Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Il pane degli Dei è nato come esperimento ed è stato presentato lo scorso settembre a Terra Madre Salone del Gusto, ma fin da subito ha dimostrato di aver incontrato il favore dei consumatori. Tant'è che ogni sabato, dal laboratorio del panificio Marzo, ne escono una quarantina di forme, che vengono vendute in breve tempo nei due negozi di Venaus e Susa e nelle due rivendite rivolesi.
Chiara espressione di territorialità, il pane degli Dei, a base di farina di segale, è frutto del matrimonio tra l'esperienza del panificatore Matteo Marzo e quella di Paolo Listello, produttore dell'Idromele dei Taurini. Due realtà valligiane, che hanno collaborato dando vita ad un prodotto che, settimanalmente, raggiunge un numero crescente di tavole imbandite. Pronto ad accompagnare differenti tipologie di portate, senza mai sfigurare, anzi, spesso valorizzandole.
Matteo Marzo e Paolo Listello al Salone del Gusto
"L'idromele – spiega Matteo Marzo – è una bevanda con un apporto nutrizionale molto elevato, ricco di sostanze benefiche derivanti dalla fermentazione, che danno un'impronta particolare al prodotto. Ovviamente, l'idromele per essere imbottigliato deve essere "fermato", altrimenti continuerebbe a fermentare, facendo esplodere il contenitore. Io l'ho intercettato nella fase precedente, quando era ancora in fermento e, mescolandolo agli altri ingredienti, ho ottenuto un prodotto nutrizionalmente elevato, non comandato da una fermentazione alcoolica bensì da una batterica, simile a quella della pasta madre, quindi con una migliore digeribilità. Il pane degli Dei è prodotto con farine della zona, caratterizzate dalla scarsa presenza di glutine, che gli forniscono un altro valore aggiunto".
Il Pane degli Dei in produzione al Panificio Marzo
E se Marzo scende nel dettaglio della ricetta, Listello, che ha fornito una delle materie prime, l'idromele, rivendica la paternità del nome dato al prodotto. "L'idromele nasce dalla fermentazione di una miscela di acqua e miele – spiega – che con questo processo raggiunge una gradazione alcolica intorno ai 13 gradi. È la più antica bevanda alcolica prodotta dall'uomo: ne fecero uso Egizi, Celti, Greci, Romani e Germani, che lo chiamavano il nettare degli Dei: ci sembrava giusto che il pane che lo vede protagonista ricordasse questo nome antico. Non è stata una grande fatica, ho solo suggerito la denominazione che poi abbiamo scelto".
Assaggio del Pane degli Dei al Salone del Gusto 2018
Proprio in questi giorni Listello festeggia la maggiore età della sua attività, che da 18 anni lo vede impegnato in quel di Caselette. "L'idromele è un prodotto di nicchia – precisa – e fino ad oggi non aveva molta concorrenza. Diciamo che, finora, ho goduto di una certa solitudine: ora si affacciano nel panorama produttivo altre realtà, ma sono comunque convinto che il suo impiego nella ricetta del pane prodotto da Marzo sia stato un ottimo investimento".
Le proprietà divine del Pane degli Dei si percepiscono al primo morso, cui è impossibile non farne seguire un secondo, un terzo e molti altri ancora. Perchè il primo assaggio ufficiale è stato in autunno al Salone del Gusto di Torino, ma il sapore della bontà continua, nell'arco delle varie stagioni, ad attraversare tutta la valle di Susa. E, in questo caso, lo fa esprimendosi attraverso una doppia artigianalità improntata alla maestria.
Molto interesse al Salone del Gusto per questo prodotto valsusino!