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L’avvoltoio grifone, rapace diurno dalle dimensioni considerevoli, non è difficile da incontrare sulle nostre montagne (nella foto un gruppo fotografato da Batti Gai). Dotato di un’apertura alare di almeno 2,5 metri che può variare leggermente a seconda della specie di appartenenza (ne esistono 8 diverse), è in grado di volare fino a 6 mila metri di altitudine, semplicemente sfruttando le correnti ascensionali.
Vive nell’Europa meridionale e nell’Asia sudoccidentale, in particolar modo nelle zone montane. Nella nostra penisola è rintracciabile in Sardegna, dove ha preso dimora spontaneamente, ma è anche stato reintrodotto sull’Appennino centrale e sulle Alpi, ed in valle di Susa non è raro osservarne un esemplare in volo.
Un censimento transfrontaliero (Italia-Francia) dei parchi delle Alpi occidentali, risalente all’estate di 3 anni fa ed effettuato sui dormitori, ovvero le pareti dove i rapaci trascorrono congiuntamente le notti, ne contava 2459 (anche se la stima è superiore e si attesta su 2500 esemplari). A minacciare la sua esistenza sono principalmente due fattori: la progressiva riduzione delle carcasse di cui si nutre e lo sterminio con bocconi avvelenati.
Grifone in volo (Dante Alpe)
Caratterizzato da un piumaggio chiaro, tinta sabbia, ad esclusione della coda e delle ali, che sono di colore scuro, il grifone ha il collo ed il capo ricoperti da soffici piume bianche. Questo gli permette di non sporcarsi quando, essendo un animale saprofago, si nutre delle carcasse, disossandole con l’aguzzo becco.
Non appena individua una carogna a terra, il grifone ci si dirige a tutta velocità, scendendo rapidamente per la predazione. Abitualmente, un grifone consuma circa 500 grammi di carne quotidiana, ma può arrivare ad ingurgitarne tre o quattro volte tanto se non mangia tutti i giorni. Ha una velocità di spolpamento della carcassa notevole: una trentina di grifoni sono infatti in grado di divorare una pecora in mezz’ora.
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Ogni nidiata di grifone è caratterizzata da un solo uovo, che viene covato alternativamente dai due genitori per 50 giorni. Questo avviene fino alla schiusa, quando mamma e papà si affaccendano intorno al nido per nutrire il piccolo con carne rigurgitata. Le cure proseguono fino a quando il baby grifone, trascorsi 4 mesi, ha ormai acquisito una certa indipendenza.
Grifone di guardia al forte di Fenil... (Stella Faure)
Affascinante in natura, il grifone è una figura mitologica rappresentata da una creatura con il corpo di leone e la testa d’aquila che, oltre ad essere espressione di perfezione e potenza, sta a simboleggiare custodia e vigilanza.
Queste due ultime prerogative gli sono valse la raffigurazione sullo stemma araldico del corpo della Guardia di Finanza, ma il grifone è anche stato protagonista in campo militare. Al suo nome si rifecero infatti sia un’operazione militare tedesca nell’ambito dell’offensiva delle Ardenne durante la seconda guerra mondiale che numerosi aerei, tra cui il SAI Ambrosini S.10 “Grifone”, utilizzato dalla Regia Aeronautica negli anni 30.
Avvoltoio Grifone (Batti Gai)
Personaggio del romanzo di Alice nel paese delle meraviglie, il grifone è l'animale che traina il carro di Dante nel Purgatorio (Canto ventinovesimo) ed ha un ruolo primario in L'uccello grifone, una delle Fiabe del focolare dei fratelli Grimm. Al Grifone sono intitolate alcune società sportive (campeggia nello stemma del Genoa calcio) ed anche una scuderia automobilistica.
E anche se il numero di esemplari censiti è variabile, la valle di Susa ha la certezza di averne uno permanente. Stiamo parlando di Punta Grifone, cima di 2404 metri sullo spartiacque tra la valle di Susa e quella di Viù, raggiungibile partendo da Grange Maffiotto, sopra l’abitato di Condove.
Va detto però che la cima deve il suo nome non all'animale ma ai proprietari degli alpeggi sottostanti (Johannes Griffoni de Purcellis Lemiarum, 1410) ed è quindi un esempio di "risalita" del toponimo.