Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Il Birrificio Soralamà di Vaie a fine dicembre ha sbaragliato la concorrenza del settore, facendo incetta di premi al Best Italian Beer 2018. Ben sei, infatti, i riconoscimenti ottenuti nelle varie sezioni del concorso, patrocinato dal Ministero dell'agricoltura, che seleziona le migliori produzioni italiane di birra, suddivise per categoria di prodotto.
Il titolo più prestigioso arriva dalla Spiga d'oro assegnata alla Slurp, che viene riconosciuta "Best Beer of the year 2018" con parere unanime della giuria popolare di appassionati. Ma anche tra le altre sezioni, ben 44 (e c'è da far brillare gli occhi agli appassionati del genere, passando dalle Berliner Weisse alle Imperial stout, senza dimenticare le Doppelbock, le Barleywine, le aromatizzate al miele, all'arancia, canapa o zenzero, solo per citarne alcune), il birrificio valsusino si è distinto per la produzione locale.
Il luppolo d'oro per il primo piazzamento è infatti stato riconosciuto alla Crus (categoria Belgian gold ale), alla Slurp (American pilsner) ed alla Ex (con farro). Un gradino più in basso, premiata con il luppolo d'argento, la Wow (Traditional bock). Infine, ma non certo per importanza, l'etichetta d'argento ottenuta sempre dalla Crus nel formato 33 cl per quanto concerne il "Packaging beer awards 2018", nuovo premio istituito soltanto da questa edizione.
"Un risultato che ci riempie di orgoglio – commenta Lorenzo Turco, il mastro birraio dell'azienda vaiese – e che premia i nostri sforzi. La Wow e la Slurp sono da sempre i nostri prodotti di punta. La Slurp può essere definita il nostro cavallo di battaglia perchè è quella in cui l'acqua di Vaie ci consente, più che nelle altre produzioni, di offrire al consumatore un prodotto semplice ma non banale. Al Best Italian Beer abbiamo partecipato anche lo scorso anno, aggiudicandoci altri premi: è una delle tante rassegne esistenti tra i tanti concorsi più o meno blasonati, ma rappresenta di certo un valore aggiunto che si somma al riconoscimento dei nostri clienti. Sono aspetti che ci fanno capire che abbiamo intrapreso la strada giusta e queste conferme non fanno che accrescere il nostro entusiasmo".
Anche la Ex, una blonde Ale con segale e farro, che deve il nome al fatto di essere una rivisitazione di una vecchia birra già prodotta in passato dal Soralamà, si è affacciata nel panorama birrario da poco più di un anno, ma pare aver incontrato l'apprezzamento dei consumatori. E se la competenza, la passione e l'acqua di Vaie fanno la differenza, di certo anche un'ottima immagine strizza l'occhio al marketing. Ecco spiegato, quindi, il secondo piazzamento ottenuto per quanto concerne il packaging.
"Abitualmente - prosegue Turco - la Crus veniva distribuita nel formato da 75 cl. Passando alla produzione del 33 cl ci siamo resi conto che l'etichetta raffigurante la Sacra di San Michele, già elegante sulla bottiglia più grande, in questa veste diveniva ancora più affascinante. E, a quanto pare, non lo abbiamo pensato solo noi". Insomma, la Sacra fa sempre bella figura ovunque, ma "gustarla" da una bottiglia di Crus è un doppio buon investimento, gratificante sia a livello di immagine che di palato.