Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
L'ora legale ritorna nella notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo 2025: alle ore 2:00 di domenica 30 si dovranno spostare le lancette degli orologi avanti di un’ora. Il nuovo orario ci accompagnerà fino alla notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre 2025.
Ma quali sono i vantaggi e gli svantaggi del passaggio dall'ora solare (quella che segue il naturale sorgere del sole) a quella legale (e viceversa)?
vantaggi e svantaggi
Utilizzare l'ora legale quando le giornate si allungano e l'ora solare quando le giornate si accorciano permette di seguire la naturale durata delle ore di luce. Nei mesi estivi e primaverili si sfruttano al massimo le ore di luce naturale, e si possono accendere le luci quando davvero diventa buio (un'ora più tardi). Tornare all'ora solare quando le giornate si accorciano permette invece alle attività che iniziano presto al mattino di sfruttare le prime ore di luce senza accendere l'illuminazione.
Con l'ora solare, in Italia, nei mesi estivi il sole sorgerebbe alle 4.30 del mattino e tramonterebbe alle 20. Con l'ora legale invece, spostando avanti le lancette dell'orologio, il periodo di luce tra alba e tramonto va dalle 5.30 alle 21.
È facile intuire che un'ora di luce tra le 4.30 e le 5.30 è meno utile di un'ora di luce tra le 20 e le 21. Questo spostamento permette infatti, ad esempio, di accendere le luci alla sera un ora più tardi, con un conseguente risparmio sui consumi di energia elettrica.
Studi scientifici rivelano che in seguito ai passaggi da ora solare a ora legale il 15% dei cittadini lamenta cambiamenti d’umore, stress, mancanza di concentrazione, nervosismo, emicranie, disturbi del sonno (in particolare tra i bambini). Una ricerca di alcuni cardiologi americani afferma anche che l’ora di sonno persa dopo l’entrata in vigore dell’orario estivo possa addirittura influire sulla probabilità di subire un attacco cardiaco.
Il nostro bioritmo è infatti determinato da una sorta di orologio posto nell’ipotalamo, che controlla i bioritmi all’interno dei nostri organi (cuore, muscoli, fegato, rene) basandosi sull’alternarsi di luce e buio.
Con il passaggio dall’ora solare all’ora legale cambiano i ritmi ormonali, il picco della serotonina (che è nella tarda notte/prima mattinata) si sfalsa, la melatonina viene iniziata a produrre 1 ora più tardi e ciò può determinare un peggioramento della qualità del sonno.
Inoltre dormire un'ora in meno la notte del cambio dell’ora può scompensare il nostro sistema ed esporci ad un maggiore stress, e quandi ad un maggiore rischio di infarto. A questo proposito i medici consigliano di "spostare piano piano, di una decina di minuti al giorno, gli orari della colazione, del pranzo, della cena e del momento di ansare a letto”.
Quando è nata
L’ora legale è una convenzione che, nei paesi dell’Unione Europea, ha inizio l’ultima domenica di marzo ed ha fine l’ultima domenica di ottobre. Fu Benjamin Franklin, l’inventore del parafulmine, a manifestare per primo la necessità di usufruire maggiormente delle ore di luce, all’epoca per limitare gli elevati costi delle candele.
A riprendere il pensiero di Frankin fu poi il costruttore britannico William Willett dopo la fine della prima guerra mondiale: in un periodo in cui il risparmio energetico era una priorità, il Regno Unito istituì così il British Summer Time, decretando lo spostamento delle lancette avanti di un’ora nel periodo estivo.
Era il 1916 e molti altri paesi, tra cui l’Italia, presero esempio. Abolita e ripristinata più volte nel corso degli anni, venne adottata ufficialmente in Italia nel 1965.
In questa immagine di Wikipedia vediamo in azzurro gli stati che adottano il cambio d'ora, in arancione quelli che l'hanno adottato in passato e in rosso quelli in cui il cambio non vi è mai stato.
le discussioni per abolirla
L'abolizione dell'ora legale è un tema che è stato discusso per diversi anni.
Tra luglio e agosto 2018 sul sito della Commissione Europea si è tenuta una consultazione pubblica in cui l’84 per cento dei partecipanti aveva chiesto di abolire l'obbligo per i Paesi membri di passare da un'ora all'altra due volte all'anno. Il sondaggio online ha ottenuto 4,6 milioni di risposte, il numero più alto mai ricevuto da una consultazione pubblica UE.
Il Parlamento Europeo, con 410 voti favorevoli, 192 contrari e 51 astenuti, ha poi approvato la fine del passaggio automatico dall’ora solare all’ora legale a partire dal 2021.
Un accordo tra gli Stati membri però non è mai stato raggiunto: alcuni Paesi avrebbero voluto mantenere l'ora legale tutto l’anno, mentre altri preferivano l'ora solare, una disputa che ha diviso i paesi del Nord e quelli del Sud Europa. A seconda della latitudine, infatti, le ore di luce giornaliere cambiano sensibilmente ed i costi riguardanti l’illuminazione degli edifici e gli altri servizi sono dunque molto differenti.
La Francia proponeva di tenere per sempre l'ora legale e dire addio a quella solare, ma i paesi del Nord Europa non sono stati d'accordo. La possibilità di avere più luce a disposizione, infatti, avvantaggia soprattutto i paesi del Sud mentre al Nord le giornate in estate sono già molto lunghe a causa della vicinanza con il Polo. Nei giorni più lunghi in Finlandia il sole sorge prima delle quattro del mattino e tramonta quasi alle 22:48 (mentre, ad esempio, a Milano lo fa due ore prima, alle 20,48): ai finlandesi quindi l'ora guadagnata non serve per avere più luce alla sera né per risparmiare sul fronte energetico.
Dal 2019 le discussioni sono state interrotte, e nessun governo ha preso l'iniziativa per una soluzione definitiva. Consapevole della difficoltà nel trovare un consenso, la Commissione Europea ha deciso così di chiudere il capitolo, confermando l’attuale sistema di cambio d’ora semestrale.