Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Tutto il territorio delle Alte Valli si dedica da sempre alla coltivazione di mele, con tante varietà antiche. Un giavenese nato nel 1808, Francesco Garnier Valetti, le studiò tutte e le riprodusse utilizzando la cera: le sue creazioni sono oggi esposte al Museo della Frutta di Torino (via Pietro Giuria 15) e rappresentano un pezzo di storia, poiché alcune di esse non sono più coltivate.
Il sito Antiche Varietà Piemontesi realizzato dalla scuola Malva Ainardi di Bibiana raccoglie le schede delle antiche varietà di mele (e anche delle pere) piemontesi, suddivise per territorio.
Nel pinerolese e nel saluzzese la frutticoltura è una delle principali risorse economiche. La pianura è fertile, l’acqua non manca ed è amministrata in modo sapiente: la combinazione di queste caratteristiche ne fa un territorio vocato alla produzione agricola e vitivinicola.
Prova ne sono le tradizionali sagre autunnali; la più grande è certo Tuttomele, a Cavour, la seconda settimana di novembre, ma si celebrano anche l’uva a Bricherasio, il kiwi a Bibiana e così via.
Mele sui borrdi della "Strada delle mele"...
...e a "Tuttomele" di Cavour.
Anche in Val Susa la mela è protagonista di alcune sagre: a Venaus la prima domenica di novembre la Festa d’autunno è dedicata alla “Pômâ dë Vënoy”, mentre quella successiva a Caprie si svolge “Mela e dintorni”.
La relativa facilità di conservazione delle mele (da uno a quattro mesi in ambiente naturale) ha fatto sì che fosse una delle coltivazioni preferite per poter disporre della frutta in inverno.
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Insomma, dai tempi di Adamo ed Eva la mela continua ad avere la sua importanza. Anche perché, non va dimenticato, grazie alle sue tante proprietà salutari (fornisce all’organismo un apporto energetico a basso contenuto calorico, è ricca di vitamine e sali minerali) vale sempre il detto “una mela al giorno toglie il medico di torno”.
Nel pinerolese c’è “La strada delle Mele”
Il progetto è nato nel 2008 e dopo alterne vicende è stato rilanciato nel 2019 per volontà del comune di Cavour, anche se il percorso ad anello ha come punto di partenza e di arrivo la stazione di Pinerolo.
Dopo il periodo pandemico, il turismo ha riscoperto una dimensione più vicina e più “slow”: il turismo lento va per la maggiore e in questo caso unisce il godere degli ambienti naturali e delle architetture al benessere del pedalare o del camminare con calma.
Percorrere le strade sterrate tra i frutteti, avendo sempre come riferimento la Rocca di Cavour che con i suoi 162 metri svetta sulla pianura, permette di scoprire le chicche che costellano i centri e le periferie dei 14 comuni coinvolti: un patrimonio di castelli, dimore storiche e nobiliari, mura di fortificazione, chiesette campestri, mulini e cappelle votive. Tantissimi gli stili architettonici; dal romanico al gotico, dal neoclassico alle strutture più moderne.
Pedalando al cospetto della Rocca di Cavour...
Questi sono luoghi in cui fermarsi per prendere fiato, ma tutto il percorso è allietato da “cose da vedere”, a cominciare da tutto il reticolato di appezzamenti coltivati, ma anche ricco di posti in cui fermarsi.
Sul sito La Strada delle Mele Pinerolese si può trovare un elenco di agriturismi, B&B, alberghi, posti tappa, e di cascine in cui si possono comprare i frutti a km 0: impressionante la varietà di mele coltivate, oltre una quarantina, da quelle tipiche del territorio a quelle più esoticche.
Ci sono anche tutti i prodotti derivati: succhi, sidro, composte e via dicendo. E naturalmente sono indicati i riparatori di bici per essere sempre vicino a chi si accosta al percorso in sella. E ancora ristoranti, trattorie, osterie, perché pedalare fa venir fame e bisogna pur reintegrare… molti cuochi, quando è stagione, propongono menù a base di mele.
L’autunno e la primavera sono i periodi migliori per fare il percorso, sia per la varietà di colori di foglie, fiori e frutti, sia per il clima.
Il percorso principale, di 42 km, è perlopiù pianeggiante, ma ci sono anelli aggiuntivi che permettono di raggiungere l’imbocco della Val Pellice e affrontare quindi alcune salite, nei boschi di betulle, nelle faggete e nelle vigne. I ciclisti esperti lo usano come allenamento prima di partire alla volta dei colli.
Ci sono poi la variante di Osasco (13,8 km), l’anello grande di Cavour (19,9 km), l’anello piccolo di Cavour (3,6 km), la ciclopista di Cavour (10,3 km), l’anello di Bibiana (12,4 km, qui la difficoltà inizia a essere media per i saliscendi); l’anello collinare della lunghezza di 20,5 km e infine l’anello pedemontano di 20,7 km.
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Si sta lavorando per collegare questi percorsi – tramite Campiglione, Cavour e Villafranca – alle due grandi piste ciclabili del pinerolese sorte sui percorsi ferroviari non più utilizzati: la Airasca-Moretta e la “Strada delle Pietre” Bricherasio-Barge. Inoltre, si lavora per la promozione dell’uso della bici anche nella quotidianità.
I comuni coinvolti sono: Bibiana, Bricherasio, Campiglione Fenile, Cavour, Cumiana, Frossasco, Garzigliana, Luserna San Giovanni, Lusernetta, Macello, Osasco, Pinerolo, Prarostino, San Secondo: per ognuno di loro sul sito si trova una scheda con le indicazioni utili se si vuole approfittare del percorso per vedere alcune delle evidenze architettoniche.
Info
Strada delle Mele Pinerolese c/o Comune di Cavour. Tel. 012168194
info@stradadellemelepinerolese.it
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