo luogo della Fossa Comune.
Nel 2005 l’ossario è stato riconosciuto cimitero di guerra dal Ministero della Difesa; ogni anno vi si tiene una celebrazione a cui sono stati presenti anche tre Presidenti della Repubblica: Oscar Luigi Scalfaro nel 1997, Giorgio Napolitano nel 2009 e Sergio Mattarella nel 2015.
Indirizzo
- Ossario dei Caduti
- 8 Frazione Forno di Coazze
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