Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Alla Table dlouz amis di Beaulard si cucina con piacere. La soddisfazione è nel piatto di chi mangia, ma anche dietro le quinte, dove Silvia Merlo, meglio nota a chi gravita nel mondo culinario come "il folletto dei fornelli", si destreggia con grande passione e competenza.
Silvia ha scelto di occuparsi della preparazione di tutte le portate rigorosamente da sola. Un impegno gravoso, che lei comunque affronta con il sorriso, anche se le occupa davvero gran parte delle giornate.
"Quando ho visto questo locale sfitto – ripercorre la sua avventura – arrivavo da una formazione alberghiera, avevo un'esperienza pluriennale come cuoca nei ristoranti e mi occupavo di cucina a domicilio, corsi culinari e animazione. Inizialmente pensavo di usarlo come punto di appoggio per la realizzazione dei miei piatti. Poi, strada facendo, si è trasformato in ristorante".
Nelle sue parole c'è tutto l'orgoglio di chi, partita da un investimento minimo, ha cercato nei mercatini dell'usato, recuperato e riadattato vecchi servizi di piatti e bicchieri, riciclato arredi, dipinto pareti, vedendo plasmarsi il suo sogno poco per volta.
Alla Table dlouz amis, Silvia mescola con sapienza e con la giusta attenzione ingredienti antichi e genuini, dando vita a piatti invitanti, ricchi di gusto e di salute.
La scelta del menù è sempre molto ampia: plateau di antipasti vari ed una gamma di tre o quattro primi sono garantiti in ogni periodo dell'anno, secondo la disponibilità stagionale. In questo momento, la lista propone risotti, crespelle, minestre, pasta fresca, che cambiano di volta in volta. Non mancano, ovviamente, secondi, contorni e dolci.
"Nessuno – puntualizza Silvia - troverà mai da me la classica pasta industriale, servita con un sugo di pomodoro. Per due motivi: il primo è che la pasta non la compro ma la faccio io, casereccia, scegliendo gli ingredienti da impastare. E il pomodoro c'è se è stagione, altrimenti si ripiega su qualcos'altro".
Idee ben chiare, condivise dai commensali che condividono il culto della cucina sana, e che sanno bene che una cucina di questo genere non è affatto senza sapore. Anzi, che è vero proprio il contrario...
D'estate le creme di verdura, d'inverno le zuppe, con zucche e crucifere: cavoli, broccoli, cavolfiori, rape, senza dimenticare finocchi, patate ed i versatili legumi.
Nella stagione più fredda, le farine di grano saraceno e d'avena ben si prestano per ricette che "scaldano", sia il corpo che il cuore. Che dire poi del mais Pignulet, che si trasforma in un'invitante polenta rustica a cui è difficile resistere?
Quella di Silvia non è semplice cucina, ma anche "lezione alimentare". "Bisogna conoscere ciò che si mangia. Quando tenevo dei corsi rivolti ai bambini della scuola materna volevo che si sporcassero le mani, immergendole nell'impasto. È questo ciò di cui la gente ha paura: sporcarsi le mani. Ed è un grosso sbaglio, perchè ci si alimenta senza la consapevolezza di ciò di cui ci si nutre. Io ho un'etica professionale che mi impedisce di utilizzare cibo che non è sano. Non potrei mai chiudere un occhio su questi fondamenti".
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Insieme al genuino e alla riscoperta dei sapori, Silvia con le sue preparazioni si occupa anche di cultura del territorio, facendo riscoprire ai suoi clienti sapori ormai dimenticati come i dolci tipici della cucina occitana e dell'alta valle. Prelibatezze come la Miando (la malga), una sorta di budino con frutta cotta ed amaretti, o la torta di San Marco, che deve il suo nome all'omonima frazione di Oulx, una crostata con base di frolla povera su cui spicca la frutta cotta nel vino rosso.
Molto richiesto è anche il flan d'Oulx, tipico budino che veniva cotto nel forno della stufa e che oggi Silvia ripropone come da antica ricetta (uova, latte, poco zucchero), profumandolo con fiori di lavanda e cuocendolo a bagnomaria nel forno.
Silvia stuzzica il palato con innovative proposte, ma per gustarle è necessaria la prenotazione (tel. 338 1939868). Se siete fra quelli che prestano attenzione a ciò che gli arriva nel piatto, La Table dlouz amis vi aspetta il venerdì a cena e nei week-end sia a pranzo che a cena.