Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Conoscete la Cappella della Madonna del Bussone? Sita in Borgata Villa di Giaveno, venne edificata nella prima metà del XVII secolo (anni 1631-1638) su una cappella preesistente, su iniziativa della comunità locale e della parrocchia di San Lorenzo.
La leggenda racconta di un contadino che, dopo aver trovato un'immagine della Madonna in un cespuglio (in piemontese "bussun"), l'avrebbe portata con sé a casa. L'immagine sarebbe poi tornata nel cespuglio, ad indicare quello come il luogo giusto per edificare una cappella in onore della Madonna. La cappella è costituita da una navata con due altari e da un piccolo porticato a tre fornici. Tra il 1721 e il 1726 è stata ristrutturata e le sono stati aggiunti un piccolo ricovero per gli eremiti ed il campanile.
Proprio questa cappella è diventata oggetto di studio dello Studio Tecnico Dovis di Giaveno, che l'ha trasformata, con l'ausilio dei più moderni strumenti tecnologici, in un perfetto modellino, utilizzando la tecnica della fotogrammetria architettonica, cioè una tecnica di rilievo che permette di acquisire i dati metrici di un oggetto (forma e posizione) tramite l'analisi di una coppia di fotogrammi stereometrici. Con la fotogrammetria siamo in grado di passare da immagini bidimensionali (le classiche fotografie) a immagini tridimensionali. Federico Dovis ci racconta i passaggi della realizzazione, dal rilievo aereo (con drone) al modello 3D.
Immagine aerea
Per creare un modellino di questo tipo, si esegue come prima cosa un rilievo aerofogrammetrico con drone, cioè un rilievo fotografico aereo, in cui si va a fotografare qualsiasi elemento dell’immobile. Dopodiché si inseriscono le immagini nel software di elaborazione 3D. Tale software è in grado di estrapolare dei punti dalle immagini formando minuscole triangolazioni e andando a creare il modello 3D grezzo.
Elaborazione tridimensionale
Il software “raddrizza” e allinea le immagini, poi crea la "Dense Point Cloud" (nuvola di punti densa); dopo aver realizzato una "Mesh" (maglia di punti), la si elabora con un altro software che la fa diventare un solido 3D “chiuso”, cioè le applica un fondo e va a riparare a tutte quelle parti dove mancano piccoli pezzettini.
Correzione delle imprecisioni nella mappa di punti
Ultimo passaggio è la stampa 3D: si va a definire una scala grafica di stampa per il modello finale e si invia il lavoro alla stampante. Il materiale che normalmente si utilizza per le stampe architettoniche è il PLA, una Bioplastica Polilattica, quindi un materiale biodegradabile e non inquinante, a differenza della plastica che utilizza derivati del petrolio. Il PLA è un tipo di polimero di acido lattico che si ottiene con la trasformazione degli zuccheri presenti in mais, barbabietola, canna da zucchero e altri materiali naturali e rinnovabili. È un materiale molto resistente, leggero, non inquinante, flessibile ma al tempo stesso con una buona tenuta.
Modellino finale
Un po' di numeri
500 immagini scattate di cui 455 utilizzate per l’elaborazione 3D
48 ore di elaborazione per avere un file utilizzabile e stampabile
19 ore di stampa per l’intera cappella
3 ore di stampa per le sole colonne frontali