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Lo scorso 8 aprile il governo ha approvato il decreto n. 23, “Misure urgenti in materia di accesso al credito”, subito ribattezzato Decreto Liquidità. Il decreto (qui il link alla pagina del MiSE) dispone nuovi interventi in merito alle misure che affrontano il tema della carenza di liquidità ed il sostegno all’internazionalizzazione delle imprese.
All’interno del provvedimento vi sono, inoltre, disposizioni per la proroga della sospensione di tributi e contributi per altri due mesi, e un’estensione del credito d’imposta per l'acquisto di dispositivi di protezione individuale.
Nei giorni scorsi è stato pubblicato il modulo per attivare uno dei provvedimenti più attesi di questo decreto, ossia la possibilità delle piccole imprese di richiedere nuovi finanziamenti fino a 25.000 euro garantiti al 100% dal Fondo Centrale, come previsto dall'art.13.
In attesa di istruzioni più dettagliate da parte del Governo (il modulo, che trovate qui, in alcune parti è di incerta compilazione) vi sintetizziamo le caratteristiche di questo provvedimento:
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I 25.000,00 euro sono il massimo che si può richiedere. L’importo che realmente può essere concesso alla singola impresa rappresenta al massimo il 25% dei ricavi risultanti dall’ultimo bilancio depositato o dell’ultima dichiarazione fiscale presentata (quindi, presumibilmente i ricavi dell’anno di imposta 2018).
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La durata arriva fino a 6 anni, con un pre-ammortamento di 24 mesi (il rimborso del capitale inizia quindi dopo 2 anni).
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La garanzia del Fondo è gratuita, ed il tasso di interesse della banca deve essere volto alla sola copertura dei costi di istruttoria e di gestione.
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I finanziamenti concessi sono aggiuntivi rispetto alla situazione debitoria dell'impresa nei confronti della banca prima dell'entrata in vigore del decreto.
Il Ministero dello Sviluppo Economico e Mediocredito Centrale, gestore del Fondo di Garanzia, stanno lavorando insieme all’Associazione bancaria italiana e ai principali istituti di credito per rendere attivi e disponibili, in tempi brevi, tutti i sistemi informatici e la modulistica necessaria alla richiesta di garanzia per i beneficiari delle misure, che si prevedono numerosi.
Le imprese interessate ad ottenere liquidità avvalendosi di questo strumento nei prossimi giorni potranno iniziare a prendere contatto con la propria banca per conoscere i canali aperti per questi finanziamenti, e verificare la disponibilità alla concessione del credito e le reali condizioni praticate.
Gli uffici territoriali di CNA sono a disposizione delle imprese, su appuntamento, per consulenze e supporto. In virtù delle numerose richieste consigliamo di contattare gli uffici via mail.
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Ufficio di Rivoli, via Alpi Graie 8/b. Tel. 011 1967 1411, nparisi@cna-to.it
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Ufficio di Susa, piazza III Reggimento Alpini, 5. Tel. 0122 622458, scribari@cna-to.it, obrayda@cna-to.it
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Ufficio di Condove, via Torino 11. Tel. 011 19672851, bsecci@cna-to.it
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Ufficio di Giaveno, via Maria Ausiliatrice 45. Tel. 011 19672809, apenna@cna-to.it
Questi provvedimenti, pur giudicati un primo passo interessante, sono stati criticati dalle associazioni di categoria (qui trovate le opinioni e le richieste della CNA), nella consapevolezza delle difficoltà che le imprese stanno vivendo, alle prese con impegni e scadenze che faticano ad onorare.
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Consapevoli che i provvedimenti adottati fino ad oggi non rispondono a tutte le esigenze delle imprese, la CNA “continuerà con forza e determinazione a ribadire che sospensioni, differimenti e finanziamenti non sono sufficienti, e che serve un piano strategico economico nazionale che metta al centro le piccole imprese, pena la scomparsa di molta parte del nostro tessuto produttivo”.