Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Concedersi una vacanza nelle nostre valli è regalarsi un'esperienza multitasking: si esplora il territorio approfittando delle numerose attrattive, si possono visitare musei e monumenti, godere degli scenari ambientali che non hanno nulla da invidiare ad altre località più gettonate, conoscere le usanze e le abitudini dei valligiani.
Ma quando la vacanza finisce, per prolungare il piacere, può essere interessante portarsi a casa un souvenir enogastronomico locale. E per farvi gustare ancora, una volta rientrati a casa, il sapore delle valli di montagna, ci permettiamo di suggerirvi 5 prodotti tipici delle Alte Valli da mettere in valigia prima di rientrare.
I dolci
Cominciamo da ciò che abitualmente conclude il pasto, ma che può anche rappresentare una piacevole parentesi di una giornata invernale. Niente di meglio che terminare una passeggiata nell'aria frizzante o una giornata di sci con una cioccolata calda da accompagnare ai dolci del nostro territorio.
Imperdibili, in tal senso, i canestrelli, profumatissimi biscotti che vengono realizzati racchiudendo una pallina di impasto negli appositi ferri posti sulla fiamma.
Si ottengono dalla miscela di farina, uova, scorza di limone, burro, zucchero, lievito e vanillina e appartengono a ricette che si tramandano da generazioni, così come le paste di meliga, a base di farina 00, farina di mais fioretto, limone, burro e zucchero.
Entrambi i prodotti sono protagonisti di fiere ad essi dedicati, che mirano a promuoverli e diffonderne la storicità, mantenendo la tradizione. A seconda dei paesi le ricette possono variare, come ad esempio nel caso dei canestrelli di Vaie, più "spessi" di quelli di San Giorio, ma tutti hanno un ingrediente unico: la bontà.
Rientrano tra i dolci memorabili anche i gofri, cialde che possono anche essere farcite con varianti salate, i biscotti di Rubiana e di Pinerolo, il pan ed melia, le lose golose ed il pan della Marchesa, che hanno tra gli ingredienti principali la frutta secca e la storica focaccia di Susa, ricoperta da un croccante strato di zucchero caramellato.
Qui trovate alcune delle migliori aziende produttrici di dolci e pasticceria tipica delle valli di Susa, Sangone, Chisone, Pellice e Germanasca.
I Canestrelli di Vaie.
Vino
Qualcosa sotto i denti va accompagnato da un sorso di vino proveniente dai vitigni nostrani, e le nostre valli, fin dall'epoca romana, si sono sempre distinte per il fiorente commercio vitivinicolo.
Appartengono allla Valle di Susa l'Avanà, un vino rosso dal sentore fruttato, ottenuto da un vitigno autoctono che ben si presta ad essere unito anche ad altre uve nere locali, Becuét e Barbera. Nel Pinerolese invece sono sono particolari e caratterizzate da una forte identità territoriale e storico-culturale il Doux d’Henrye lo Chatus.
Per tutelare la produzione locale hanno preso vita il Consorzio di Tutela Vini DOC Valsusa ed il Consorzio di Tutela e Valorizzazione dei Vini Doc Pinerolese.
Ma non di solo rosso vive il bevitore ed ecco, allora, per gli amanti del bianco, il Baratuciàt, un vitigno la cui coltivazione era andata completamente abbandonata dopo il 1928 in seguito alla diffusione della fillossera. Successivamente riscoperto grazie all'impegno di alcuni appassionati ed alla collaborazione degli Enti Locali e dell'Università, ha ricevuto numerosi riconoscimenti, anche internazionali. In Valle di Susa se ne producono 5000 bottiglie all’anno, ma nuove vigne si stanno pian piano diffondendo anche in Monferrato.
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Infine, ideale vino dolce da dessert, il vino del Ghiaccio di Chiomonte, che deve il suo nome al fatto di essere ottenuto da grappoli d'uva che vengono lasciati sui tralci fino alle prime gelate invernali.
Trovate a questo link alcune delle più interessanti aziende vinicole delle nostre valli.
Il Baratuciat, bianco autoctono della Valle di Susa recentemente riscoperto.
Birra
Oltre al vino, nelle Alte Valli si è via via diffusa la produzione della birra, anche in virtù della presenza di preziosa acqua di montagna, che rappresenta uno degli ingredienti fondamentali per la sua creazione.
I microbirrifici impegnati nella produzione di birra artigianale cruda, non pastorizzata sono in continua crescita e garantiscono ai consumatori un prodotto vivo, ricco di benefici nutrizionali, naturale al 100%, da acquistare in loco ed anche da consumare nei numerosi pub e spacci che animano il territorio.
Che vi piacciano le Pils, le Blanche o le Ale doppio malto, sentirete subito la differenza del prodotto artigianale e "schiumerete" dalla voglia di non fermarvi al primo sorso. E potrete anche degustare birre vincitrici di prestigiosi riconoscimenti.
Le birre sono il naturale complemento di taglieri di salumi e formaggi, nel classico stile "merenda sinoira", gradevole connubio di sapori piemontesi all'insegna della genuinità. Scopritele a questo link.
Liquori
Profumano di montagna e delle sue erbe: lo si percepisce al primo assaggio, quando il sapore della genziana, del ginepro, del miele, emergono in tutta la loro corposità.
Tra i più famosi liquori alpini figura il Genepy, ottenuto da una piccola pianta, l'artemisia, che cresce a quote superiore ai 2300 metri. Ma anche portando a casa una bottiglia di grappa non si sbaglia mai.
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Per chi vuole provare la novità, invece, vale la pena spendere due parole sull'idromele. In realtà non si tratta di una new entry, in quanto è la più antica bevanda alcolica prodotta dall'uomo, bevuta da egizi, celti, greci, romani e germani.
Da non confondere con il sidro di mele, si ottiene dalla fermentazione di una miscela di acqua (hydor) e miele (meli), che raggiunge una gradazione alcolica che si attesta sui 13 gradi e viene poi chiarificata, filtrata ed affinata nei tini, prima di essere imbottigliata.
Ideale sia come aperitivo che come dopopasto, si sposa alla perfezione anche con i formaggi, i pesci ed i dolci, ma è ottimo anche come bevanda da meditazione.
Ecco una selezione di aziende che offrono liquori, idromele e caffè.
Miele e Castagne
Dici montagna e non puoi evitare di pensare al miele, qui prodotto in diverse varianti, a seconda del periodo della fioritura e dello spostamento delle arnie con le api a differenti quote.
Tarassaco, ciliegio, erica, acacia, eucalipto, lavanda, castagno (molto indicato per gli anemici), millefiori, melata, sono alcune delle specialità disponibili.
Ma alla produzione di miele è legata anche la filiera dei derivati: pappa reale, propoli, cera, creme spalmabili sono una vera e propria ricchezza del territorio. Una panoramica sul miele e sulle aziende produttrici la trovate a questo link.
E in tema di territorio, anzi nello specifico di boschi, non si possono dimenticare le castagne. Più precisamente i marroni, decisamente di più alto lignaggio, che hanno sempre rappresentato un'importante risorsa per le popolazioni locali.
Dal 2007 il marrone valsusino ha ottenuto l'etichetta Igp, indicazione geografica protetta, che ne certifica la provenienza. I marroni di minore pezzatura vengono destinati alla produzione di farine, creme e marmellate, quelli medi si trasformano in caldarroste e quelli più grandi, oltre i 3 centimetri, diventano protagonisti di prelibati dolci e strizzano l'occhio ai golosi da invitanti vassoi di marrons glacés.
I marroni sono disponibili nei mesi di ottobre e novembre (le aziende produttrici le trovate qui), nel resto dell'anno occorre cercare nei negozi di prodotti tipici le creme ed i prelibati marron glacés.
Noi vi abbiamo elencato solo alcune delle offerte del territorio da portarvi appresso nel viaggio di rientro, per farvi tornare a casa con qualcosa di concreto da aggiungere ai ricordi.
Con la speranza che la loro qualità vi spinga presto a riprendere il viaggio in senso opposto per ritornare alla ricerca di nuovi sapori.