Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Venerdì 24 febbraio al Teatro Chiara Melesso di Caprie è in programma un incontro ad ingresso gratuito con lo storico dell’alpinismo Roberto Mantovani e la proiezione di “ITALIA K2 – Riprese di Mario Fantin”, documentario con immagini originali dell’impresa del 1954 restaurate nel 2021 dalla Cineteca di Bologna.
Un montaggio realizzato nel 2021 a partire dalle riprese di Mario Fantin per il documentario Italia K2 di Marcello Baldi (Italia, 1955) per gentile concessione di Club Alpino Italiano, con selezione e montaggio a cura di Andrea Meneghelli e testi di Albino Ferrari.
Italia K2 di Baldi è stato restaurato dalla Cineteca di Bologna in collaborazione con il Centro di Cinematografia e Cineteca del CAI e il sostegno del Ministero della Cultura. Il restauro in 4K ha utilizzato il reversal e il negativo colonna originali messi a disposizione dal CAI, integrati, per le porzioni lacunose, da un interpositivo. Come riferimento per il grading ci si è avvalsi di una copia d’epoca 35mm conservata dalla Cineteca di Bologna.
Andrea Meneghelli, responsabile archivio film della Cineteca di Bologna, presenta così l’opera e la figura di Mario Fantin: “Mario Fantin è nato e vissuto a Bologna, una cinquantina di metri di altitudine sul livello del mare. Dopo aver combattuto nella Seconda guerra mondiale (sottotenente in Albania, Kosovo e Montenegro) e avere fatto il partigiano tra le fila della divisione Garibaldi, con un diploma da ragioniere in mano sceglie un mestiere che non esisteva: l’esploratore con la macchina da presa. E sale il più in alto possibile.
Partendo dalle Alpi, si unisce alle spedizioni più avventurose dirette ai quattro angoli del globo, con lo scopo di tornare a casa per farcene partecipi in forma cinematografica. L’impresa più famosa è la conquista italiana del K2 nel 1954: Fantin arriva a seimila metri, e le sue immagini finiscono nel film Italia K2 firmato da Marcello Baldi (a Fantin spetterà nei titoli di testa la dicitura “documentazione cinematografica”, evidentemente inadeguata a rendere giustizia al suo ruolo nella creazione del film).
Spesso al seguito di Guido Monzino, uno dei più grandi esploratori del Ventesimo secolo, Fantin si porta appresso la cinepresa 16mm in oltre trenta spedizioni extraeuropee, raggiungendo tra gli altri le Ande peruviane, il Kilimangiaro, il massiccio del Paine, la Groenlandia, il Tibesti, l’Africa Occidentale… In ogni occasione, unisce il puntiglio cronachistico e il bisogno di soddisfare un preciso desiderio di conoscenza alla dimensione estatica di un occhio impregnato di visioni al limite del possibile.
Finché decide che la scoperta del mondo può avere luogo anche nel chiuso delle mura del suo appartamento bolognese, dove nel 1967 costituisce il CISDAE (Centro Italiano Studio Documentazione Alpinismo Extrauropeo) e comincia a raccogliere quella che diventerà una collezione di imponenza schiacciante, oggi conservata al CAI (Club Alpino Italiano): decine di migliaia di fotografie, cartine, testimonianze, dati e documentazioni varie che si prefiggono lo scopo di mantenere viva la conoscenza di quella magnifica palla di roccia che chiamiamo Terra”.
“Cinema in Verticale” proseguirà con altri 5 appuntamenti ad ingresso gratuito in comuni della Valle di Susa e e a Giaveno con incontri, filmati e fotografie in compagnia di autori, protagonisti ed esperti.
SCOPRI DI PIÙ: TORNA LA RASSEGNA "CINEMA IN VERTICALE"