Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Le cascate di Novalesa, molto note in valle di Susa, già nell'Ottocento rappresentavano una meta turistica rinomata, in particolare quando la strada del Moncenisio, che passava per la Val Cenischia, era la più frequentata via di comunicazione tra Piemonte e Savoia.
Nel "Dizionario corografico degli Stati Sardi di Terraferma" del 1854, redatto da Gugliemo Stefani, sono menzionate come "le famose cascate che i viaggiatori non mancavano di visitare quando tenevasi la strada di quella valle".
Le foto della ferrata sono di Martina Suppo.
Oggi un ampio piazzale sterrato offre un comodo parcheggio ai visitatori, che in pochi minuti di cammino possono raggiungerne la base delle due grandi cascate del Rio Claretto, di circa cento metri di altezza, e del Rio Marderello, che attirano molti turisti dalla Valsusa e dal Torinese.
La stagione migliore per visitarle è quella primaverile, quando i salti sono ricchi d’acqua per lo scioglimento della neve. Nelle calde giornate estive le cascate sono di solito meno spettacolari, ma l'acqua nebulizzata offre comunque un piacevole refrigerio a chi passa da quelle parti.
Dal 2024 i salti d’acqua si possono anche ammirare attraverso la via Ferrata delle Cascate di Novalesa, un percorso attrezzato che si sviluppa in un ambiente grandioso, che consente di scoprire le gole scavate dai torrenti e gli attraversamenti su ponti naturali, costituiti da giganteschi massi appoggiati.
Realizzato da una ditta locale, il sentiero è stato finanziato dal Comune “per dare una marcia in più al turismo e alla fruizione estiva del paese”, afferma il sindaco Bruno Botteselle. Con i lavori da 70 mila euro sono stati sistemati chiodi, gradini in ferro e cavi in acciaio per superare con due ponti il corso d'acqua; nella prima parte hanno sfruttato uno dei tratti chiodati da Alberto Bolognesi, guida alpina di Novalesa e consigliere comunale, che tra gli Anni '80 e '90 ha aperto praticamente tutte le vie da arrampicata di Novalesa.
Il percorso attrezzato è piuttosto impegnativo, sia per il tempo di percorrenza di oltre tre ore sia per i primi tratti strapiombanti di oltre un centinaio di metri. Gli stessi addetti ai lavori la definiscono "difficile" ed adatta soltanto agli utenti più esperti: soprattutto per le prime volte è quindi raccomandabile affrontarla con l'ausilio di una guida esperta.
Il Percorso attrezzato
Il punto di partenza dell'itinerario è situato nei pressi del ponte che attraversa il Rio Merdarello nei pressi di Novalesa. Verso destra ci sono le indicazioni per le cascate, che conducono ad uno spiazzo dove è possibile parcheggiare.
Dal parcheggio si vedono le bacheche con le informazioni sull'itinerario: si segue la sterrata verso la già visibile cascata del Merdarello fino a raggiungere la base della Cascata del Claretto nei cui pressi è evidente l'attacco della ferrata (circa 10/15 minuti dal parcheggio).
Il versante ha una esposizione sud-ovest, per cui è molto ben soleggiato, e l'itinerario è percorribile praticamente tutto l'anno, ad eccezione dei brevi periodi in cui si trova neve al suolo, con l'accortezza di scegliere le ore più mattutine per i periodi estivi e le ore più centrali nei periodi di tardo autunno / inverno.
Foto AltoX.it
Come indicato nella bacheca la Ferrata di Novalesa è suddivisa in quattro sezioni:
Pilastro di Claretto, che sale la sinistra della cascata del Rio Claretto su una serie di rampe e balzi rocciosi, con alcune pareti verticali qualche breve strapiombo.
Cengia e bosco di collegamento, un traverso dapprima esposto e poi in mezzo al bosco.
Rampa di Merdarello, un tratto impegnativo sovrastato da grandi strapiombi, che si risale con difficoltà decrescenti fino a sbucare nella località di Prazapel, ottima cengia panoramica.
Gola di Claretto, dopo un primo traverso ci si ritrova praticamente sul fondo del torrente, da cui seguendo la strada segnata si risale sempre ie si raggiunge il Ponte della Minà, dove termina l’itinerario.
Difficoltà: AD+ via ferrata, dislivello 300 m. Tempo di salita necessario 3.00 h.
Per maggiori informazioni consultate la scheda compilata dalle Guide Alpine di AltoX.it, da cui sono tratte in gran parte queste informazioni e che consente anche di scaricare l’itinerario in pdf.
Il ritorno si effettua su un sentiero che porta al centro di Novalesa; da qui si può raggiungere il parcheggio (1 ora circa).