Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Dopo un paio di giorni al lago di Aiguebelette, non lontano da Lyon, abbiamo fatto una puntatina nella regione vinicola del Beaujolais, conosciuta per il Beaujolais nouveau, un vino da uve gamay, giovane e allegro, imbottigliato poco dopo il raccolto e adatto al consumo rapido.
In Beaujolais si produce principalmente gamay e, nei comuni dove si può utilizzare la denominazione Beaujolais Villages, si ottengono vini un po’ più robusti e complessi, con un potenziale d'invecchiamento di qualche anno. I vini più importanti della regione sono quelli prodotti nei 10 Crus (Brouilly, Côtes-de-Brouilly, Juliénas, Regnié, Chiroubles, Fleurie, Saint-Amour, Morgon, Moulin-à-Vent, Chenas) dove il gamay si esprime al meglio diventando un vino con una buona struttura ed adatto all’invecchiamento.
Nel Beaujolais abbiamo fatto una degustazione da Raphaël Beysang, vigneron alsaziano biodinamico, trasferitosi qui da poco. Quello che ci è piaciuto di più della sua piccola realtà è che, per i lavori più impegnativi, viene aiutato dai suoi amici che lo raggiungono nei week-end.
Dal 2 maggio abbiamo iniziato a lavorare nelle vigne di Chignin, vicino a Chambery, presso il Domaine Partagé di Gilles Berlioz.
Gilles è un piccolo produttore biodinamico autodidatta, che ci ha accolti con un bel sorrisone e una tazza di caffè e ci ha subito dimostrato come la collaborazione con gli altri vigneron naturali è una realtà che funziona. Dopo un’ora dal nostro arrivo, infatti, ci ha portati in vigna a fare un trattamento a base di “corno letame” con il suo gruppo di amici e colleghi. Al ritorno dalla vigna non poteva mancare una degustazione di vini savoiardi, molto freschi e con una bella mineralitá: i bianchi jacquère e roussanne ed il rosso da uve mondeuse. A Gilles piace donare personalità ai suoi vini anche nell’estetica: infatti ogni anno chiede ad un artista diverso di studiare l’immagine per le sue etichette.
Con Gilles è veramente un piacere lavorare: anche se la sveglia è alle 5, la mattinata in vigna trascorre piacevolmente tra una spiegazione, una battuta e qualche pausa per un caffè o uno spuntino, che Gilles prepara per tutta la sua equipe. La sua organizzazione delle attività fa si che il lavoro sia il più vario possibile, in modo che ognuno impari a fare tutto senza annoiarsi.
Nelle vigne della Savoia abbiamo finalmente visto i cavalli al lavoro tra i filari, proprio come da tradizione, al posto dei trattori: che emozione!! Questa scelta non è soltanto una questione d’immagine, ma è dovuta al fatto che il cavallo camminando compatta il terreno molto meno rispetto ad un trattore, perché appoggia le zampe posteriori nello stesso punto in cui aveva precedentemente appoggiato le anteriori.
Concludiamo la nostra settimana ritornando in Alsazia per partecipare al “Salon des vins libres”, il 5 e 6 maggio, per scoprire nuovi vigneron di tutta la Francia e salutare vecchie conoscenze.
A la prochaine!!