Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Chantar l’Uvern è la rassegna culturale nata in occasione delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006. Edizione dopo edizione, la manifestazione ha coinvolto un numero sempre maggiore di comunità, unite dal desiderio di valorizzare il territorio e la sua identità attraverso un ricco calendario di appuntamenti nel periodo invernale.
Questa XVI edizione che sta volgendo al termine ha toccato ben 33 comuni, proponendo quasi 100 eventi che hanno registrato una grande partecipazione di pubblico. L’iniziativa è stata promossa e coordinata sin dalle origini dal Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand (oggi Aree Protette Alpi Cozie) e dall’Associazione Chambra d’Oc, grazie anche al contributo del suo straordinario gruppo di lavoro.
Protagonisti della rassegna sono artisti, attori, guardiaparco, autori di libri e relatori, tutti abitanti delle valli, che propongono un repertorio autentico, nato dalla loro esperienza diretta. Le lingue occitana, francoprovenzale e francese sono il cuore pulsante di questo patrimonio culturale, dando voce a spettacoli teatrali, conferenze, presentazioni letterarie, concerti da ascolto e serate di musica tradizionale da ballo. Grande interesse ha suscitato anche il ciclo di conferenze tenute dai guardiaparco, a testimonianza dell’elevato livello di competenza e passione presenti sul nostro territorio. Non sono mancate le Feste tradizionali, momenti preziosi per riscoprire riti, memorie e usanze antiche che ancora oggi raccontano la storia delle nostre comunità.
Questa settimana la rassegna avrebbe proposto ancora due appuntamenti, prima del gran finale del 1° maggio. Purtroppo viene rimandato l’evento in programma Sabato 26 aprile a Caprie, alle ore 21, al Teatrino in frazione Novaretto, in Piazza Europa, con Flavio Giacchero, Marzia Rey e Luca Teghillo, “La muzica qu’i vìnt dal Ròchȅs”.
Giovedì 24 aprile a Oulx, alle 17.30 presso la Casa delle Culture, quarto incontro OC con Renato Sibille e Agnès Dijaux “Tournâ a menâ la bartavèllë” (ritornare a menare la chiacchiera, a parlare la nostra lingua) per i locutori della lingua occitana e le famiglie del territorio, per raccogliere testimonianze di memoria e non solo.
CHIUSURA IL 1 MAGGIO AD AVIGLIANA
Chiuderà ad Avigliana, dunque, Giovedì 1 maggio, alle ore 21 presso l’auditorium Bertotto con il concerto FINAS RAITS, canti in lingua madre dal mondo… a cura del Collettivo Artistico Premio Ostana, evento che anticipa l’importante incontro internazionale dedicato alle lingue minoritarie del mondo, in programma a Ostana (CN), il 27, 28 e 29 giugno, sempre sotto il coordinamento di Chambra d’Oc.
La giornata conclusiva inizierà con il ritrovo alle ore 13h30 in piazza Conte Rosso per Tsant’an tsamin, una passeggiata tra il Castello di Avigliana e Pera Piana con canti in francoprovenzale, per celebrare l’undicesima edizione di queste camminate e sarà seguita dalla presentazione alle ore 17 in sala del consiglio, del libro Tsant’an tsamin, frutto del lavoro congiunto di Marco Rey, ideatore delle dieci edizioni del progetto, e Flavio Giacchero, etnomusicologo, che analizza e racconta il senso profondo di questo “sentiero dei canti”.
Quest’opera raccoglie dieci anni di cammini, canti, esperienze e scoperte nella lingua francoprovenzale: un’antologia che celebra i legami nati lungo i sentieri, intrecciati al ritmo delle canzoni tradizionali, attraversando paesaggi carichi di storia, cultura e meraviglie naturali. Il libro si interroga e risponde a domande fondamentali: chi sono i francoprovenzali? Come parlano, cosa cantano? È un viaggio nella memoria e nella contemporaneità, un percorso di riscoperta, ma anche di tutela e valorizzazione della lingua, sostenuto dal quadro normativo che promuove le lingue minoritarie. Ogni cammino, ogni canzone, ogni passo compiuto è stato un omaggio a chi ha partecipato a questa iniziativa: camminando, cantando e danzando insieme, si sono costruite relazioni profonde, nate dalla condivisione e cresciute nel tempo, portando i partecipanti a incontrarsi ancora, in tante altre occasioni, per continuare a vivere e far vivere la cultura della nostra tradizione.
Tsant’an tsamin non si propone come guida escursionistica, ma come una raccolta di spunti e suggestioni per chi desidera immergersi nel cuore della valle, esplorando una rete di sentieri ampia e affascinante, in gran parte ancora poco conosciuta. I percorsi attraversano paesi segnati da profondi cambiamenti sociali, architettonici e infrastrutturali, ma che, se osservati con attenzione, sanno ancora offrire scorci sorprendenti. Il libro è un tributo a dieci anni di cammino condiviso, un ricordo vivo che ha unito persone e comunità, contribuendo ad avvicinare e rafforzare una lingua che rischia di scomparire, ma che – anche grazie a queste iniziative – ha ritrovato nuova forza per il futuro. Guardando con affetto al passato, si alimenta la speranza verso il domani, affinché le nostre radici continuino a germogliare e a vivere nel cuore delle nuove generazioni.
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Indirizzo
- Auditorium Daniele Bertotto
- Via Martiri della Libertà Avigliana
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