Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Vaie sorge sulla destra orografica della Dora; la cresta montana del paese è percorsa dal Sentiero dei Franchi, un itinerario che collega l'Alta Valle di Susa alla Sacra di San Michele.
Questo tratto del Sentiero dei Franchi permette di visitare, oltre alle borgate del comune (Folatone, Mura e Molè), alcuni dei luoghi paesaggisticamente più suggestivi della zona: Il Truc, il Colle Remondetto, Roccia Corba (da poco attrezzata con 4 vie di arrampicata) e il Colle Bione, tutto nel corso della stessa giornata.
Lungo la Via Francigena si trovano l'antica cava di gneiss granitico, le cui origini risalgono al Rinascimento, ed il noto sito archeologico di località Baità, detto ‘Riparo Rumiano’ dal nome di colui che nel 1890 ne fu lo scopritore: le ricerche effettuate successivamente dagli archeologi portarono alla luce numerosi manufatti in pietra levigata, oltre a molti frammenti in ceramica.
Il piccolo sito è oggi l'anima del Percorso archeologico didattico che si snoda attraverso i bellissimi boschi di castagno, prosegue fino allo stagno ai piedi del Santuario di San Pancrazio per poi terminare al Museo Laboratorio della Preistoria.
Nel fondovalle sorgono i nuovi quartieri e scorre il Canale Cantarana, che ha caratterizzato nei secoli il territorio, con funzioni agricole e di regimentazione delle acque, ma anche di alimentazione per opifici e mulini idraulici.
Il paese è noto da sempre per l’eccellenza delle acque: purezza e leggerezza rendono l'acqua di Vaie particolarmente adatta al benessere delle funzioni renali: oggi sono dieci le fontane in pietra testimoni della preziosa risorsa.
Una breve passeggiata per scoprire il centro storico: lasciata l’auto sulla Piazza del Priore, si trova subito, a lato della Parrocchiale, la “Fontana della Piazza”. Di qui, si può proseguire sulla Via di Francia verso Chiusa S. Michele. Per raggiungere il promontorio di S. Pancrazio, al primo incrocio svoltare a destra. Prima della salita alla chiesa, un’ampia strada acciottolata consente di scendere al Museo e ritornare al punto di partenza.
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L'immagine in copertina è di Giulia Salani