Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Dopo un po’ di tentativi, siamo finalmente riusciti ad organizzare la visita alle cantine di Bruno Schueller e Patrick Meyer, due guru del vino naturale in Alsazia, che, insieme a Christian Binner e Pierre Frick, organizzano il “Salon des Vins Libres”, un evento a cui partecipa buona parte dei vigneron naturali francesi.La filosofia di Bruno Schueller è quella dell’invecchiamento in botte scolma (come accade per lo sherry o i vini dello Jura), ma nei suoi vini non si percepisce ossidazione. La sua idea è far convivere il vino con l’aria fin da subito. Il risultato che riesce ad ottenere è sorprendente: vini freschi e puliti senza neanche un grammo di solforosa!
“L’importante è imparare a dormire tranquilli ”, questo è il motto di Bruno Schueller, ma anche di Patrick Meyer. Entrambi sostengono che il vino non va guidato, ma accompagnato in tutte le sue fasi, senza intervenire nelle fermentazioni e nell’affinamento, ma lasciando il tempo al succo d’uva di evolversi in un vino unico ogni anno.
Patrick Meyer sembra proprio incarnare questo concetto. Appena arrivati alla sua cantina, la prima sensazione “a pelle” è di incontrare una persona sorridente e positiva, che ti trasmette tranquillità. Lo definiremmo un “preso bene”!
Visto che per noi il passaparola vale più di ogni recensione, l’ultima tappa in Alsazia non poteva non essere una cena al ristorante di Strasburgo Au pont Corbeau, che ci è stato segnalato da tutti i produttori conosciuti. È valsa sicuramente la pena per provare la vera cucina tradizionale alsaziana, accompagnata da un'infinita carta di vini naturali. Sorpresa ancora più grande è stato essere riconosciuti da Meyer, che ci ha subito portato due calici di vino al tavolo!! La serata si è conclusa a giocare a petanques con Patrick e amici ciucchi in una vineria del centro storico!!
Chiacchierando con i produttori siamo venuti a conoscenza di una degustazione di vini di un'azienda, dove purtroppo non ci è stato possibile soggiornare, in un paesino in Belgio vicino al confine francese, presso l’enoteca “Vin en vie”. Con una piccola deviazione, non ce la siamo fatta scappare.
Da lunedì 9 si ritorna al lavoro, ma questa volta nella vigne dello Champagne. E avanti con le bolle…cin-cin!