Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Coscritto deriva dal latino “conscriptus”, ovvero inscritto in una lista (“patres conscripti” = senatori, “milites conscripti” = soldati arruolati).
In italiano l’uso di “coscritto” nel senso di recluta, soldato appena arruolato, è attestato solo da fine Settecento, quando in seguito alla Rivoluzione Francese si affermano gli eserciti di leva. Poiché gli scaglioni di leva erano costituiti da coetanei il termine “coscritto” si estese a questo significato.
In effetti il “Trésor de la Langue Française Informatisé” registra per il sostantivo (al plurale) il significato di “Jeunes gens nés la même année, inscrits sur les rôles de l’armée en vue d’accomplir leur service militaire” (‘giovani nati nello stesso anno, iscritti nei ruoli dell’esercito prima di assolvere il loro servizio militare’) e (al singolare) di “Soldat récemment appelé sous les drapeaux; jeune soldat” (‘soldato da poco chiamato sotto le bandiere [alle armi]; giovane soldato’, cioè ‘recluta’), documentato a partire dal 1789.
I coscritti di Coazze del 1904 in una foto degli Anni Venti, fornita da Maria “Nini” Piola per il libro Coazze…come eravamo.
Dunque, l’uso di coscritti come ‘coetanei’ (riferito per esempio a compagni o ex compagni di classe) va considerato un tratto settentrionale, di più che probabile origine francese. Parere avallato da una fonte autorevole, il presidente dell’Accademia della Crusca, Claudio Marazzini, piemontese:
Il significato è certo settentrionale, perché io stesso lo trovo normalissimo e lo riconosco come a me familiare, frequente nell’uso della gente di Piemonte, soprattutto in area rurale (per es. nel cuneese). La coscrizione antica non era per fasce di età, mentre nel Regno d’Italia e nella Repubblica riguardava i nati in un certo anno, uniti nella leva obbligatoria (fatto salvo il rinvio per motivi di studio o altro: ma coloro che studiavano erano una piccola minoranza).
Ecco dunque la via attraverso la quale si realizzò lo spostamento dall’idea di coscrizione intesa come ‘stare in uno stesso reclutamento’, a quella anagrafica. Poiché il servizio militare era obbligatorio e molto sentito dalla popolazione, sia come impegno, sia come promozione (vedi i dati di De Mauro sugli effetti del servizio militare, e si pensi alle pagine di De Amicis sull’esercito, molto significative), il reclutamento, prima della partenza, si caratterizzava per grandi feste campagnole, baldorie, grandi bevute e ubriacature ecc.
Inoltre, al ritorno, i ‘coscritti’, coetanei di uno stesso paese, continuavano a riunirsi in feste annuali, come reduci. Ovviamente la sospensione del servizio militare obbligatorio, con legge del 2004, ha mutato tutto ciò. Il risultato è che in Piemonte le feste dei ‘coscritti’ continuano lo stesso, e sono eventi per tutti i piccoli paesi, e nei ‘coscritti’ ora non entrano solo i maschi, ma anche le femmine: segno di cambiamento dei tempi, senza dubbio.
Il legame tra coscritti-coetanei resta comunque da noi abbastanza forte, come segno di identità di un sottogruppo di ambosessi di fronte alle intere comunità paesane a cui essi stessi appartengono.
I coscritti della Val Sangone
In passato le foto erano una rarità, fra le poche occasioni immortalate dal fotografo c’erano il matrimonio e il pranzo dei coscritti. La chiamata di leva sanciva il passaggio all’età adulta, comportava festeggiamenti, gite, pranzi e bevute, e veniva in qualche caso accompagnata da rituali di iniziazione.
Con l’emancipazione e il sovrapporsi del significato di “coetanei”, coscritti e coscritte hanno preso l’abitudine di ritrovarsi periodicamente per un pranzo o qualche festeggiamento, la diffusione della fotografia ha fatto il resto e le foto dei coscritti si sono moltiplicate.
Ho pensato ad una pagina – archivio delle fotografie di coscritti/e di Coazze, Giaveno e zone limitrofe.
Invitiamo chi vorrà contribuire ad inviare il materiale a scuolaguido@yahoo.com
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