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Pochi sanno che la voce che abbiamo a lungo ascoltato nei film comici di Stanlio ed Ollio, ha emesso i suoi primi vagiti ai piedi della Sacra. Mauro Zambuto, doppiatore e scienziato italiano, nacque infatti a Sant'Ambrogio di Torino il 16 agosto del 1918. Sono ignote le ragioni per le quali la sua famiglia si trovasse a Sant'Ambrogio. Forse, ma è un'ipotesi, perchè già all'epoca il paese era servito dalla linea ferroviaria e quindi facilmente raggiungibile anche da Torino.
Il padre di Mauro, Gero Zambuto, all'anagrafe Gerardo Calogero Lucrezio Zambuto, era nato a Grotte, in provincia di Agrigento, il 14 aprile 1887. Noto attore, regista e doppiatore (lavorò anche con Anna Magnani), a quanto pare trasmise la passione al figlio, che fin dalla giovane età si distinse per intraprendenza. Anche la mamma, probabilmente, esercitò la sua influenza. Claudia Gaffino, infatti, nel 1913 fu scritturata insieme al marito Gero dall’Aquila Films di Torino, esordendo nel film “La regina dell’oro”.
Stan Laurel (Stanlio) e Mauro Zambuto
Mauro fu notato nel 1929 a Torino da una delegazione della Paramount Pictures. Nonostante la sua giovane età, infatti, parlava diverse lingue. Riuscì così ad entrare nel primissimo studio di doppiaggio europeo di Joinville, in Francia, dove prestò la voce a Jackie Coogan, il giovane attore divenuto famoso a soli sette anni per la sua interpretazione ne Il monello di Charlie Chaplin.
Quattro anni dopo, nel 1933, iniziò la sua carriera di doppiatore di Stan Laurel (Stanlio) nel film Fra' Diavolo. A doppiare Oliver Hardy (Ollio), era invece uno studente americano di cui non si conosce il nome. Qualche anno dopo lo studente lasciò l'incarico, ed anche Mauro dovette abbandonare l'impresa in quanto venne chiamato alle armi nella Regia Aeronautica. Il loro ruolo fu quindi assunto temporaneamente da Carlo Cassola e Paolo Canali.
Stan Laurel (Stanlio)
Nel 1939 Mauro Zambuto si riappropriò della voce del personaggio. Questa volta, nel ruolo di Ollio, trovò nientepopodimeno che un giovanissimo e ancora sconosciuto Alberto Sordi, con cui iniziò una lunga collaborazione. Il lavoro si interruppe con il blocco alle importazioni dei film americani dovuto alle sanzioni fasciste ed alla seconda guerra mondiale: gli studi italiani di doppiaggio dovettero chiudere fino al 1945, quando Zambuto e Sordi, ripresa l'attività, si trovarono con una gran quantità di titoli arretrati da doppiare.
L'impegno di doppiaggio si sviluppò in ben 42 film, da "Andiamo a lavorare" a "I figli del deserto" e "Gli allegri imbroglioni", tutti di grandissimo successo. L'esperienza si concluse nel 1951 con Atollo K, l’ultima pellicola girata della famosissima coppia comica. Mauro era un gran doppiatore, ma fin dal dopoguerra aveva avviato in parallelo l'attività accademica, insegnando fisica elettronica all'Università di Padova (dal 1944).
Stanlio e Ollio ne "I figli del deserto"
Nel frattempo, oltre a Stanlio, aveva prestato la sua voce a molti altri attori, da Mickey Rooney a Eddie Quillan, e ad alcuni personaggi del cinema d'animazione Disney, nei quali fu la voce della cicogna e del clown in Dumbo(1948), di Comare Volpe ne I racconti dello zio Tom (1950) e di Panco Pinco e del Leprotto Bisestile in Alice nel paese delle meraviglie (1951). Mauro ebbe modo di incontrare i personaggi che lui ed Alberto Sordi doppiavano in italiano nel 1950, quando Stan Laurel ed Oliver Hardy vennero in visita a Roma.
Soltanto due anni dopo decise di lasciare l'Italia e nel 1952 si trasferì negli Stati Uniti, dove assunse l'incarico di vice presidente della Italian Film Export, società costituita per doppiare in inglese i film italiani esportati negli Usa. Praticamente ribaltò la situazione: in Italia doppiava i film stranieri, all'estero aveva la responsabilità del doppiaggio in lingua inglese dei film italiani. Sempre negli Usa, lavorò presso gli studi della Paramount ad Hollywood.
10 anni dopo, nel 1962, decise di abbandonare il mondo del cinema, privilegiando la ricerca scientifica e l'insegnamento. Salì quindi in cattedra come docente di ingegneria elettronica e dei computer presso il New Jersey Institue of Technology. Era un vero e proprio talento, che riversava in varie attività: tra le altre suonava il violino ed aveva anche conseguito il brevetto come pilota di aerei.
Stanlio e Ollio nel film "Nel paese delle Meraviglie" (1934)
Insomma, la voce era soltanto lo strumento principale di espressione, ma tutta la persona di Mauro Zambuto aveva grandi potenzialità. A differenza del personaggio un po' stralunato e picchiatello, quello Stanlio cui prestava il tipico falsetto.
Morì il 1 settembre 2011 a Sarasota, in Florida. Prima, per fortuna, aveva concesso un'intervista sulla sua carriera, datata 2 febbraio 2000, e contribuito alla realizzazione della trasmissione Rai Laurel & Hardy – due teste senza cervello, per la quale lavorò nel 1985 con Giancarlo Governi.
Per saperne di più...
Mauro Zambuto intervistato dalla Rai racconta la sua esperienza nel doppiaggio
Il doppiaggio di Alberto Sordi e Mauro Zambuto a confronto con altri realizzati per la stessa "comica"
Intervista a Mauro Zambuto realizzata nel 2000 da "Enciclopedia del doppiaggio"