Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Partiti da Rhuilles si percorre la strada militare su pista ottimamente battuta, che solitamente permette di raggiungere il Colle Chabaud con l’uso di soli ramponcini.
A metà percorso si esce dalla folta pineta e ci si inoltra in un’ampia conca prativa… e qui comincia il bello! Si raggiungono così le Grange Chabaud, ormai quasi soltanto dei ruderi che ci raccontano di tempi passati. Se questi muri potessero parlare chissà quante cose avrebbero da raccontare!
Superate le Grange il panorama si allarga: sullo sfondo si vede Cima Bosco e a destra i calanchi gessosi da cui hanno origine le acque rossastre e ferruginose che hanno dato il nome a Rhuilles (rouille = ruggine in francese).
A metà, tra Chabaud da val e Chabaud da mont, ecco su un cucuzzolo la chiesetta, una delle poche costruzioni ancora in piedi. Sullo sfondo, da sinistra, il Colle Cialvet, Monte Furgon e il Roc del Boucher.
Anche la Caserma Chabaud avrebbe tanto da raccontare: di Alpini, di fame, di freddo, di paura di guerre… però le hanno tappato la bocca!
Ecco un’altra chicca: il Monte Corbioun, montagna di origine vulcanica, nata nel profondo di un antico mare e adesso qui a 2430 metri di quota!
Andare in montagna non vuol solo dire raggiungere la meta! Guardarsi attorno è forse la cosa più bella che si possa fare; ecco allora di fronte a noi il Giassiez, e al centro Cima Dorlier, bel tragitto per raggiungere il Bivacco Corradini e la Dormillouse.
A questo punto, al bivio fotografato accanto al titolo, proseguiamo dritto per il Colle Chabaud, e giunti in cima ci ristoriamo con una bevanda rigenerante!