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La migrazione ha luogo nei mesi di febbraio, marzo ed aprile, principalmente di sera, quando durante il periodo dell'accoppiamento gli anfibi compiono la migrazione che dai boschi alle aree umide dove deporrano le uova..
Ad inizio febbraio i primi ad attraversare la strada sono i maschi, che sono più piccoli e stanno ad aspettare sul tragitto che arrivino le femmine, decisamente più grandi, sulle quali saliranno per farsi trasportare fino alla palude dei Mareschi.
Tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo (molto dipende dal meteo), ci sarà la seconda ondata di passaggi, di maschi e femmine già accoppiati. In questo periodo basta un giorno di pioggia per spingerli ad uscire, e quando avviene la migrazione diventa di massa.
Dopo la deposizione e fecondazione delle uova, i rospi, sia maschi che femmine, ritornano nelle aree di origine. I piccoli invece li seguiranno qualche mese dopo.
Femmina con due maschi: a volte la femmina può essere approcciata da così tanti maschi da restare soffocata e morire.
I "rospodotti" di Avigliana
Il fenomeno nelle nostre zone si può osservare in particolare nella zona umida dei Mareschi, ad Avigliana, quando gli anfibi compiono la migrazione che dai boschi che sovrastano il lago Grande di Avigliana li condurrà alla palude.
In questo percorso gli animali devono anche attraversare la strada carrozzabile del Grignetto, e buona parte di loro rischiano di finire schiacciati dai veicoli in transito.
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Qualche anno fa in questa zona l'Ente di gestione dei Parchi Alpi Cozie aveva realizzato dei rospodotti: un sistema di reti che incanalava gli anfibi in piccoli tunnel che attraversavano la strada al di sotto della carreggiata. Purtroppo però con il tempo parte delle reti sono crollate, ed alcuni passaggi sono stati ostruiti da foglie e detriti.
Sulla necessità di prestare particolare attenzione all'attraversamento dei rospi insistono anche i guardiaparco, che sottolineano l'importanza del rospo all'interno dell'ecosistema. "Il rospo è un animale molto utile – precisano - in quanto limita la diffusione delle zanzare e degli insetti fastidiosi, di cui si nutre.
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Bisogna fare molta attenzione a maneggiarli, perchè sono animali che devono essere trattati con accortezza. Vanno presi con le mani bagnate altrimenti, se li si tocca con la pelle asciutta o peggio ancora utilizzando guanti, si rischia di irritare il loro strato cutaneo. Spesso, poi, molti di loro hanno dei funghi e c'è il rischio che si contribuisca a diffondere questa patologia da un esemplare all'altro".
La soluzione ideale, per lasciare tutta la libertà di cui i rospi hanno bisogno, sarebbe una sola: chiudere la strada temporaneamente, per consentire l'attraversamento e contribuire a ridurre la strage periodica. "Un tempo i rospi erano migliaia. Ora sono diminuiti tantissimo, e sono arrivati ad essere poche centinaia. Per fortuna la zona del Grignetto è ancora poco illuminata artificialmente, altrimenti li esporremmo ad un altro problema, convincendoli a passare altrove".
Non solo rospi: anche le rane dalmatine tornano alla palude
Nei boschi circostanti la palude dei Mareschi vive anche la rana dalmatina: detta anche rana agile è una rana bruna e snella, con il muso allungato e le zampe posteriori piuttosto lunghe.
La rana dalmatina si riproduce già a fine inverno, ed è generalmente il primo anfibio a fare la sua comparsa presso le acque di riproduzione. È attiva da febbraio a ottobre, soprattutto di notte, ma durante il periodo riproduttivo, a febbraio-marzo, anche di giorno. Il gracidio dei maschi, molto delicato, è solitamente emesso sott'acqua.
Come dice il suo nome è piuttosto agile e veloce, ed ha meno problemi nell'attraversamento delle strade rispetto al rospo, più lento ed appesantito dal muoversi in coppia.
Rana Dalmatina.