Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Il dizionario Treccani definisce “avventura” come "ciò che accadrà" (dal latino adventura, participio futuro di advenire, "giungere").
“Ciò che accadrà” è stato il leitmotiv di un viaggio organizzato in pochi giorni; “giungere”, invece, è il verbo che ha guidato Valentina e Michele lungo la Via Francigena fino a Roma, partendo da Bardonecchia. Dieci giorni per percorrere oltre 800 km con circa 8mila metri di dislivello.
Quello che segue è il racconto del viaggio “più bello e intenso della nostra vita”.
Le necropoli etrusche di Sutri, attraversate dalla Via Francigena.
Un itinerario che non smette mai di stupire
Un mercoledì sera di maggio, un po’ per caso, abbiamo aperto il sito della Via Francigena e abbiamo scaricato l’App. La sera successiva, dopo una giornata trascorsa a riflettere, abbiamo preso un foglio a quadretti e abbiamo costruito la nostra idea di viaggio, attraverso l’Italia, giorno per giorno. Ed ecco che il venerdì ci siamo ritrovati a caricare le borse sulle bici (due sacche da BikePacking da 25 litri) pronti per partire l’indomani mattina alla volta di Roppolo, la nostra prima tappa.
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Non sapevamo cosa aspettarci. “Saremo abbastanza preparati fisicamente? Abbiamo abbastanza ore in sella per non patire la posizione?”. Non potevamo ancora sapere che ogni giorno saremmo stati mossi da una curiosità talmente grande di scoprire un altro piccolo pezzo di Italia, a ritmo davvero Slow, che la fatica sarebbe passata in secondo piano.
La fortuna ha voluto che la Francigena Ciclabile sia stata tracciata e mappata solo da qualche anno, con indicazioni perfette ed un percorso che attraversa luoghi di incredibile bellezza, su strade per lo più non asfaltate.
Cipressi lungo i poderi della Toscana.
Si parte con la compagnia delle risaie e dei cormorani, attraversando il vercellese, per poi entrare nella bassa Pianura Padana, dove il lento scorrere del Po, scandisce i chilometri ad un ritmo che ti permette di non pensare a nulla, su ciclabili pazzesche, immerse nel verde. Finito di correre lungo le strade bianche della Pianura si raggiunge Fornovo, dove il panorama torna ad essere dolcemente collinare e dove le mucche al pascolo sono quelle del Parmigiano Reggiano.
Da qui iniziano le tappe in salita, dove i 25 kg di bicicletta iniziano a farsi sentire e dove chiedi gentilmente a qualche nuvoletta di proteggerti dal sole. Il passo della Cisa ci accompagna poi, con tutta calma e sempre in salita, fino a Berceto, un meraviglioso paesino medioevale che segna lo spartiacque tra l’Emilia Romagna e la Liguria, per condurre verso l’ingresso in Toscana.
Dai pendii dell’Appennino parmense si scende per raggiungere la riviera della Versilia e si vira nell’entroterra, verso Lucca, dove i poderi ed i casali diventano il simbolo di un Italia rurale, viva e vissuta, in ogni suo centimetro di terra. Sapevamo che queste, paesaggisticamente, sarebbero state le tappe più belle, ma come raramente accade, la realtà ha superato ogni aspettativa.
Chilometri e chilometri di strade bianche, attraverso filari di cipressi, su e giù per le colline coltivate a Chianti prima e a Brunello poi. Ogni pedalata permette allo sguardo vigile e curioso dei pellegrini di spaziare su panorami sempre nuovi, curati in ogni minimo dettaglio.
Le meraviglie della Val d'Orcia.
In Toscana nulla sembra essere lasciato al caso, anzi, sembra essere parte di un viaggio organizzato, dove le indicazioni ti conducono senza problemi attraverso la poesia della Val d’Orcia, della Val di Paglia e ancora, attraverso quei panorami che tutto il mondo ci invidia.
Il primo traguardo che ci eravamo posti era quello di raggiungere Siena e di entrare in Piazza del Campo in sella alla nostra bici, grazie alle nostre gambe ed alla nostra immensa curiosità. Così è stato! Ma non abbiamo perso tempo e ci siamo posti subito un obbiettivo successivo: continuare ad innamorarci della nostra bella Italia giorno dopo giorno, ma accorciando un po’ le tappe in quanto i dislivelli hanno iniziato ad essere sempre più importanti.
Piazza del Campo a Siena.
Dalla Toscana al Lazio, un ingresso che passa da Proceno, la prima porta della regione, sulle sponde del lago di Bolsena. Qui i paesaggi cambiano completamente, per diventare meno coltivati e più selvaggi, ma iniziano a sentirsi vivi i profumi del mediterraneo, dei Pioppi e del Glicine, dei Pini Marittimi e del Sambuco. In pochi giorni abbiamo attraversato la “Tuscia”, una terra fatta di storia e di macchia mediterranea.
Si passa Viterbo e si raggiunge la meravigliosa Sutri, dove i filari di coltivazione a vite lasciano il passo all’antichità ed ai reperti archeologici. Si pedala ai tempi degli etruschi, tra le loro necropoli. Si pedala nell’antica Roma, percorrendo chilometri e chilometri sull’antico lastricato della Via Cassia. Testimonianze spettacolari di diverse epoche storiche, anfiteatri romani e pitture rupestri accompagnano il nostro viaggio, per condurci in un batter d’occhio fino all’ingresso della città eterna: Roma.
L'arrivo nella "città eterna".
Dieci giorni sono passati così rapidamente, scanditi ogni giorno da uno spettacolo diverso, che non ci hanno nemmeno dato il tempo di abituarci al nostro mezzo di trasporto. Le gambe hanno girato senza problemi, quasi una favola, e l’umore non è mai stato così alle stelle. Una volta passato Castel Sant’Angelo, davanti a noi si sono aperte le porte del Vaticano. Un ultimo scorcio che ci ha lasciato senza fiato per l’emozione, con le lacrime che hanno fatto capolino per l’ennesima volta.
Tornare alla normalità dopo aver costruito una meravigliosa routine da viaggiatori, non è stata cosa semplice! Tutte le mattine la sveglia suonava alle 5.30, in sella alle 7.30, a destinazione verso le 15, per scoprire ancora più nel dettaglio la città che ci avrebbe ospitato per la notte.
L’ultima sveglia però è stata diversa, frizzantissima. Emozionatissimi per “avercela praticamente fatta”, ma con un sentimento contrastante a far compagnia ai chilometri che scalavano inesorabilmente. Ed ecco che a pochi metri dalla meta ha fatto capolino quella sensazione che tanto avevamo temuto: quell’attimo dove realizzi che come sempre la destinazione è relativamente importante, ma ciò che conta davvero è il viaggio. Ripartiamo?
Un piccolo “Album di viaggio”
Le indicazioni per Roma nei dintorni di Parma, con ciclabili meravigliose immerse nel verde.
Superato il passo della Cisa!
Quando scollini dalla Cisa, il verde ti accompagna verso la Versilia.
Le colline della Val di Paglia.
Alla ricerca della strada giusta (Val d'Orcia).
Dopo Bolsena, sull'antica Via Cassia.
Formello, alle porte di Roma, dove si pedala tra storia e natura.