Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
In valle di Susa si prospetta un futuro all'insegna della bici: da qualche anno sono infatti in corso i lavori del percorso cicloturistico lungo la via Francigena.
La ciclostrada, progettata dall'Unione Montana Valle Susa, si collegherà con VenTo, un tracciato di 680 km che unisce Venezia a Torino, e sarà parte integrante di Aida (Alta Italia da Attraversare), un percorso di oltre 900 km che da Trieste collega il Friuli Venezia Giulia al Moncenisio.
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L’itinerario ad oggi (giugno 2023) è percorribile da Caselette a Villar Focchiardo per circa 40 km, considerando anche il ramo laterale che, dal Lago Piccolo di Avigliana, attraversa il tratto urbano e si immette lungo la Dora.
Il percorso cicloturistico principale riprende il tracciato della Via Francigena e si snoda dal Moncenisio ad Alpignano su un'ottantina di km, ai quali si aggiungeranno altri itinerari minori. L'intero tracciato è stato pensato come una grande dorsale che dalla diga del Moncenisio conduce a Caselette, con l'idea di coinvolgere anche le realtà rimaste fuori dal passaggio, che saranno comunque valorizzate dall'opera. Tant'è che recentemente anche la Val Sangone ha manifestato interesse a collegarsi con la ciclabile che transiterà ad Avigliana.
La Ciclovia Francigena, nel progetto complessivo, tocca 15 Comuni sino al Colle del Moncenisio. Essa attraversa la piana di Caselette e Almese, caratterizzata da campi coltivati e ampie aree prative che si estendono fino ai piedi del Monte Musinè, e prosegue sino a raggiungere Avigliana. Qui si staglia all’orizzonte la Sacra di San Michele, che accompagna il cicloturista lungo tutto il percorso di fondovalle, come sentinella maestosa e imponente.
Raggiunta Avigliana nell’area del Ponte Dora, la ciclovia si congiunge con l’altro ramo laterale che, dal Lago Piccolo (con comodo parcheggio), permette di attraversare la zona paesaggisticamente unica del Parco Naturale dei Laghi fino a raggiungere il centro storico, dominato dall’alto dal castello arduino.
Superata Avigliana, la Ciclovia Francigena corre su sede propria nel centro valle fino al borgo medioevale di Sant’Ambrogio proseguendo tra prati e coltivi. Si raggiunge quindi Chiusa San Michele nei luoghi che rievocano la celebre Battaglia delle Chiuse tra Carlo Magno e i Longobardi, e infine Vaie con il sorprendente Museo Laboratorio della Preistoria.
Da qui un percorso immerso nel verde giunge a Sant’Antonino. Il percorso, in fase di realizzazione finale, prosegue nuovamente tra ampi coltivi e prati sino a raggiungere Villar Focchiardo e, spostandosi lungo la Dora, ne costeggia il percorso sino ad incrociare una delle locande fortificate e note sin dal medioevo, Cascina Roland, il cui masso spaccato evoca la leggenda dell’Orlando Furioso.
Nel 2023 il percorso proseguirà lungo i margini prativi che costeggiano la SP24 e la Dora Riparia fino al Comune di San Giorio, dominato dallo splendido castello medioevale e dove merita la visita della cappella del Conte con affreschi del XIV sec.
Dopo aver attraversato la Sp24 la ciclovia si innesterà nel tratto pedonale della Via Francigena fino al centro medioevale di Bussoleno, che con la Casa Aschieri e la Locanda della Croce Bianca ispirò il Borgo Medioevale di Torino. Si raggiunge così la stazione ferroviaria, importante snodo per le tratte tra Torino e la Francia per poter rientrare verso Torino o raggiungere l’alta Valle di Susa.
L’itinerario della Ciclovia Francigena è stato progettato anche in funzione della mobilità cittadina, intercettando le principali stazioni ferroviarie e i comuni ove trovare servizi commerciali e turistici. Ma è anche un comodo raccordo di fondovalle per raggiungere gli itinerari che si sviluppano lungo i versanti della Valle di Susa dedicati i ciclisti più esperti e sportivi, come l’Alp45°, i trail attorno alla Sacra di San Michele o i sentieri del Musinè Trail.
Tappe percorribili e distanze della Ciclovia Francigena sono consultabili al link valdisusaturismo/ciclovia
Un progetto partito nel 2014
Si tratta di un itinerario che, per quanto riguarda la parte progettuale, è stato affidato a Jacopo Spatola, consulente dell'Unione Montana. "Nel 2014, grazie ad un finanziamento della fondazione Magnetto, venne avviato il progetto per una "bike area" in valle di Susa. Ciò gettò le basi per un discorso che interessasse tutta la nostra zona, promuovendo una serie di rapporti informali tra amministrazioni locali, e nel 2015 la Regione Piemonte, grazie ad un bando, ci permise di intraprendere lo studio del percorso ciclabile".
Una parte importante del progetto è stata destinata alla segnaletica, con lo sviluppo di una tipologia informativa specifica per mountain bike.
L'obiettivo principale è garantire ai fruitori sicurezza: a tal proposito si sono svolti alcuni sopralluoghi per esaminare i punti critici e gli incroci con la strada provinciale, ipotizzando varianti che utilizzino percorsi e sentieri esistenti in grado di consentire la massima sicurezza di ciclisti e pedoni.
La progettazione ha tenuto conto di molti aspetti: comfort, appeal turistico, linearità, recupero della viabilità esistente e sicurezza, che dovrà essere garantita ad ogni fruitore indipendentemente dalle sue capacità atletiche.
Si sono poi individuati i servizi già in essere, promuovendo al contempo la nascita di quelli indispensabili per chi si cimenta nei percorsi a due ruote, ovverosia strutture ricettive e servizi di noleggio, trasporto e manutenzione delle biciclette.
"La ciclovia è l'elemento centrale della bike area, che sarà un'opera per tutti - dichiara l’assessore ai Lavori Pubblici Luca Giai. - Ciascun fruitore potrà scegliere sulla base del grado di difficoltà: il tracciato si svilupperà lungo l'asse della Dora, quasi pianeggiante e idoneo alle famiglie, con percorsi più impegnativi dedicati alle mtb che porteranno ad esempio dal Musinè al Rocciamelone, o lungo il Sentiero dei Franchi da Oulx alla Sacra di San Michele".
Su tempi e costi di realizzazione l’assessore Luca Giai precisa che “il primo lotto, da Caselette e Avigliana sino a Vaie, di una trentina di km, è costato un milione e mezzo di euro, finanziati per un milione e 100mila euro dall’istituto per il Credito Sportivo di Roma con un mutuo e per 400mila euro dall’Unione Montana.
Il secondo lotto da Vaie-S.Antonino a Villar Focchiardo-San Giorio è costato un altro milione e mezzo finanziato dalla Regione Piemonte in un bando del 2017 dedicato alla messa in sicurezza dei percorsi ciclabili e pedonali: l’aspetto più interessante di questo lotto è il ponte ciclopedonale sul torrente Gravio che è stato posizionato nei mesi scorsi.
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Il terzo lotto da Villar Focchiardo a Bussoleno è in via di realizzazione e l’intervento ammonta a circa un milione di euro finanziato dal Ministero Beni culturali e ambientali in un programma di messa in sicurezza dei percorsi storici.
Inoltre entro fine giugno sarà pronto il progetto per completare il percorso della Ciclovia sino a Moncenisio, progetto finanziato dalla Fondazione San Paolo e realizzato attraverso un tavolo di concertazione con i Comuni interessati di Bussoleno, Susa, Mompantero, Venaus, Novalesa e Moncenisio. Per questo ultimo lotto si è ancora alla ricerca della fonte di finanziamento per la sua realizzazione”.
Uno dei tracciati alternativi passerà da Chianocco: qui le mtb sono accanto al Campanile ed alla chiesa dei Santi Pietro e Paolo (foto Marco Cicchelli).
La ciclostrada collegherà tutti i Comuni, anche quelli che non sono sul lato destro della Dora dove si svilupperà il tracciato. "Lavoriamo per un'uniformità di progetto, che valorizzi l'intero territorio - spiega l'assessore Giai – e possa rappresentare una prospettiva di sviluppo anche per quei Comuni che non sono direttamente toccati dalla ciclabile. L'elemento centrale sarà il collegamento mediante ferrovia. Immaginiamo che bello poter prendere il treno ad esempio ad Alpignano, scendere alla stazione di Bussoleno, inforcare la propria bici e fare ritorno a casa in sella".
Anche Giorgio Montabone, assessore al Turismo dell'Unione Montana, è dell'avviso di sfruttare al massimo le potenzialità della ciclostrada. "Con questo progetto la Valle di Susa avrà la possibilità di disporre di un vero prodotto turistico integrato, che è quello su cui puntiamo molto per il futuro. Ci permetterà di presentarci come valle di Susa, venendo subito individuati con un'idea forte. Non solo alta valle e mercato della neve, ma anche scoperta del territorio. Sono certo che nei prossimi anni avremo la possibilità di mostrare ancora meglio i punti di forza della valle".
In questi anni ha assunto una importanza sempre maggiore il turismo dolce, legato alla valorizzazione ed alla riscoperta delle ricchezze locali, culturali, paesaggistiche ed enogastronomiche. In questo contesto la ciclovia Francigena potrebbe essere uno dei motori dello sviluppo turistico del territorio, grazie alla possibilità di pedalare immersi nello splendido panorama valsusino.