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L’abbazia di Novalesa venne fondata nel 726 dal patrizio merovingio Abbone, il quale la dotò di ricchissimi possedimenti. A causa della sua posizione strategica, Carlo Magno ne fece un avamposto privilegiato per l’avanzata dei Franchi verso l’Italia e ne accrebbe ulteriormente i possedimenti. Proprio nell’epoca carolingia il monastero visse il periodo di maggior splendore, divenendo uno dei fari della diffusione della cultura europea.
Abbandonata tra il 906 e il 926 a causa delle scorrerie saracene, fu ricostruita a partire dal XII secolo da un gruppo di monaci provenienti dall’abbazia di Breme, fondata dalla comunità novalicense dopo la fuga dalla casa madre.
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Annesse all’abbazia vi sono quattro cappelle, la principale delle quali, dedicata a S. Eldrado, presenta uno tra i più significativi cicli affrescati romanici d’Italia, datato al 1096/97 e raffigurante le scene della vita di S. Eldrado e di S. Nicola.
Interessante anche la chiesa abbaziale, edificata nelle sue forme attuali nel 1715 su progetto di Antonio Bertola; essa ospita all’interno, sulla parete sinistra della navata, resti di affreschi dell’XI secolo, mentre un altro ciclo risalente al XV secolo decora parte del coro.
L’abbazia è stata recentemente arricchita dall’apertura del Museo Archeologico, che raccoglie i reperti emersi nel corso degli scavi e delle indagini archeologiche compiuti tra il 1978 e il 2008. Il Museo, collocato nell’area del portico del chiostro dei novizi e nell’antico refettorio abbaziale, raccoglie al proprio interno elementi lapidei, ceramici, vitrei e ad affresco datati dal I sec. d.C. fino all’epoca rinascimentale.
L’abbazia ospita anche un laboratorio del restauro del libro, le cui tecniche sono illustrate nella sezione dedicata a quest’arte all’interno del Museo Archeologico.
Indirizzo
- Abbazia di Novalesa
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