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Di solito pensiamo che i mostri siano “esistiti” soltanto nell’antichità, eppure ancora nel 1947 gli abitanti di Borgone davano la caccia a un “rettile colla testa di gatto, le zampe di ramarro e una gigantesca cresta di gallo”, che era stato avvistato nelle vigne da un agricoltore.
La notizia si diffuse in tutto il paese e giovedì 26 giugno 1947 fu ripresa anche da La Stampa. Furono subito organizzate alcune battute di caccia alla ricerca del mostro, che fu anche avvistato (chissà che razza di allucinazione collettiva era in corso…): gli spararono ma – ovviamente – non riuscirono a colpirlo.
Il giornale racconta che gli abitanti evitavano “di inoltrarsi soli e disarmati nella campagna” e la sera si chiudevano in casa “con porte e finestre sbarrate, nonostante il caldo”. L’articolo si concludeva poi con una nota di allegro ottimismo: “La presenza dello strano essere incombe come un incubo sul paese”.
Il giorno dopo la notizia venne ripresa da Stampa Sera con toni decisamente meno allarmistici. Si parlava di una grossa vipera “della categoria dei Basilischi” (?), che a intervalli regolari compare nella zona e qualche volta è stata avvistata anche a Chiomonte.
Il Basilisco
Secondo le antiche credenze il Basilisco è la creatura più mortale in assoluto, un essere dal morso velenosissimo in grado di addormentare e uccidere con il solo sguardo uomini e animali. Plinio il Vecchio lo descrive come un piccolo serpente con la testa di gallo, lungo circa venti centimetri, che vive in un deserto da lui stesso creato dato che secca gli arbusti oltre che con il contatto anche solo con lo sguardo.
Nonostante la loro apparenza invincibile, i basilischi hanno due nemici mortali: le donnole, che lo uccidono azzannandolo alla gola, anche se dopo sono condannate alla morte, e i galli, il cui canto gli è letale. Un basilisco può inoltre essere ucciso anche facendolo specchiare in modo che sia il suo stesso sguardo ad ucciderlo.
Il Basilisco attaccato da una donnola in una incisione e in una miniatura.
La leggenda di come il basilisco nascerebbe da un uovo deposto da un gallo anziano, covato da un serpente o da un rospo. Con il passare del tempo le sue capacità letali continuarono ad aumentare, comprendendo l'abilità di sputare fiamme e quella di uccidere solo con il suono della sua voce, oltre alle sue sempre crescenti dimensioni. Nella serie di Harry Potter il basilisco è un gigantesco serpente dallo sguardo mortale.
Gli articoli dei giornali
Il primo comparve su La Stampa di giovedì 26 giugno 1947:
Un mostro spaventoso terrorizza Borgone
Da due giorni la popolazione di Borgone, un piccolo comune della Valle di Susa, è in allarme, per la comparsa di un mostro nelle vicinanze del paese. I borgonesi evitano d’inoltrarsi soli e disarmati nella campagna, e la sera nonostante il caldo, si tappano in casa con porte e finestre sbarrate.
Due giorni fa un contadino, tuttora a letto con un’alta febbre di spavento, stava dando il verderame alle viti quando un fischio, ch’egli, appena potè parlare, definì lacerante, lo fece trasalire. Si volse e vide, a pochi passi, uno strano animale, rettile colla testa di gatto e le zampe di ramarro e una gigantesca cresta di gallo, che per alcuni istanti lo affascinò coi suoi grandi occhi di bue. Cilindrico lungo un metro, con un bel paio di mustacchi aveva la testa grossa come quella di un bambino di otto mesi, e quattro viscide zampe, lunghe venti centimetri, gli ornavano i fianchi.
Con un violento sforzo di volontà, il contadino distolse gli sguardi e fuggì urlando in paese. Ci vollero due ore perché recuperasse la parola, e allora i più ardimentosi di Borgone organizzarono una battuta. Poco sopra la vigna, appollaiato su alcune rocce, videro il mostro e spararono, ma non lo colpirono.
Una seconda battuta ebbe esito negativo; ora stanno preparandone una terza, mentre la presenza dello strano essere incombe come un incubo sul paese.
(La Stampa, giovedì 26 giugno 1947, pag. 3)
Il giorno dopo Stampa Sera dedica al mostro un altro articolo, questa volta addirittura in prima pagina:
Smascherato il mostro di Borgone di Susa
“E’ una grossa vipera, della categoria dei “basilischi”. A distanza di anni compare nella zona, ma si trova anche a Chiomonte.”
Borgone, venerdì sera (dal nostro inviato)
Il “mostro” di Borgone, uscito dal favoloso regno in cui l’avevano cacciato le accese fantasie dei valligiani, si è andato man mano riducendo a proporzioni accettabili dal buon senso. Col passar dei giorni - poiché infestava la montagna da circa una settimana - ha perduto uno alla volta quegli attributi per cui appariva una bestiaccia infernale.
Cadutagli la testa, grossa quanto quella di un bambino e cadutogli per conseguenza anche i baffi – per essere precisi, i baffi li aveva perduti prima della testa – ritirate le gambe dentro al cilindro del corpo, è diventato un viperone.
Un viperone con la cresta perché il contadino che l’ha visto, rinunciando a malincuore a diversi pezzi anatomici, arrivato alla cresta si è impuntato esclamando: “o la cresta o niente”. E non c’è stato verso di smuoverlo.
Ma non per cocciutaggine, perché il motivo di questa sua categorica affermazione c’è, in quanto che il particolare di quel… fastigio rivela il vizio della bestia, dato che lo inalbera soltanto per ragioni speciali e cioè quando il… desio d’amor la punge. Quindi non è neppure un mostro, ma una… mostra che, una volta l’anno, travolta da una fregola senza remissione, esce dalla tana a sdraiarsi al sole. Restando così a cuocersi, le spunta la cresta, quasi come una vela a cui affidi la navigazione dei suoi sogni.
Disturbata dall’apparire del contadino, che dava il solfato di rame e che, con quell’arnese sulle spalle da cui sibilando usciva uno spruzzo d’acqua polverizzata in fumo verde, deve esserle apparso un mostro assai più grosso e pericoloso di lei, e coraggiosamente lo ha “caricato”. E’ stato provato, libri alla mano, che appartiene alla categoria dei “basilischi”: bestie che non abbiamo mai veduto e che perciò non ci arrischiamo a descrivere.
Il basilisco o meglio, la “basilisca” di Borgone, non è alle sue prime apparizioni e, da quanto affermano i vecchi del paese, dal 1915 a oggi sarebbe venuta fuori tre volte. Di altre simili a questa, se ne trovano più frequentemente a Chiomonte.
Questa mattina si organizza la terza battuta di caccia, poi, del mostro non se ne parlerà più fino alla prossima apparizione.
(e.q.)