Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Innovazione e tradizione si conciliano perfettamente, anzi sono scritte nella pietra. E la pietra è quella della ditta Versino di San Giorio. Una storia che parte da lontano, quando lo gneiss si cavava direttamente dalle pareti a picco su Villar Focchiardo e San Giorio, quando lo si trasportava a valle sulle carriole trainate dai muli. Vita grama, vita dura di uomini duri provenienti da più regioni di un’Italia appena liberata. Una prima reale forma di integrazione.
Poi venne la teleferica e sembrava che il mondo dei picapera fosse cambiato davvero. Ma era solo una tappa dell’incredibile storia della lavorazione della pietra. Tornasse indietro nonno Silvio oggi non crederebbe ai suoi occhi di fronte alla ruota da tre metri di diametro che da sola taglia un blocco in lastre in due giorni ininterrotti di lavoro. E che poi quelle lastre finiscono nella fiammatrice che da l’effetto della vecchia bocciarda. Per non dire poi dell’ultimo arrivo, la macchina computerizzata che legge i progetti in cad e li trasforma in pietra sagomata e personalizzata al micron.
Ma da Versino si respira ancora aria di tradizione perché non si è dimenticato di come si martellava la pietra un tempo. La tecnologia ha solo, e non è certo poco, ridotto lo sforzo fisico, ma la sapiente arte dello scalpellino rimane. Quella è frutto di anni di esperienza, di un tramandarsi il sapere di nonno in figlio e poi in nipote. Perché alla fine la pietra o la si sa lavorare o non se ne fa nulla. Perché la vena non tradisce mai e va sempre presa nel verso giusto.
Lo sa anche la lama rotante gigante che sa tanto di film da fantascienza, ma che al Malpasso è l’oggi che guarda al domani. Sempre però con ben chiaro da dove si arriva per sapere dove andare. E l’ultima chicca è l’Eccellenza Artigiana, un altro tassello in questo mosaico di pietra, viva più che mai.