Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Mario Celso (S. Antonino, 1917-1994) nel lontano 1946 fu l'inventore del raddrizzatore, un sistema per stabilizzare la corrente elettrica destinato ai proiettori delle sale cinematografiche. In questo modo riuscì ad eliminare quasi completamente il difetto dello “sfarfallio”, presente fin dall'inizio dell'industria cinematografica e così chiamato perché sullo schermo le immagini apparivano tremolanti.
Per sfruttare la sua invenzione Celso nel 1947 fondò la IREM (Industria Raddrizzatori Elettromeccanici), un'azienda nata a Sant'Antonino ed ancora oggi attiva nei nuovi stabilimenti di Borgone. Da questo primo raddrizzatore prenderà forma una linea completa di prodotti dedicata prima all’alimentazione e all’accensione delle lampade a scarica di gas, e poi agli stabilizzatori di tensione: una gamma completa di apparecchiature destinate alla risoluzione dei problemi della rete elettrica.
Negli anni ’50 l'azienda entra inoltre nel settore delle macchine per la produzione dell’energia, con la progettazione delle prime turbine idroelettriche, in grado di generare energia rinnovabile sfruttando il salto e la portata dei corsi d’acqua.
Mario Celso fu inoltre l'ideatore del brevetto, datato 1950, dell'interruttore automatico di protezione, per evitare che la pellicola di celluloide si bruciasse in caso di riscaldamento.
Per le molte innovazioni nel campo dell'industria cinematografica nel 1992 Karl Malden, allora presidente dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, conferì a Mario Celso l’Oscar al merito tecnico-scientifico per la carriera. "
Un omaggio al suo lavoro pioneristico nel progetto, nello sviluppo e nella produzione di apparecchi per l’alimentazione degli archi a carbone, delle lampade Xenon e per gli accenditori usati nella produzione cinematografica” dirà Tom Hanks in occasione della consegna del premio la sera del 7 marzo 1992.
Proprio a Mario Celso il Museo Nazionale del Cinema, in collaborazione con la famiglia Celso e la ditta IREM, ha dedicato una vetrina del proprio allestimento.
Alla Mole Antonelliana di Torino quindi, accanto alle foto e ai documenti relativi alla cerimonia di premiazione dell’Oscar del 1992, sono esposti i diversi modelli dell’invenzione di Mario Celso a raccontarne l’evoluzione: dal primo esemplare datato 1946 fino a quello elettronico per lampade allo Xenon in uso oggi, passando per quello elettromeccanico degli anni Novanta.
Mario Celso con la moglie Bruna e Karl Malden