Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
La sua denominazione scientifica è Halyomorpha halys ed è originaria dell'estremo oriente. A differenza della nostrana cimice verde (Palomena prasina) che, pur fastidiosa e dannosa per l'agricoltura, è una specie relativamente sotto controllo, la cimice asiatica è di colore marrone, e vive un vero e proprio boom nella diffusione, dovuto ad alcune caratteristiche biologiche particolari.
Innanzitutto può sopravvivere più a lungo, e un individuo adulto può raggiungere facilmente l’anno-anno e mezzo di età. In secondo luogo le femmine possono deporre più volte le uova (una trentina alla volta, e fino a 400-500 in totale per individuo), a differenza di altre specie che invece le depongono solo in particolari stagioni.
Cimice verde (Palomena prasina)
In autunno si vedono di più anche vicino alle abitazioni perchè cercano un rifugio ripararsi durante l'inverno: mansarde, sottotetti, cassonetti delle tapparelle e altri anfratti riparati dal freddo. Con l'arrivo della primavera la cimice asiatica esce allo scoperto e si trasferisce su piante e terreni, riproducendosi con facilità.
In Asia la densità di popolazione di questi insetti viene mantenuta sotto controllo da alcuni antagonisti naturali della specie, perlopiù parassitoidi che vanno a colpire le loro uova. In Europa invece questi antagonisti naturali non sono presenti, né quelli autoctoni sembrano per ora in grado di riconoscere le uova della cimice marmorata, quindi le cimici possono riprodursi in maniera indisturbata, e il fatto che la loro presenza sia oggi così massiccia è strettamente legato a questo fenomeno.
Gli adulti sono lunghi circa 1 centimetro e mezzo e hanno la caratteristica forma a scudo comune anche in altre cimici. Ci sono varie tonalità di bruno sulla parte superiore e sul lato inferiore, con toni di grigio, bianco sporco, nero, rame e macchie di colore bluastro. Altri caratteri di riconoscimento di questa specie comprendono le bande luminose alternate sulle antenne e bande scure alternate sul bordo esterno dell'addome.
Cimice asiatica (Halyomorpha halys)
Originaria dell’Asia orientale, per esempio Cina, Giappone e Taiwan, prima di giungere a noi ha colonizzato nei primi anni ’90 l’America settentrionale, probabilmente infilandosi dentro a imballaggi e bagagli del traffico internazionale di merci. Sempre attraverso le rotte commerciali, ha raggiunto il nostro continente nei primi anni duemila, per essere identificata in Italia per la prima volta nel 2012, in Emilia Romagna.
All'essere umano, oltre ad un senso di repulsione dovuto al suo aspetto non particolarmente accattivante ed all'odore sgradevole che emana se disturbato o schiacciato, le cimici non provocano particolari problemi. Ma nei confronti delle colture sono una grave minaccia: con le loro punture le cimici rovinano i frutti, rendendoli inutilizzabili e compromettendo seriamente parte del raccolto.
L'Osservatorio cimice asiatica, costituto da Ferrero Hazelnut Company, Università di Torino, Fondazione Agrion, Regione Piemonte, associazioni di categoria ed organizzazioni dei produttori, si occupa di individuare e mettere in atto soluzioni efficaci e durature, che tengano conto del rispetto dell'ambiente e della salute umana. Da questi studi è nato un vademecum volto a minimizzare la presenza degli insetti nelle abitazioni. Prendendo alcuni semplici accorgimenti, si può limitare la diffusione sul territorio dell'insetto fitofago.
Halyomorpha halys in compagnia di un'altra cimice asiatica (Plauta Stali), verde con parte dello scudo marrone, fortunatamente da noi non ancora presente
"Già lo scorso anno – precisano dall'Osservatorio – avevamo intrapreso un'azione di sensibilizzazione che aveva portato lievi miglioramenti nella diffusione di questo insetto. La cimice asiatica è molto dannosa per coltivazioni di pere, pesche, ciliegie, nocciole, mele, kiwi, peperone, soia e mais, danneggia i giovani pioppi, aggredisce molte specie. Insomma, rappresenta un vero e proprio flagello ambientale". Gli accorgimenti sono pochi e se adottati per tempo, ovverosia prima dello svernamento, che corrisponde ad una sorta di letargo dal quale in primavera la cimice si risveglia pronta ad uscire all'aperto, possono dare buoni risultati.
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Al termine della stagione vegetativa, quindi alla vigilia del freddo, gli adulti della specie cercano un rifugio tranquillo dove svernare, né troppo freddo né troppo caldo, a volte riunendosi a migliaia di individui. Se tale nascondiglio fosse la nostra casa o il nostro garage, una volta individuati gli insetti vanno catturati manualmente o con un aspiratore munito di sacchetto. Per agevolare questa operazione, si può eventualmente utilizzare il ghiaccio spray, al fine di "intontire" la cimice.
Gli insetti catturati vanno posti in contenitori con acqua e sapone, che ne impediscono la fuga e contribuiscono alla loro eliminazione. La raccomandazione è infatti quella di eliminarle e non solo di allontanarle dalle abitazioni: in questo caso gli insetti riprenderebbero tranquillamente il loro ciclo vitale.