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Fulmini e saette! Un'imprecazione in puro stile fumettistico, ma anche un fenomeno a cui, specialmente d'estate, occorre prestare un minimo di attenzione (nella foto di copertina uno spettacolare temporale sulla Sacra fotografato da Fulvio Giorgi)
Sono infatti frequenti le scariche elettriche che si verificano durante i temporali, che a volte possono mettere a rischio la sicurezza di gitanti ed escursionisti. Secondo le statistiche, la possibilità di rimanerne colpiti è pari ad una su 3000 nell'arco della propria vita: molto più alta dunque di quella di vincere al super enalotto o, per restare in tema di "paure montane", di essere morsicati da una vipera.
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Ogni anno nel mondo circa 1000 persone vengono uccise dai fulmini (ma c'è chi dice 4000: i dati dei paesi in via di sviluppo non sono certi), di cui circa 50 negli Stati Uniti e 20 in Italia. Fortunatamente però non per tutti la scarica è letale: statisticamente su 10 persone colpite da un fulmine 9 sopravvivono. Roy Cleveland Sullivan, un ranger statunitense, fu colpito dal fulmine 7 volte nella sua vita tra il 1942 e il 1977, e incredibilmente sopravvisse a tutte le scariche.
Manifestazioni abituali tipiche della stagione calda, i fulmini sono quindi potenzialmente pericolosi, specie in montagna. Osservando gli annuvolamenti non è molto semplice capire dove il temporale si manifesterà ma, misurando il lasso di tempo che intercorre tra il lampo ed il tuono, è possibile comprendere la distanza del fenomeno meteorologico: ogni tre secondi di intervallo indicano una distanza del temporale di un chilometro.
A volte, ancora prima che la precipitazione si manifesti, è possibile vedere nel cielo scariche elettriche. Particolarmente pericolose sono quelle che intercorrono tra nube e nube, in particolare quando ci si trova su cime completamente immerse tra le nuvole.
Stelle, nuvole e fulmini in Valle di Susa (Federico Milesi)
Un fulmine ha una temperatura di 30 mila gradi, con una velocità di 10 mila km/secondo. La folgorazione si differenzia a seconda di come si manifesti: si parla di folgorazione diretta quando il soggetto viene colpito dalla saetta, mentre è indiretta, e meno pericolosa, se la scarica raggiunge il soggetto veicolata da terreno od acqua.
Il fulmine rappresenta comunque la seconda causa di morte per evento naturale, preceduto solo dalle alluvioni. Cosa fare perciò, oltre che votarsi a qualche santo, se ci si trova nel bel mezzo di un temporale, magari in montagna?
Esistono opportuni accorgimenti per minimizzare il rischio di essere folgorati. Innanzitutto è bene tenersi a debita distanza da rocce appuntite, fili, alberi o croci metalliche, tubature idriche, grondaie. Sconsigliato anche ripararsi sotto una tenda da campeggio o sotto una roccia: la corrente elettrica potrebbe propagarsi attraverso di essa.
Se possibile riparatevi in un edificio in muratura, ed in ogni caso evitate le creste e le cime dei monti l'acqua, i canaloni e gli alberi isolati, come pure la vicinanza con oggetti metallici: se si è in parete meglio abbandonare la parte metallica della propria dotazione (piccozza, ramponi, chiodi) ed allontanarsi da funi, ferrate e scale di ferro.
Se siete in alta montagna sappiate comunque che neve e ghiacciai sono più sicuri del terreno roccioso. Per minimizzare i rischi meglio non restare in posizione eretta: bisogna invece rannicchiarsi, unendo i piedi e raccogliendo le ginocchia verso il busto.
Temporale sulla Sacra (Dante Alpe)
Tutti questi esempi valgono in montagna, ma non si è immuni nemmeno al mare od al lago. Se ci si trova in acqua, potente conduttore di energia elettrica, bisogna uscirne immediatamente, fosse anche soltanto una piscina.
E, vi sembrerà assurdo, ma anche in casa dovreste evitare di fare il bagno, la doccia o lavare i piatti durante il temporale, perchè la scarica può attraversare le tubature e propagarsi tramite esse. Per stare tranquilli staccate gli apparecchi elettrici dalla rete per evitare che vengano danneggiati da eventuali sbalzi di tensione, e godetevi il temporale al sicuro da dietro ai vetri di casa, e non tornate all'aperto prima di 30 minuti dopo l'ultimo tuono.
Insomma: visto al cinema, osservato in tivù od immortalato in un'immagine fotografica, il temporale ha un indiscusso fascino.Che si trasforma in un potenziale rischio quando ci si espone all'aperto, specialmente d'estate. E, anche se non soffrite di ceraunofobia, termine con cui viene designata la paura del fulmine e dei tuoni, meglio prendere qualche precauzione.