Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Da Exilles ho preso la Strada militare Fenil - Pramand - Foèns - Jafferau e, dopo essere transitato nella Galleria dei Saraceni, alle 16 sono giunto al Col Basset, dove ho lasciato l’auto. La mia meta è lassù: la montagna alta al centro della foto. Sul piazzale una tabella segnavia indica 2 ore e 50 di cammino.
LEGGI ANCHE: Sulla strada militare Fenil-Jafferau la spettacolare Galleria dei Saraceni
Il sentiero è agevole, quasi tutto in cresta tra due ampi e lunghi valloni, lentamente mi sto avvicinando alla meta.
Ma il tempo per ammirare queste meraviglie di campanule c’è sempre...
Poi arrivano i laghi del Vallonetto: sono tre, posti ad altitudini diverse.
Adesso il bel sentiero inizia a farsi più irto e sassoso, la meta lentamente si avvicina, i fiori mi tengono compagnia e mi offrono la scusa, fotografandoli, di riprendere fiato!
Sono 2 e 15 che cammino. Finora è stata una piacevole passeggiata, adesso inizia la lunga e ripida salita su sfasciumi e terreno instabile, per fortuna sempre su tracciato abbastanza evidente. Lassù, al centro della foto, intravvedo una piccola costruzione: è là che devo arrivare.
Sono arrivato al colletto: mi volto per guardare e fotografare il percorso appena terminato. Sono le 18,45 e sono a 10 metri dalla cima. Ero partito laggiù, dal Col Basset, dove la catena serpeggiante si biforca, e l’ho percorsa praticamente tutta con parecchi sali-scendi, un po’ a mezza costa e in buona parte sulla linea di cresta. L’ultimo tratto, quello ripido, sugli sfasciumi.
Adesso sono qui a 3200 metri di quota a godermi un vasto panorama sulla conca del Sommeiller-Ambin, ancora ricca di neve.
Pochi metri più in alto sorge il Bivacco, dove consumo un’ottima cena al sacco. Il Bivacco è intitolato a Gianfranco Joannas, sindaco di Exilles, deceduto in montagna alcuni anni fa e a lui dedicato.
Aspetto il tramonto (nella foto sopra al titolo), momento sempre emozionante che tinge di colori il cielo, le nuvole e le rocce, e che tutto fa tacere… tranne il venticello che si è appena alzato!
A questo punto non resta che predisporre la cuccia per la notte. Nel Bivacco, dotato di illuminazione a pannelli solari, ci sono due materassini pneumatici, di cui uno bucato, e un sacco-pelo: grazie a tutti i volontari per quello che fate, grazie davvero! Io sono attrezzato, userò quanto, con fatica, mi sono portato appresso. Sono solo, pertanto nessun bacio della buonanotte...
Sono quasi le 6, l’alba è prossima: mi alzo e salgo sulla cima che sovrasta il Bivacco per fotografare il momento magico del sorgere del sole. In questo periodo spunta appena a destra del Rocciamelone, notate quanta neve c’è ancora nel pianoro di Truc Peyrous.
Un’ultima foto alla meta di questa escursione: punta del Vallonetto, 3216 metri.