Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Il fenomeno del disseccamento di gran parte delle numerose siepi di conifere che circondano i nostri giardini interessa in modo particolare le più diffuse siepi di Cupressocyparis leylandii Dallim, meglio conosciuto come “Cipresso di Leyland”, appartenente alla famiglia delle Cupressaceae.
Si tratta di una pianta sempreverde a portamento eretto e colonnare, dal fogliame compatto a forma triangolare, originaria del Nord America ma ampiamente diffusa come pianta ornamentale nel bacino del Mediterraneo.
Questa interspecie èun incrocio ottenuto casualmente intorno al 1880 per una ibridazione tra Cupressus macrocarpa e Callitropsis nootkatensis; fu poi propagata per scopi ornamentali inizialmente in Galles nel 1925, dove ben cinque dei primi sei esemplari noti sono ancora in vita.
La pianta trovò in seguito una notevole diffusione, grazie alla sua morfologia, alla capacità di crescita molto rapida ed a densità, altezza e colore, caratteristiche che la rendono adatta ad essere impiegata in giardini e parchi, sia come esemplare isolato sia nella formazione di siepi come schermatura e anche come frangivento.
Caratteristiche ed ecologia
È una conifera monoica (sulla stessa pianta ci sono fiori solo maschili e fiori solo femminili), sempreverde, che se lasciata sviluppare singolarmente, può raggiungere anche i 25 m di altezza. Fiorisce e fruttifica poco e raramente.
La sua chioma è molto caratteristica; per motivi ornamentali si sono fatte molte selezioni, per cui oggi si possono trovare diverse varietà a differente cromatismo e densità della chioma, delle quali nelle nostre zone le più diffuse sono la Cupressocyparis leylandii Blu jeans, dalla caratteristica tonalità tendente al blu, la Haggerston Grey, con piccole foglie verde-grigio scuro, la Leighton Green, dotata di fronde piatte, triangolari e frastagliate ottime per formare siepi e la Gold Rider, dal fogliame di colore giallo oro.
La corteccia è di color marrone grigio-bruno, con lunghe fessurazioni in età adulta. Le foglie, molto fitte e molto piccole, lunghe circa 1 mm e appressate al rametto con una forma squamiforme, donano alla pianta un portamento compatto, folto e regolare.
La varietà Gold Rider.
Il Cipresso di Leyland è un albero molto robusto e tollerante, che riesce a ben sopportare gli attuali livelli di inquinamento come pure l’aria salmastra.
Anche se può crescere oltre i 25 metri non ha un apparato radicale molto profondo e per questo, anche se resiste ai caldi intensi, non è adatto a resistere a lunghi periodi di siccità, in quanto verrebbe meno il suo adattamento e sarebbe più esposto ad ammalarsi del cancro tipico delle conifere (Seridium cardinale).
Resiste al contrario anche a gelate sino a circa -15/-20 C, cosa che lo rende adatto a vivere in tutta la zona del nord Italia. Predilige le posizioni soleggiate pur crescendo bene anche in ombra parziale. Il suo legno è molto duro ed è utilizzato per la costruzione di mobili in quanto il suo odore aromatico lo preserva dalle tarme.
Aspetti colturali
Solitamente il Cipresso di Leyland viene piantato come siepe ad una distanza di 60 cm tra ogni pianta e viene potato per mantenere la forma ed altezza voluta, resiste bene alle potature in ogni stagione anche se è preferibile procedere a novembre ed a marzo.
Data la sua vigorosissima crescita va regolato scrupolosamente in altezza poiché può crescere da 1 a 2 m/anno. Non è insolito ritrovarlo tagliato a forma svasata di parallelepipedo per permettere alla neve di scivolare lungo i bordi, ma data la sua struttura è adatto ad essere scolpito in qualunque foggia.
Substrato - Non ha particolari esigenze, l'importante è che il terreno sia ben drenato e profondo per consentire un libero sviluppo dell'apparato radicale. Le piante coltivate in poca terra rischiano di manifestare uno squilibrio tra la parte aerea e l'apparato radicale e tendono ad inclinarsi, richiedendo così un sostegno.
Irrigazione – È consigliato irrigare solo gli esemplari giovani o le piante che stanno vivendo un periodo di siccità. L’eccesso di irrigazione è spesso causa di problemi in quanto i ristagni di acqua o un’eccessiva umidità ambientale posso provocare malattie fungine e marciumi radicali.
Concimazione - Per apportare le necessarie sostanze nutritive alle piante la concimazione deve essere effettuata in primavera, con cadenza annuale, con un fertilizzante ternario a lenta cessione, nella dose di 30-50 g per esemplare.
Potatura - Si pota per delimitarne la forma, in particolare se viene coltivato per formare delle siepi. Per ottenere delle siepi con una vegetazione fitta è importante effettuare frequenti interventi di potatura. Almeno due all’anno, in primavera e in autunno, ma si può effettuare anche una terza potatura in agosto.
Più la siepe verrà potata e più la pianta sarà stimolata a vegetare in modo compatto. La potatura ha anche l’obiettivo di mantenere l’equilibrio estetico della pianta.
La potatura tuttavia genera sempre stress alle piante. Per questa ragione vanno evitate le giornate particolarmente calde o fredde.
Non solo, ma le ferite che ne derivano possono diventare vie di accesso per i patogeni. In presenza di grossi tagli, è bene disinfettare le piante con una soluzione a base di acqua e rame e proteggere i rami grossi tagliati con un balsamo cicatrizzante.
Avversità e cura
Il Cipresso di Leyland (Cupressocyparis leylandii), pur essendo una pianta rustica, è soggetta a forme di deperimento e seccume della chioma a causa principalmente delle malattie fungine.
Le malattie fungine più frequenti sono il Cancro del Cipresso (Seridium cardinale), che si manifesta con l’appassimento dei rami infetti che tendono a diventare rossastri fino alla completa necrosi e in subordine il Disseccamento rameale (Didymascella thujina).
Siepe affetta da Cancro del cipresso.
La diffusione del contagio avviene attraverso le ferite derivanti dalle lesioni determinate da eventi naturali, dalle potature e dalla rifilatura delle chiome eseguita per rettificare la silhouette con tosasiepi con lame mai disinfettate.
Per risolvere il problema occorre intervenire al primo manifestarsi della malattia, con trattamenti a intervalli di 15 giorni partendo da maggio - giugno fino a tutto ottobre, distribuendo, con una classica pompa per irrorazione, una miscela composta da un fungicida sistemico ad ex Phosetyl di Alluminio e uno a base di Ossicloruro di Rame.
Gli effetti del disseccamento rameale.
La Didymascella è invece un fungo che colpisce le conifere, specialmente nei primi anni d’impianto. Si manifesta in primavera e in estate, disseccando in modo parziale o totale porzioni di ramo, partendo in genere dai rami più bassi e da un lato solo della chioma, fino a colpire tutta la pianta.
Le condizioni ambientali favorevoli allo sviluppo del fungo sono l’umidità atmosferica elevata, le alte temperature, la scarsa illuminazione fogliare e l’inquinamento atmosferico. Le piante colpite, se non trattate, tendono a peggiorare e ammalarsi di nuovo gli anni seguenti, in quanto le infezioni da funghi si propagano facilmente a causa delle spore trasportate dal vento.
In caso di disseccamento dei rami, è bene intervenire subito con i trattamenti come sopra descritti.
La prevenzione rimane comunque il modo migliore per combattere queste malattie fungine, che sono stimolate dall’umidità atmosferica elevata, dalla scarsa illuminazione fogliare, dalle alte temperature e dall’inquinamento atmosferico. Evitare i ristagni idrici ed effettuare potature regolari per sfoltire la chioma, sono due interventi preventivi molto utili.
Se le piante vengono colpite da un fungo, va considerato che la pianta tenderà a peggiorare progressivamente e che le infezioni si propagano facilmente a causa delle spore trasportate dal vento. Quindi è bene intervenire velocemente per evitare la perdita delle piante.
Va infine ricordata, anche se poco ricorrente, la possibilità che il Cipresso di Leyland, pur essendo una pianta molto resistente, possa subire l'attacco del Ragnetto rosso (Tetranychus urticae), se le condizioni di secchezza del clima lo favoriscono. In questi casi si consiglia di intervenire con appositi acaricidi.