Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Vi sarà già capitato di osservare il suggestivo Castello di Avigliana e di domandarvi il motivo per cui ne restino soltanto dei ruderi. Ecco, tale distruzione è attribuita a Nicolas Catinat e alle sue truppe. Dopo il suo passaggio ad Avigliana, il Castello, edificato nel 924 dal marchese di Torino Arduino il Glabro, non venne più ricostruito. Ma perché Catinat colpì proprio Avigliana?
Nicolas Catinat fu uno dei più grandi strateghi militari del XVII secolo, noto per la meticolosità con cui studiava i movimenti delle truppe e per la tecnica d’assalto alla baionetta (l’utilizzo di un’arma da taglio montata sulla canna del fucile che consentiva di attaccare il nemico a distanza ravvicinata), ma anche per la spietatezza con cui condusse le sue campagne, seminando terrore e distruzione. Iniziò la sua carriera nella Guardia Francese, raggiungendo nel tempo il titolo di Gran Maresciallo di Francia.
Il forte impatto di Catinat sul nostro territorio iniziò nel 1686, quando affiancò i Savoia nelle campagne di persecuzione ai Valdesi; il 17 maggio di quell’anno ne massacrò più di 60 nella frazione di Balziglia (Comune di Massello), in Val Germanasca.
La Valle di Susa venne devastata dal passaggio delle truppe del condottiero francese nel 1690 in seguito alla Battaglia di Staffarda (in provincia di Cuneo), dove l’esercito piemontese di Vittorio Amedeo II di Savoia subì una grave sconfitta da parte della Francia.
Il ducato dei Savoia aveva infatti deciso di aderire alla Lega d’Augusta (unione di Inghilterra, Repubblica delle Sette Province Unite, Spagna, Svezia e Sacro Romano Impero contro alla Francia di Luigi XIV) nonostante fosse privo di forze adeguate; una mossa sbagliata che consentì alle truppe di Catinat di avere il spravvento su quelle italiane e di espandersi in tutto il Piemonte, attraversando la Valle di Susa.
I paesi percorsi dai soldati francesi furono saccheggiati, i castelli di San Giorio, Villar Dora e Rivoli assaltati e quello di Avigliana venne quasi completamente distrutto, con lo scopo di impedirne un uso difensivo nel futuro. La spedizione di Catinat continuò poi con la conquista di Nizza, di gran parte della Savoia transalpina e con l'occupazione delle città piemontesi di Carmagnola, Rivoli, Saluzzo, Savigliano, Fossano.
Dopo aver abbandonato le campagne belliche, Catinat si ritirò nel paese di Saint-Gratien, dove morì il 12 febbraio 1712. Furono costruiti nuovi forti sabaudi in posizioni strategiche, come il forte di Exilles, così del Castello di Avigliana rimase solo la sagoma. La località alpina sopra Fenestrelle in cui Catinat ed il suo esercito trascorsero l’inverno del 1693 si chiama tuttora Pra Catinat.
.