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Ogni anno ritorna a Rivoli la fiera di Santa Caterina, una tra le più grandi d’Italia. L'evento, che si celebra il quarto lunedì di novembre, data più prossima alla ricorrenza della Santa (25 novembre), risale al 1365.
La data è dedotta dal primo documento ufficiale riguardante la Fiera intitolata alla “Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto”, firmato dal Conte Amedeo VI di Savoia detto il Conte Verde e conservato presso l’archivio storico comunale.
A quel tempo si festeggiava sia la ricorrenza religiosa sia la fine del raccolto. E se il primo aspetto, con il passare degli anni, ha ridotto la sua importanza, l’evento mantiene invariato il suo appeal a livello commerciale, agricolo ed artigianale.
Quest'anno la fiera è in proogramma lunedì 27 novembre 2023; la fiera è preceduta dalla sagra domenicale, domenica 26 novembre, che si articola lungo viale Colli ed è accompagnata dal consueto Luna Park.
Santa Caterina
Di Santa Caterina, protettrice dei ceramisti, non si conosce molto: nata probabilmente nel 287, fu martirizzata ad Alessandria D'Egitto nel 305 circa.
La leggenda narra che fosse una giovane egiziana molta bella, rimasta orfana in giovane età, allevata con un'educazione che le fornì grande cultura. Molti uomini vollero prenderla in sposa, ma lei vide in sogno la Madonna con il Bambino che le infilava l'anello al dito facendola suora.
A decretarne il suo martirio contribuirono i grandi festeggiamenti indetti nel 305 da un imperatore romano che prevedevano, tra l'altro, anche la celebrazione di riti pagani con sacrifici animali.
Nel timore di persecuzioni, molti cristiani accettavano di adorare gli dei, ma Caterina, giunta a palazzo, vi si oppose, chiedendo all'imperatore di riconoscere Gesù Cristo quale redentore dell'umanità.
Affascinato dalla sua bellezza e dalla cultura della donna, l'imperatore convocò alcuni retori per farle cambiare idea e spingerla ad onorare gli dei. Nel frattempo, la chiese in sposa. Lei non si lasciò convertire, anzi. Con le sue parole, riuscì ad ammaliare e far convertire al Cristianesimo i retori.
L’imperatore, adirato, condannò a morte tutti: per Caterina scelse il supplizio della ruota dentata. Ma lo strumento di tortura si ruppe e così fu ordinato di giustiziarla tramite decapitazione. Scelta che contribuì a testimoniare la purezza della donna dato che, al momento dell’esecuzione, dal suo corpo non sgorgò sangue, bensì latte.