Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
La merenda sinòira è una tradizione che arriva da lontano, quando il lavoro nei campi non era solo passione ma necessità.
Si tratta di un pasto freddo tipico della tradizione piemontese, che si consuma nel tardo pomeriggio: il termine sinòira deriva appunto da sin-a che, nel dialetto piemontese, significa cena.
Il concetto di apericena, oggi di gran moda, esisteva dunque già ben prima che i pasti diventassero un’occasione di incontro invece che una necessità nutritiva, prima che il brunch e l’aperitivo iniziassero a scandire i tempi della società.
Questa consuetudine nacque nella società contadina di un Piemonte povero, quando la giornata lavorativa nei campi iniziava alle prime luci dell'alba e si protraeva fino a tarda sera. Il lavoro si interrompeva per brevi pasti frugali, e anche nel pomeriggio il contadino sospendeva le proprie faccende, si rifocillava e dissetava per continuare a lavorare fino a tarda sera.
Solitamente i cibi erano dettati dalla praticità di poter essere mangiati in modo veloce senza bisogno di sedersi a tavola: pane, salame, formaggio, disposti su un tovagliolo ed accompagnati da un buon bicchiere di vino.
Con l’ascesa del ceto borghese e il passaggio a condizioni di vita migliori, questa consuetudine si estese anche alle classi più ricche. Iniziò a diffondersi la domenica nel tardo pomeriggio nelle case di villeggiatura di campagna, soprattutto in estate, all’aperto e sotto i pergolati, ma anche in osteria, trasformandosi in momento più conviviale da gustarsi dopo una partita a carte o una passeggiata.
I cibi frugali vennero così via via affiancati da piatti più ricchi e lavorati, andando a sostituire la cena vera e propria: taglieri di affettati, salami, lardo, acciughe e tomini al verde, insalata russa, antipasto gianduja, vitello tonnato, crostate salate e un bel dolce tipico come il bunet o i persi pien (pesche ripiene), il tutto naturalmente accompagnato da vini del territorio.
La frugalità e semplicità delle pietanze e la natura conviviale della merenda sinòira riconducono a un modo più caloroso di approcciare il cibo, racchiudendo in esso un' intera epoca e cultura, un insieme di piacevoli sensazioni come l'aria al tramonto, il profumo dei campi d’estate e dell'erba fresca di taglio, il chiacchiericcio allegro dell’osteria.
Le immagini sono tratte dalla merenda sinoira proposta dai nostri amici della Trattoria La Stellina di Bruzolo, che hanno anche scritto il testo. Per saperne di più consultate la pagina Facebook del ristorante.
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