Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Dalla località Plan des Fontainettes, a pochi passi dalla chiesa conosciuta come "Piramide du Mont Cenis", posta sulla sponda del lago del Moncenisio, è possibile accedere ad una delle creste più panoramiche dell’area del Colle del Moncenisio, carica di storia e di memoria.
Da qui probabilmente passò Annibale con i suoi elefanti ma sicuramente transitò Napoleone con i sui uomini, certamente qui gli ingegneri militari italiani e transalpini si prodigarono non poco. Non basta un tour di giornata per rendersi conto della quantità di opere belliche del Vallo Alpino disseminate su entrambi i lati del lago: i Forti Varisello, Roncia, Cassa, la Turra e poi bunker sparsi ovunque, casermette di frontiera come quella del Malamot, batterie come la Pattacroce oltre a carrarecce militari... e tutto ciò che nel 1947 passò sotto il dominio francese.
Col dou Lou.
Forte Roncia (2294 m), Col du Lou (3042 m), Sommet de la Nunda (3079 m)
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Partenza/quota: Plan des Fontainettes 2093 m circa
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Arrivo/quota: Col du Lou / 3042 m circa
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Lunghezza: 10 km circa a/r
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Dislivello: +950 m circa
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Difficoltà: E (EE l'ultimo tratto)
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Tempo di salita: 3.00 h circa
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Accesso stradale: Dalla località Plan des Fontainettes (2093 m) inizia la salita verso il Fort de Ronce e prosegue verso il Col du Lou, una panoramica finestra sulla Station de Val Cenis e sulla relativa Fôret de Lanslevillard.
Imboccato il sentiero che conduce al Forte, dunque, occorre tenere il più possibile la sinistra per incrociare il prima possibile, risalendo i prati erbosi, la carrozzabile pianeggiante che attraversa il Plan des Trois Fontaines (2300 m). Giunti sulla sterrata si prosegue quindi a sinistra e in pochi minuti si giunge ad un ponte di ferro e legno che permette di attraversare un ruscello, il Ruisseau de Ronce. Subito al di là del ponte, si prosegue per una traccia che attraversa il grande ripiano di detriti che scende dalla Pointe de Ronce e conduce ad una bella mulattiera militare che, con numerosi tornanti, permette la risalita dei pendii erbosi fino ad un ripiano detritico a quota 2700.
Il panorama dal Colle.
Il sentiero, a questo punto, attraversa l'intero pendio detritico che scende dalle pendici del Sommet de la Nunda, punta già ben visibile a Nord-Ovest, e, sebbene in modo più esile ma sempre evidente, risale zigzagando le pendici detritiche fin sotto un'imponente bastionata. Qui, facendo attenzione ad alcuni punti franati e alle pietraie un po' instabili scaricate dalla punta, si volge a destra seguendo alcuni ometti posti sul tracciato e si giunge, con pendenza sempre più accentuata, ad un canalino detritico ed in evidente stato di erosione che permette di guadagnare il Col du Lou a quota 3042.
A dir la verità, più che un colle appare come un semplice intaglio di cresta che permettere di gettare uno sguardo, come detto, sulla Fôret de Lanslevillard e sui suoi impianti di risalita. Da qui, voltando a sinistra su esile traccia, prima quasi in cresta e poi sul versante opposto con facili passaggi su roccia dove occorre utilizzare le mani si perviene in pochi minuti alla vetta Sommet de la Nunda quota 3079 m facilmente riconoscibile per la presenza di un ripetitore sulla sua cima.
Sommet de la Nunda.
Per il ritorno, ripercorrere a ritroso lo stesso itinerario fatto all’andata.
Giunti nei pressi della carrozzabile militare, si può visitare il Forte Roncia (2294 m), un forte a pianta circolare su due piani con fossato. Costruito tra il 1877 ed il 1880, venne pensato per la difesa del Colle mediante una batteria di 6 cannoni e numerose postazioni per i mitraglieri.
L'ingresso al forte avveniva tramite un ponte levatoio e ci si immetteva subito nel piccolo cortile interno di forma circolare. Al piano terra erano ubicate le postazioni per i fucilieri e tutti i servizi logistici, cucine, camerate, depositi latrine ecc, mentre una rampa, che consentiva il movimento dei pezzi d'artiglieria saliva dal piano terra al piano primo dove erano posizionate le casamatte per i cannoni.
Con la ristrutturazione del 1934 postazioni e casamatte furono trasformate in camerate, ma la struttura del forte non subì grandi trasformazioni. Oggi, al piano superiore, è possibile trovare qualche pannello illustrativo circa la storia del complesso e dei suoi abitatori. In quanto restaurato ed aperto al pubblico, consiglierei a tutti di farci una visita.
(Escursione effettuata il 17 luglio 2022)