Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Mercoledì 22 luglio Innovaper, associazione senza scopo di lucro promossa da CNA Piemonte con l’obiettivo di mettere in contatto no profit, piccole imprese e territorio, ha presentato il progetto “Un’altra valle è possibile: idee e progetti dalle imprese per lo sviluppo del territorio”.
Le proposte progettuali sono nate all'interno dell'attività “IN.S.I.&M.E. – Imprese in Rete per lo sviluppo del territorio”, sviluppata grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo ed a cui hanno collaborato le società di servizi di CNA, Ascom e Coldiretti, che per mesi, ciascuna nel proprio ambito, hanno raccolto le proposte del tessuto produttivo.
L’evento si è tenuto nell'Auditorium del “SERMIG – Arsenale della Pace” di Torino, è stato introdotto da Filippo Provenzano, Presidente di Innovaper, ed illustrato nelle sue linee generali da Luca Veltri.
Luca Veltri e Filippo Provenzano (Innovaper).
Per le analisi del settore artigianale e della micro impresa sono intervenuti Filippo Barbera, del Dipartimento Culture Politica e Società dell'Università di Torino, e Paolo Alberti, Segretario CNA Città Metropolitana di Torino; il settore agricolo è stato rappresentato da Michele Mellano e Sergio Barone, Direttore e Vice Presidente di Coldiretti Torino, mentre le proposte per il settore turistico-commerciale sono state illustrate da Patrizia Ferrarini e Maria Luisa Coppa, Presidentesse Ascom Confcommercio di Susa e di Torino.
Le "Piste di Sviluppo" future sono invece state illustrate da Marco Demarie, della Fondazione Compagnia di San Paolo, e Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte.
Marco Demarie (Fondazione San Paolo) e Alberto Cirio (Regione Piemonte).
Il contesto territoriale
Sul territorio della Valle di Susa operano complessivamente oltre 10.000 imprese caratterizzate da due aspetti fondamentali: il forte radicamento territoriale ed una qualità elevata delle produzioni.
La Val di Susa e le limitrofe Valli Sangone e Chisone, inoltre, sono un territorio ad alto potenziale turistico: le attività estive ed invernali, che pure necessitano di notevoli implementazioni, sono molto varie, e per la parte “extra neve” sono incentrate soprattutto sul turismo esperenziale outdoor: escursionismo, cicloturismo, moto-turismo, turismo storico culturale (fortificazioni e beni artistici e monumentali).
La domanda di prodotti e di esperienze turistiche legate al territorio è una domanda in crescita e mai come oggi ricettiva e disponibile ad incrociare l’offerta. E sta proprio qui il nocciolo della questione: come incrociare domanda ed offerta partendo dalle caratteristiche delle imprese del territorio, che per il 93% appartengono alla fascia delle micro e piccole imprese (0-5 dipendenti).
L’obiettivo è quindi quello di valorizzare le risorse esistenti attraverso la creazione di un quadro integrato che metta in collegamento i territori, il turismo, le produzioni artigianali e i prodotti agricoli locali.
La genesi del progetto
Le principali associazioni di categoria, rappresentative di commercio, artigianato ed agricoltura, da qualche anno si sono messe “IN.S.I.&M.E” per “Innovare il Sistema delle Imprese ed il Modello Economico” del territorio, ed hanno lavorato alla stesura di un progetto integrato che vedesse la partecipazione di tutte le piccole imprese dei vari ambiti produttivi e dei servizi.
Coldiretti, CNA e ASCOM già a partire dal 2018 avevano elaborato una serie di proposte progettuali volte allo sviluppo durevole e sostenibile della Valle di Susa, ciascuna per i propri settori di competenza:
-
settore agricolo (filiera del latte, del vino, del legno e dei marroni)
-
settore artigianale (filiera della trasformazione agroalimentare, dell’artigianato artistico, tipico e di servizio)
-
settore turistico dell’accoglienza (filiera turistica legata all’outdoor delle 2 ruote, con particolare riferimento alle e-bike e del turismo motorizzato, con particolare riferimento alla valorizzazione della rete delle strade ex militari e d’alta quota).
Ritenendo che le proposte potessero dare risposte alle esigenze di sviluppo della valle e, se correttamente aggregate, generare un valore aggiunto territoriale, le associazioni hanno quindi avviato una fase di progettazione comune, coordinata da “Innovaper – Impresa Sociale” e realizzata con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, che ha permesso di articolare e sviluppare il progetto fino al livello di studio di fattibilità.
Il lavoro collegiale, che ha visto la collaborazione dell’Università e del Politecnico di Torino, si è concluso a fine settembre 2019 e prevede, complessivamente, circa 28 milioni di euro di investimenti, per la cui attivazione si sono individuate almeno 18 possibili linee di finanziamento.
Gli ambiti di progetto
Agricoltura: sviluppare le filiere lattiero casearia, forestale, vitivinicola e della castanicoltura
Per definire i bisogni e le direzioni possibili di progetto, sono state direttamente coinvolte le aziende agricole di valle. Attraverso la somministrazione di un questionario e l’organizzazione di alcuni incontri mirati, sono stati raccolti dati sulle filiere lattiero casearia, forestale, vitivinicola e del marrone. L’indagine è stata fondamentale per approfondire le esigenze che il settore agricolo manifesta, in considerazione anche del potenziale impatto che le grandi opere, come quella del TAV, possono generare sulle piccole imprese, cuore pulsante dell’economia locale.
Si è così rilevato il bisogno di valorizzare le produzioni del territorio attraverso una maggiore integrazione delle filiere, tanto interna al settore agricolo, quanto in armonia con l’intero tessuto economico locale.
Entrando nel dettaglio, per quanto riguarda la filiera lattiero-casearia, si mira a progettare due caseifici di valle (uno in Bassa Valle, uno in Alta Valle) al fine di garantire un maggiore riconoscimento del prodotto, oggi venduto dagli allevatori ad attori terzi che lo trasformano, ricavandone il maggior valore. Almeno uno di questi potrebbe inoltre ospitare un punto vendita diretta che raccoglie e promuove le produzioni d’eccellenza del territorio. La situazione attuale della filiera forestale impone, invece, l’aumento delle superfici forestali certificate e il potenziamento della dotazione impiantistica e di attrezzature per le imprese forestali e di prima lavorazione del legno, con l’obiettivo di disegnare nuovi accordi di filiera che assicurino risultati positivi per tutti. Anche per quanto riguarda la superficie vitata si propone un ampliamento. L’ipotesi è quella d’impiantare barbatelle di Avanà, Becuet e in parte Baratuciat per ridare slancio alle produzioni vitivinicole indigene.
Infine, si rileva un’interessante linea di sviluppo nella filiera del marrone, attraverso la promozione e riconoscibilità del prodotto Marrone Val di Susa IGP, che porti all’incremento della vendita di prodotto fresco attraverso filiere corte o dirette, oltre a una prima trasformazione del Marrone, al fine di aumentare l’offerta di semilavorati, maggiormente fruibili e valorizzabili.
In conclusione, il settore agricolo e le quattro filiere qui descritte, si trovano in una situazione che porta con sé grandi potenzialità di sviluppo, attraverso azioni di valorizzazione i cui frutti possono essere raccolti dagli agricoltori e dalle micro e piccole imprese del territorio. È questo un percorso che garantisce l’arricchimento del territorio, a beneficio di tutte le persone che lo vivono, abitanti e turisti dall’estero.
Artigianato: Polo di servizi innovativi e Hub di sviluppo
La proposta ha definito un Centro di Servizi alle imprese con attitudini polivalenti che, pur gestendo anche l’attività di start-up tipica degli incubatori, si rivolgerà prevalentemente alle piccole imprese esistenti, con l’obiettivo di rafforzare il tessuto produttivo della Valle di Susa. Con l’attività di accelerazione e accompagnamento il centro sarà interlocutore diretto a cui fare riferimento nella definizione di scelte strategiche aziendali per ampliare, diversificare o riorganizzare la struttura organizzativa e produttiva. Avrà funzione di hub digitale, e accompagnerà nuovi imprenditori che intendano insediarsi sul territorio nella definizione dei loro progetti. Il Centro Servizi svolgerà inoltre la funzione di agevolare l’incontro tra il mondo della ricerca e le micro e piccole imprese.
L’analisi dei fabbisogni delle imprese della Valle di Susa e la rassegna di pratiche esistenti in altri territori, realizzati dal Dipartimento Culture Politica Società dell’Università di Torino, hanno fatto emergere le principali tipologie di servizi che un centro rivolto alle piccole imprese in ambito montano può erogare per lo sviluppo del territorio: Animazione territoriale, Incubazione di nuove imprese, Accelerazione e accompagnamento progetti, Messa in rete, Sostegno ai mercati, marketing e digitalizzazione, Formazione, Dialogo e intermediazione.
Dalla ricerca è emerso come le aziende, soprattutto se di piccole dimensioni, attive da molti anni e a gestione familiare, siano caratterizzate spesso da una scarsa consapevolezza dei bisogni e delle strategie da adottare per risolvere i problemi che gli stessi imprenditori rilevano: la formazione collettiva su temi specifici è dunque uno dei servizi che caratterizzeranno le attività del centro in questa prospettiva.
Il sostegno ai prodotti del territorio sui mercati locali e sovralocali è uno dei temi emersi con maggiore forza dagli incontri con le imprese. A questo proposito il Centro Servizi svolgerà un ruolo fondamentale di supporto attraverso strategie di diffusione extralocale e di internazionalizzazione dei prodotti, attraverso canali fisici (fiere) e digitali (promozione online, e-commerce).
Il Centro Servizi infine, nella sua funzione di hub per l’economia del territorio, svolgerà un ruolo di intermediazione tra le associazioni dei vari settori produttivi e tra gli attori privati, istituzionali e collettivi (GAL, Unioni Montane, Comuni), e sarà strumento di dialogo tra tutti i progetti attivi sul territorio.
Commercio e Turismo: “Le Alte Valli di Susa e Chisone - Il Regno delle Strade di Alta quota”
Il sottoprogetto è stato sviluppato intorno al patrimonio storico delle strade ex militari carrozzabili: un elemento unico per sviluppo e concentrazione su tutte le Alpi Occidentali, oggi in parte transfrontaliero. Un patrimonio in gran parte ancora in carico al demanio militare la cui fruibilità è messa a grave rischio dall’incuria e dalla mancanza cronica di risorse per garantirne una conservazione efficace e funzionale in chiave turistica moderna.
L’obiettivo principale è stato quindi l’elaborazione di un piano straordinario di manutenzione della rete stradale turistica, per poi pianificare e organizzarne la valorizzazione e una fruizione sostenibile, costruendo marketing territoriale specifico con un’offerta e servizi di qualità per il turismo esperenziale outdoor e sportivo delle 2 Ruote bike ed anche motorizzato, realizzando un modello integrato di gestione, con acquisizione definitiva a patrimonio dei comune delle infrastrutture, pedaggiamento delle dorsali principali (Assietta e Pramand-Jafferau), estensione del ticket all’area Monti della Luna, come già accade in Valle Argentera e al Sommeiller.
Il consulente generale di progetto, in sinergia con gli Enti locali delle Alte Valli ed in particolare attraverso il Consorzio Forestale Alta Susa, ha quindi provveduto a stilare e documentare una lista di priorità di interventi manutentivi straordinari, e ad individuare e quantificare gli elementi necessari di arricchimento ed arredo (cartellonistica, portali, web, ecc. ).
Grazie al lavoro di monitoraggio dei passaggi (auto, 4x4, moto – divisi fra Italiani e stranieri - bici) sulla Strada dell’Assietta e del Pramand si è costruita la base dati per la pianificazione del modello di governance e gestione dell’intero sistema, con chiusure programmate ai mezzi motorizzati. La gestione e il controllo del ticketing è stato in via definitiva proposto attraverso un servizio integrato ICT con telecamere a lettura targhe e prenotazione e pagamento tramite il sito web turistico di prodotto. Anche ipotizzando una lieve riduzione dei passaggi con il pedaggio (oggi circa 36.000/anno a motore sulla sola Strada dell’Assietta) in pochi anni di esercizio una gestione condivisa da parte degli Enti Locali garantirebbe non solo il break even degli investimenti proposti, pari a circa 5,75 M€ complessivi, compreso il recupero a bivacco bike di una struttura al Gran Serin, ma sarebbe in grado di garantire la manutenzione ordinaria delle tratte, anche coinvolgendo con affidamenti diretti le piccole imprese artigianali e agricole del territorio.
Insieme ad un consulente esperto di pianificazione di reti ciclabili e ad una ASD cicloturistica della Valle di Susa, si è poi provveduto alla individuazione di una rete di percorsi – anche transfrontalieri (Moncenisio) idonei alla MTB, ma soprattutto alla E-MTB, fruibili a tappe, valorizzando le ferrovia storica del Frejus come elemento di mobilità interna al sistema delle Valli, nei quadranti intorno alle principali aree turistiche (Bardonecchia, Oulx-Sauze, Cesana-Sestriere-Pragelato, Susa) e lungo le dorsali di alta quota.
I canali di finanziamento
L’ultima fase del progetto ha previsto una mappatura delle possibili fonti di finanziamento per ogni linea progettuale individuata nell’ambito dei singoli settori economici produttivi.
L’obiettivo della mappatura è stato la costruzione di un quadro sinottico delle opportunità finanziarie in termini di sviluppo strategico del territorio.
La metodologia che ha guidato la mappatura si è basata sui seguenti criteri:
-
le fonti di finanziamento selezionate prevedono l’ammissibilità da parte di un’ampia gamma di soggetti, anche in partenariato;
-
molte delle fonti di finanziamento selezionate sono trasversali ai diversi settori economici produttivi e possono fungere da collante tra le singole linee progettuali;
-
in relazione ai programmi le cui misure di finanziamento sono in esaurimento (si veda la programmazione europea 2014-2020), si è optato per un approfondimento di tali linee in vista di un rafforzamento della progettazione strategica nella prossima programmazione (2021-2027).
Le fonti di finanziamento identificate possono essere così schematizzate:
-
Linee di finanziamento delle Fondazioni;
-
Linee di intervento derivanti da Leggi della Regione Piemonte;
-
Linee di finanziamento derivante da fondi ministeriali: MISE, MIPAAF, MIBAC e CIPE;
-
Programmi di cooperazione territoriale europea (CTE) 2014-2020;
-
Programmi tematici a gestione diretta 2014-2020.
Fra le diciotto linee di finanziamento possibili il progetto può annoverare anche i fondi di compensazione relativi alla realizzazione della nuova linea ferroviaria Torino – Lione.
L’Osservatorio per l’Asse Ferroviario-Torino-Lione, già nella seduta n. 239 del 23 settembre 2015, aveva ribadito che l’utilizzo dei fondi compensativi, nell’ambito del progetto “quadro” Smart Susa Valley, dovesse “conformarsi ai criteri individuati dall’Unione Europea per lo sviluppo regionale e la coesione di territori”. In coerenza con le linee guide esposte dal Governo di allora, che condizionava l’impiego delle risorse ad un “programma articolato di sviluppo durevole e sostenibile del territorio”, definito e condiviso in sede di Osservatorio, ed avendo ben presente che i beneficiari finali dei fondi compensativi saranno gli Enti locali previsti dalla delibera CIPE 67/2017, le Associazioni di Valle (Coldiretti, CNA, ASCOM) hanno presentato le prime possibili proposte progettuali nella seduta dell’Osservatorio n° 255 del marzo 2017.
Queste idee progettuali sono state esaminate e condivise, e l’Osservatorio ne ha attestato l’eligibilità sui fondi compensativi di cui alla delibera CIPE 67/2017. A febbraio 2019 è stato siglato il Patto del Territorio relativo all’area interessata dalla sezione transfrontaliera, tra il Commissario di Governo, la Regione Piemonte e TELT (L.R. 4/2011), e successivamente sono state approvate schede progettuali per un importo complessivo di circa 32 milioni di euro, che la Regione ha trasmesso al CIPE e al Governo. Su questa cifra complessiva sono state individuate azioni relative al Progetto INSI&ME per un valore di 8,05 milioni.
Filippo Barbera (Università di Torino), Paolo Alberti e Filippo Provenzano (CNA Torino).
Sergio Barone, Michele Mellano (Coldiretti) e Luca Veltri (Innovaper).
Patrizia Ferrarini e Maria Luisa Coppa (Ascom).
La locandina dell'evento.