Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Alla scuola di liuteria di Susa, la magia del legno si trasforma in musica. Ma, prima di tutto, in strumenti di fattura artigianale che si ascoltano e si ammirano per la bellezza della loro precisione e finitura.
Nella storica sede della Liuteria Piemontese, in via Palazzo di Città 6, il tempo si ferma. Non c'è fretta, perchè i risultati si ottengono solo con calma, unita a passione e competenza. Tre elementi che permettono a violini e chitarre di prendere forma tra le mani dei corsisti, che qui apprendono l'antica arte della liuteria.
Qualche tempo fa la liuteria è rimasta orfana dello storico fondatore, Gianfranco Dindo, ma la sua professionalità continua ad essere tramandata dal maestro Graziano Maccagnan, amico di lunga data di Dindo, che ne ha raccolto il testimone.
D'altronde la bottega artigianale era nata proprio per condividere la preziosa conoscenza del maestro Dindo, come spiega l'attuale presidente Andrea Michetti, nipote del noto liutaio torinese Plinio Michetti. "Noi allievi cercavamo una persona in grado di trasmetterci l'arte della costruzione di strumenti musicali, cosa che Dindo aveva sviluppato in anni e anni di lavoro. La liuteria piemontese del resto ha sempre avuto grande importanza, e dinastie di liutai si sono succedute nel tempo. Basterebbe citare i Cappa, i Guadagnini, senza dimenticare Gianfranco Pressenda o maestri del calibro di Rocca, Fagnola, Marchetti, Oddone, Michetti e Anselmo Curletto, quest'ultimo a sua volta maestro del "nostro" Gianfranco Dindo".
Di qui la nascita della scuola segusina a cui Dindo, erede di una famiglia di musicisti e coniuge egli stesso di una cantante lirica, ha dato vita nel 2006, grazie alla sua quale ha potuto condividere la sua perizia nell'arte liutaria. Fondamentale, in tal senso, è stata la sua attività di musicista professionista, che gli ha consentito di aggiungere alla perizia artigiana anche una grande sensibilità nel "sentire lo strumento".
Graziano Maccagnan (a sinistra) con Gianfranco Dindo
Anche oggi che Dindo è scomparso la sua impronta è percebile nelle varie iniziative portate avanti. Dalla scuola. "Teniamo dei corsi di base – ci dice Andrea Michetti – per chi vuole avvicinarsi alla costruzione di violino e chitarra. Al momento fanno parte dell'associazione una dozzina di persone, che giungono anche da fuori valle di Susa. Di solito le lezioni si tenevano ogni mercoledì e venerdì pomeriggio, dalle 15 alle 18, al momento sono sospese ma non vediamo l'ora di ricominciare".
Gli allievi qui apprendono l'arte della liuteria, senza necessità che siano già esperti del settore: "Ci sono persone che nella vita hanno sempre fatto tutt'altro, che sono convinte di non sapere tenere una lima in mano ma poi, una volta apprese le prime nozioni, scoprono di avere una vera e propria predisposizione per quest'arte". Un'arte che affascina indipendentemente dal sesso e dall'età, tant'è che tra i soci/corsisti ci sono anche donne, e non mancano alcuni studenti delle scuole superiori.
Molti sono anche quelli che si soffermano ad osservare ciò che avviene all'interno dei locali, richiamati dalla bellezza degli strumenti esposti nella vetrina del centro storico o incuriositi dalla laboriosità e dalla competenza artigiana, accolti sempre con cortesia dai soci per una visita nel laboratorio.
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Con importanti collaborazioni cremonesi e conosciuta ben oltre i confini nazionali, la scuola di liuteria segusina può vantare anche preziosi contatti con realtà europee, in particolare svizzere e londinesi, con le quali intrattiene rapporti per diffondere ovunque la propria conoscenza.
La liuteria segusina, attiva anche per quanto concerne riparazioni, accordature e mantenimento di strumenti a pizzico, è all''avanguardia anche nella tecnologia.
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"Abbiamo applicato al settore la competenza elettronica di alcuni di noi – precisa Michetti, – utilizzando delle telecamere che offrono una visione interna dello strumento. Un servizio che ci consente di disporre di molteplici informazioni per valutare la fattibilità dell'intervento di restauro senza dover smontare lo strumento".
Questa tecnica, conosciuta come Discovery Cam, permette di esplorare anche gli angoli più nascosti, e di conoscere metodo di costruzione, scritte, timbri, autografi, e ci aiuta anche a definire lo stato di conservazione del bene. "Il Discovery Cam – illustra Michetti – viene visto da alcuni come una dissipazione dei segreti costruttivi, ma in realtà è l'esatto opposto. Serve a condividere un patrimonio affinché non vada perduto. Addirittura, con il suo utilizzo, si potrebbero riscrivere dei libri di liuteria".
Alla mostra che si tenne nel 2011 al Castello di Susa, in contemporanea con la fiera internazionale di Mondomusica a Cremona, tutti gli strumenti esposti dalla liuteria segusina si presentarono illustrati da una scheda e da un'immagine interna, realizzata proprio con la tecnica illustrata da Michetti.
Foto interna di un violino Dindo e di uno Stradivari
Continuando a tramandare la sapienza del compianto maestro Dindo la liuteria prosegue l'attività di promozione fuori e dentro al territorio, con il sogno di potenziare il radicamento in valle di Susa.
"Il legname utilizzato per i nostri strumenti proviene dalla Val di Fiemme. La cassa armonica viene realizzata con un abete che ha delle caratteristiche particolari, tra cui una venatura sottile. Ci piacerebbe poter trovare una simile tipologia, frutto di un particolare microclima, anche in valle di Susa, per poter realizzare degli strumenti veramente nostrani. A noi però servono legnami con fibre regolari, che in valle sono difficili da trovare, anche perchè il vento, che abitualmente soffia nella zona, fa sì che le piante siano più resistenti. Abbiamo trovato qualche tipologia corrispondente alle nostre esigenze nella zona di Mattie, ma stiamo facendo continua ricerca".
Uno studio per arrivare al risultato ottimale: realizzare un violino, un violoncello o una chitarra interamente "made in Valsusa", frutto di competenza, orgoglio e materia prima locale, che anche il maestro Dindo avrebbe apprezzato.
Struttura a fasce di un violino