Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
La notte tra sabato 30 e domenica 31, precisamente alle ore 2:00 di domenica 31 marzo 2023, ritorna l’ora legale, e si dovranno spostare le lancette dei nostri orologi avanti di un’ora. L'ora legale resterà in vigore fino al prossimo 27 ottobre.
Ma quali sono i vantaggi e gli svantaggi del passaggio dall'ora solare (quella che segue il naturale sorgere del sole) a quella legale (e viceversa)?
Utilizzare l'ora legale quando le giornate si allungano e l'ora solare quando le giornate si accorciano permette di seguire la naturale durata delle ore di luce. Nei mesi estivi e primaverili si sfruttano al massimo le ore di luce naturale, e si possono accendere le luci quando davvero diventa buio (un'ora più tardi). Tornare all'ora solare quando le giornate si accorciano permette invece alle attività che iniziano presto al mattino di sfruttare le prime ore di luce senza accendere l'illuminazione.
Con l'ora solare, in Italia, nei mesi estivi il sole sorgerebbe alle 4.30 del mattino e tramonterebbe alle 20. Con l'ora legale invece, spostando avanti le lancette dell'orologio, il periodo di luce tra alba e tramonto va dalle 5.30 alle 21.
È facile intuire che un'ora di luce tra le 4.30 e le 5.30 è meno utile di un'ora di luce tra le 20 e le 21. Questo spostamento permette infatti, ad esempio, di accendere le luci alla sera un ora più tardi, con un conseguente risparmio sui consumi di energia elettrica.
Quando è nata l'ora legale?
L’ora legale è una convenzione che, nei paesi dell’Unione Europea, ha inizio l’ultima domenica di marzo ed ha fine l’ultima domenica di ottobre. Fu Benjamin Franklin, l’inventore del parafulmine, a manifestare per primo la necessità di usufruire maggiormente delle ore di luce, all’epoca per limitare gli elevati costi delle candele.
A riprendere il pensiero di Frankin fu poi il costruttore britannico William Willett dopo la fine della prima guerra mondiale: in un periodo in cui il risparmio energetico era una priorità, il Regno Unito istituì così il British Summer Time, decretando lo spostamento delle lancette avanti di un’ora nel periodo estivo.
Era il 1916 e molti altri paesi, tra cui l’Italia, presero esempio. Abolita e ripristinata più volte nel corso degli anni, venne adottata ufficialmente in Italia nel 1965.
In questa immagine di Wikipedia vediamo in azzurro gli stati che adottano il cambio d'ora, in arancione quelli che l'hanno adottato in passato e in rosso quelli in cui il cambio non vi è mai stato.
Perché si parla di abolire il passaggio da un'ora all'altra
Studi scientifici rivelano che in seguito ai passaggi da ora solare a ora legale il 15% dei cittadini lamenta cambiamenti d’umore, stress, mancanza di concentrazione, nervosismo, emicranie, disturbi del sonno (in particolare tra i bambini). Una ricerca di alcuni cardiologi americani afferma anche che l’ora di sonno persa dopo l’entrata in vigore dell’orario estivo possa addirittura influire sulla probabilità di subire un attacco cardiaco.
Tra luglio e agosto 2018 sul sito della Commissione Europea si è tenuta una consultazione pubblica in cui l’84 per cento dei partecipanti ha chiesto di abolire l'obbligo per i Paesi membri di passare da un'ora all'altra due volte all'anno. Il sondaggio online ha ottenuto 4,6 milioni di risposte, il numero più alto mai ricevuto da una consultazione pubblica UE.
Il Parlamento Europeo, con 410 voti favorevoli, 192 contrari e 51 astenuti, ha quindi approvato la fine del passaggio automatico dall’ora solare all’ora legale a partire dal 2021. Ogni Stato avrebbe dovuto decidere in autonomia se adottare per sempre l'ora legale o quella solare, ma al momento nessuno dei paesi dell'Unione ha legiferato in merito ed in pochi hanno dichiarato le loro intenzioni.
A giugno 2019 l’allora presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, ha depositato a Bruxelles una richiesta formale di mantenere l’ora legale, ed anche la Spagna è contraria alla sua eliminazione.
Si arriverà all'abolizione dell'ora solare?
Da anni si discute inoltre dalla possibile abolizione di dell'ora solare, una disputa molto accesa tra i paesi del Nord e quelli del Sud Europa. A seconda della latitudine, infatti, le ore di luce giornaliere cambiano sensibilmente (per fare un esempio a giugno il sole tramonta a Milano alle ore 20:48 e a Helsinki alle 22:48); i costi riguardanti l’illuminazione degli edifici e gli altri servizi sono dunque molto differenti.
La Francia vorrebbe tenere per sempre l'ora legale e dire addio a quella solare, ma i paesi del Nord Europa non sono d'accordo. La possibilità di avere più luce a disposizione, infatti, avvantaggia soprattutto i paesi del Sud mentre al Nord le giornate in estate sono già molto lunghe a causa della vicinanza con il Polo. In Finlandia nei giorni più lunghi il sole sorge prima delle quattro del mattino e tramonta quasi alle 23.00: l'ora guadagnata quindi non serve né per avere più luce alla sera né per risparmiare sul fronte energetico.
Anche in Italia ci sono appelli per tenere l'ora legale tutto l'anno: iniziando le attività più tardi al mattino e lasciando le lancette spostate un'ora avanti si riuscirebbe probabilmente ad accendere per minor tempo le luci anche nelle giornate più corte.