Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Tornano le Giornate FAI d’Autunno 2021, sabato 16 e domenica 17 ottobre 2021.
Gli appuntamenti a Susa...
Il 16 e 17 ottobre Susa vi aspetta con tre attività:
Visite accompagnate alla Cattedrale di San Giusto
La Cattedrale di San Giusto, sede vescovile della Diocesi di Susa, sorge nel centro storico di Susa. Fondata nel 1027, nasce inizialmente come monastero benedettino.
La Cattedrale all'esterno presenta i caratteri del gotico internazionale, con facciata a capanna e un abside semicircolare. La facciata originaria non è più visibile in quanto, nel XII sec, un grande progetto di ampliamento porta la facciata ad addossarsi alla cinta muraria cittadina e alza tutta la struttura. I decori interni sono invece riconducibili ad Edoardo Arborio Mella che, nel 1865, ha rifatto gli interni secondo il gusto dell'epoca.
In occasione del Centenario del Milite Ignoto la visita verterà sugli altari delle cappelle militari presenti all'interno della Cattedrale. Quando, infatti, vennero dismesse le cappelle militari dei forti della Brunetta (apertura visibile nella Giornata FAI) e di Exilles, gli altari vennero ricollocati nelle cappelle del transetto della cattedrale, dove ancora oggi sono visibili.
Visite inedite alla Cappella Madonna delle Grazie, Sacrario Militare
La cappella, sita in prossimità dell'anfiteatro romano e di tutta l'area archeologica, è una piccola chiesa barocca, ricostruita su rovine del XIV secolo da Carlo Andrea Rana, architetto segusino della seconda metà del '700, famoso soprattutto per i suoi trattati sulle fortificazioni.
Questo bene è stato recentemente oggetto di accurati lavori di restauro che sono consistiti nel rifacimento del manto di copertura in lose, nel consolidamento strutturale e nella decorazione esterna e interna di tutti gli ambienti. Gli interventi sono iniziati nel 2019 e son terminati nell'estate 2020, quindi sarà la prima occasione per vedere il risultato dei lavori!
Il forte della Brunetta (architettura militare del XVII/XVIII secolo)
Il forte della Brunetta era uno dei più importanti sistemi difensivi del Piemonte, insieme al complesso fortificato di Exilles, di Fenestrelle e quello di Vinadio. Considerato uno degli esempi più insigni dell'arte fortificatoria del XVIII secolo fu quasi completamente demolito a fine settecento su ordine di Napoleone.
I lavori per la costruzione del forte della Brunetta vennero iniziati nel 1708, nel quadro di un rafforzamento delle fortificazioni ai confini del Ducato di Savoia, e furono consegnati circa 30 anni dopo la posa della prima pietra. Il progetto del nuovo forte fu affidato all'ingegnere sabaudo Antonio Bertola e l'opera incluse il vecchio forte S. Maria, protagonista di numerosi eventi bellici che però l'avevano ridotto in rovina, e la ridotta Catinat che controllava dall'alto in modo specifico lo sbocco della Val Cenischia.
Il forte, che era in realtà una vera e propria cittadella militare estesa più di 300.000 m², possedeva i suoi bastioni scolpiti direttamente nella viva roccia ed era considerato imprendibile. Il forte non sparò mai neanche un colpo, in quanto durante le campagne napoleoniche l'esercito francese transitò dal colle del Gran San Bernardo investendo il forte di Bard.
Nel 1796 Napoleone, sconfitto il Regno di Sardegna, con l'armistizio di Cherasco impose la distruzione di tutte le fortificazioni del regno, compreso il forte della Brunetta.
Vi consigliamo di prenotare qui le vostre visite: https://bit.ly/GFAsusa21
Le visite si svolgeranno seguendo le normative di sicurezza e di prevenzione dal contagio da COVID-19. Sarà richiesto di esibire il Green Pass per poter accedere ai beni.
...ed a Giaveno
Il gruppo Fai della Val Sangone presenta “Una dinastia di pittori del Quattrocento in Val Sangone; i Serra di Pinerolo tra Medioevo e Rinascimento“, durante la quale sarà possibile visitare la piccola e preziosa cappella dedicata a San Sebastiano, situata all’angolo fra la via omonima e via Ruata Fasella, a Giaveno.
Eretto per motivi votivi, l’edificio è uno dei più antichi della Val Sangone e conserva al suo interno diverse testimonianze figurative, tutte aventi a che fare con i più importanti santi taumaturghi dei secoli passati, quali San Grato, San Biagio e San Sebastiano.
Proprio quest’ultimo è il protagonista di quanto resta di un importante ciclo di affreschi del Quattrocento, ritrovato, pochi anni fa, sulla parete di fondo del presbiterio, dietro il piccolo altare maggiore. Diviso in riquadri mostranti scene della vita del legionario romano martirizzato per essersi convertito al cristianesimo, esso è attribuito ai Serra di Pinerolo, una dinastia di pittori attivi tra Piemonte e Delfinato nella seconda metà del Quattrocento.
Prenotazione sul sito delle Giornate FAI: Giaveno
Le visite si svolgeranno seguendo le normative di sicurezza e di prevenzione dal contagio da COVID-19. Sarà richiesto di esibire il Green Pass per poter accedere ai beni.